TORINO - Nuovo ordine di custodia cautelare in carcere per Igor Marini, il faccendiere al centro del caso Telekom Serbia. Il gip di Torino, Francesco Gianfrotta, ha emesso il provvedimento per calunnia ai danni di vari esponenti politici italiani. Tra i calunniati ci sarebbero il presidente della Commisione europea Romano Prodi, l'ex presidente del Consiglio Lamberto Dini e il segretario dei Ds Piero Fassino, oltre al leader della Margherita Francesco Rutelli, al sindaco di Roma Walter Veltroni e a Clemente Mastella.
Marini è indagato anche per autocalunnia, e ha ricevuto la notifica dell'atto giudiziario nel carcere delle Vallette, dove è detenuto. Il faccendiere, indagato per una vicenda di traffici di falsi titoli internazionali, aveva detto di essere a conoscenza di tutte le complicate manovre finanziarie che servirono per "ripulire" la presunta tangente Telekom Serbia - che ammontava, a suo dire, a centinaia di milioni di dollari - e farla arrivare a esponenti politici del centrosinistra. Fece anche il nome dei destinatari del denaro e delle persone che avrebbero preso parte all'operazione.
Le indagini, svolte dal procuratore capo Marcello Maddalena, dal procuratore aggiunto Bruno Tinti e da tre sostituti non hanno trovato i riscontri alla sua ricostruzione dei fatti. Si ritiene anzi, che Marini abbia lanciato false accuse consapevolmente.
Nell'ordinanza, il gip Gianfrotta affronta anche l'argomento della competenza territoriale. Marini aveva parlato per la prima volta di tangenti davanti alla Commissione parlamentare istituita per fare luce sul caso Telekom Serbia, poi aveva ripetuto la sua versione in Svizzera, dopo essere stato arrestato per riciclaggio. Il giudice - visto che le autorità elvetiche non hanno chiesto l'estradizione per queste ipotesi di reato - afferma che la magistratura torinese può procedere per calunnia in relazione a tutti gli interrogatori resi da Marini a partire dal 30 luglio 2003, quando il sedicente promotore finanziario fu ascoltato per la prima volta nel capoluogo subalpino.
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Immediate le reazioni politiche. "In attesa che Marini faccia i nomi di suggeritori e ci riveli anche le assicurazioni ricevute e da chi per prestarsi al gioco sporco che ha condotto per diversi mesi, ora è urgente e necessario individuare le eventuali complicità anche all'interno della commissione Telekom-Serbia", dice il capogruppo della Margherita in comissione Telekom Serbia, Michele Lauria.
Sulla stessa linea il senatore verde Giampaolo Zancan: "La misura cautelare emessa nei confronti di Igor Marini è un atto di giustizia verso chi, sin dalle prime parole pronunciate il 7 maggio davanti alla Commissione Telekom Serbia, avrebbe dovuto essere considerato da tutti come è stato valutato oggi dalla magistratura torinese: uno spudorato calunniatore".
"Ora - conclude Zancan - si tratta di accertare le gravissime complicità politiche e giuridiche. E' necessario individuare coloro che hanno vezzeggiato, alimentato, sponsorizzato e fatto da cassa di risonanza a tanto impudente falsità".
(16 dicembre 2003)
Da www.repubblica.it