di William Hughes





Estratto da Palestine Chronicle
Legati a filo doppio in una folle avventura
Chi ha inventato la democrazia? Qui, nell'occidente cristiano, abbiamo sempre pensato che siano stati i greci. Cio' molto tempo prima che uno dei piu' fraudolenti aderenti a questo principio, l'odioso Richard Perle, apparivasul palcoscenico mondiale. Quest'uomo intende utilizzare cio' che egli definisce "democrazia" per rendere il Medioriente sicuro per Israele. E, intelligentemente, fa finta che il suo schema sia il nostro interesse nazionale. Come direbbe un contadino del Missouri, "questo tipo la sa lunga".
Ora, grazie ai metodi persuasivi di Perle, e degli altri personaggi che il Washington Post (9/2/2003) definisce "la cabala dei Likudnik", il presidente americano, George Bush jr, si sta preparando ad esportare la"democrazia"in Iraq. Essa sara' lanciata mediante massiccia invasione militare. Su questa questione non e' consentita alcuna votazione da parte del popolo iracheno. Poi si passera' ai prossimi obiettivi della nostra lista di "democrazia": Iran, Siria, Libano, Libia, Egitto, Autorita' Palestinese e, perche' no? anche l'Arabia Saudita.


Dal momento che Saddam non costituisce una minaccia per gli USA e non ha alcuna connessione con la cosiddetta al-Qaida e con l'11 settembre, bisognava trovare un altro casus belli: e' la democrazia. Questo e' il nuovo grido di battaglia USA nella guerra contro l'Iraq. Non si tratta di altro che di una reminiscenza degli slogans che Woodrow Wilson uso' per lanciare gli USA nella I Guerra Mondiale. Voleva "rendere il mondo piu' sicuro per la democrazia". Tutti sappiamo come fini' quella campagna: in maniera miserabile. Aiuto' a creare le condizioni che contribuirono all'ascesa di Adolf Hitler, alla famigerata Dichiarazione di Balfour, alla caduta della grande madre Russia, alla questione irlandese e ad altri dubbi risultati. Non ci resta che vedere dove quest'ultima "crociata per la democrazia" portera' il genere umano.

L'oscuro Perle e' un ex dirigente del dipartimento della difesa dell'amministrazione Reagan. Attualmente, e' il capo del potente Pentagon Defense Policy Board. Nel 1996, questi, insieme ad altri pazzi Likudnik, pubblico' un giornale politico, "A Clean Break" per gli israeliani, in cui si invitavano gli USA a conquistare l'Iraq (vedi, per maggiori particolari: "Troppe smoking guns" di Bill e Kathleen Christison, 25/1/2003, e "La guerra e' inevitabile?" di Justin Raimondo, Antiwar.com, 26/2/2003).

In un discorso di fronte all'American Enterprise Institute, un comitato di esperti neoconservatori, Bush disse: "Un Iraq 'libero' potrebbe diventare un faro di democrazia per tutto il Medioriente". Cio' si potrebbe realizzare, continuo' il presidente, "solo dopo che sara' sparita la crescente minaccia di Saddam". Questo discorso era la dottrina di conquista di Perle trasformatasi in dogma capitale. Che momento di gloria per un uomo, come Perle, intimo amico dei politici israeliani come l'ex premier Benyamin Netanyahu!
Paul Craig Roberts, un intrepido esperto, predisse tutto cio' il 31 dicembre scorso, al LewRockwell.com. Roberts scrisse: "Nel 2003, si avra' conferma della teoria secondo cui l'invasione USA dell'Iraq e' stato un piano segreto israeliano progettato per coinvolgere a lungo termine gli USA nel conflitto arabo-israeliano, cinicamente venduto alla Casa Bianca di Bush dai "neo-conservatori" come strategia riflessiva.". Eccoci al 2003. Perle e' il "neo-conservatore" di spicco ed il "piano segreto israeliano" e' uscito allo scoperto. (vedi l'eccellente articolo "Soldi insanguinati", Blood Money, di William Rivers Pitt, pubblicato in Truthout, il 27/2/2003).
Nel frattempo, la democrazia preferita da Perle, Israele, ha appena eletto un nuovo regime che e' leggermente a destra di Gengis Khan e che e' guidato dal matto settantacinquenne Ariel Sharon. Uno dei partiti di governo, l'Unione Nazionale, invoca apertamente la pulizia etnica dei palestinesi. Il generale Shaul Mofaz, primo architetto del massacro israeliano a Jenin, torna sulla scena come ministro della "difesa". Per motivi sconosciuti, il barbaro trattamento dei palestinesi da parte di Israele e' un argomento proibito. I suoi squadroni della morte, le punizioni collettive e le torture dei palestinesi di rado sono persino menzionati nei media. Dal 1948, Israele ha rubato ai palestinesi centinaia di migliaia di acri di terra. Diversamente dall'Iraq, Israele continua a violare 68 Risoluzioni ONU. L'ipocrisia degli USA sconvolge ogni immaginazione, nel momento stesso in cui, con mendacia, afferma di voler portare la "democrazia" in Iraq mentre, al tempo stesso, si lega a filo doppio alla follia degli anti-democratici sharonisti.
Infine, qualsiasi guerra USA contro l'Iraq non ha alcun obiettivo di portare democrazia a quel paese. E' semplicemente un tentativo di rendere il mondo sicuro per l'Israele illegale di Sharon. Per questo folle obiettivo, il repellente Richard Perle, che tira i fili da decenni, e' pronto ad incendiare il mondo.