Lo scandalo di Settimo Torinese



GIULIO FERRARI
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L'incredibile vicenda della maestra di Settimo Torinese, che ha gettato un Crocefisso nel cestino davanti ai suoi alunni, è diventata il "caso del giorno" in seguito alla denuncia del nostro giornale: dopo che "la Padania", unico quotidiano nazionale, ha dato conto dell'incredibile e vergognoso episodio si sono finalmente mossi anche gli altri organi d'informazione. Ieri, la preside delle scuole di via Piave e il parroco di Settimo Torinese sono stati "braccati" dai colleghi di diverse testate che, per avere conferme, hanno chiamato anche la nostra redazione e l'onorevole Mario Borghezio. L'eurodeputato leghista, che tra l'altro è presidente dell'associazione Padania Cristiana, era stato infatti il solo politico a reagire immediatamente, mobilitando i Volontari Verdi. Ieri era in programma un volantinaggio leghista davanti alle elementari di Settimo Torinese per protestare contro l'inammissibile oltraggio al simbolo che rappresenta i valori più sacri del nostro popolo, ma l'iniziativa è stata rinviata quando si è appreso che la scuola era chiusa. Così Borghezio ha spostato la mira: i volantini verranno distribuiti questa mattina di fronte alla chiesa di S. Pietro in vincoli. «Questo perché - spiega il presidente di Padania Cristiana - vogliamo dare la sveglia al parroco, che cerca di minimizzare l'accaduto». La stessa preside aveva ammesso il "fattaccio", limitandosi però a confermare che il Crocefisso era stato staccato dalla parete. Un gesto comunque scandaloso e illegale, visto che la vigente normativa stabilisce che la Croce deve rimanere esposta nelle aule scolastiche, in quanto simbolo del comune patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese. «Quando ho telefonato a don Pino per manifestargli solidarietà - rivela Mario Borghezio - mi era apparso sconcertato dall'accaduto, ma i giornalisti che lo hanno sentito in seguito mi hanno detto che ha fatto marcia indietro, che cerca di "insabbiare" l'accaduto: se le cose stanno così, non c'è che dire, si tratta di un bell'esempio di quei preti conciliari, che amano il quieto vivere più del Signore». Un déjà vu: anche ad Ofena sono stati gli alunni e le loro famiglie a mobilitarsi in difesa del loro Crocefisso contro le pretese iconoclaste di Adel Smith, e non hanno trovato un punto di riferimento nel loro parroco che ha "disertato", ma in un sacerdote tradizionalista di mons. Lefebvre giunto sul posto con Borghezio e Chiappori. Persino l'"Osservatore Romano" aveva tirato le orecchie a quel parroco, accusandolo di ignavia. Adesso la scena si ripete a Settimo Milanese, con l'eurodeputato leghista che va a scuotere un altro "don Abbondio".
Giulio Ferrari
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[Data pubblicazione: 14/12/2003