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  1. #1
    anroma
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    Talking 150 euro in più in tredicesima: ecco i fatti di questo Governo!

    Qualche giorno fa mia nonna mi ha messo a confronto la sua tredicesima di quest'anno con quella dell'anno scorso. Ebbene ci sono 150 euro in più. E' una pensione da operaia e per questo sono maggiormente contento. Sulle opinioni possiamo scrivere libri ma sui numeri c'è poco da discutere. 300 mila lire in più per una pensionata sono tanti. Mi spiace per i compagni che avranno da obiettare ma una volta tanto bisogna dare atto di un qualcosa di concreto a beneficio delle fasce più povere. A proposito per chi avesse dubbi ho sentito alcuni signori del centro anziani che mi hanno confermato l'aumento. Se qualcuno volesse portare la propria testimonianza sono qui a vostra disposizione. Intanto ringrazio il Governo perchè i nostri nonni quest'anno avranno un dono in più sotto l'albero! C'è un Governo che lavora e si iniziano a vedere i risultati. La sinistra dal canto suo, sa fare talmente tanto bene l'opposizione che faremo di tutto per lasciarcela i prossimi vent'anni!

  2. #2
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    Predefinito Re: 150 euro in più in tredicesima: ecco i fatti di questo Governo!

    In Origine Postato da anroma
    Qualche giorno fa mia nonna mi ha messo a confronto la sua tredicesima di quest'anno con quella dell'anno scorso. Ebbene ci sono 150 euro in più. E' una pensione da operaia e per questo sono maggiormente contento. Sulle opinioni possiamo scrivere libri ma sui numeri c'è poco da discutere. 300 mila lire in più per una pensionata sono tanti. Mi spiace per i compagni che avranno da obiettare ma una volta tanto bisogna dare atto di un qualcosa di concreto a beneficio delle fasce più povere. A proposito per chi avesse dubbi ho sentito alcuni signori del centro anziani che mi hanno confermato l'aumento. Se qualcuno volesse portare la propria testimonianza sono qui a vostra disposizione. Intanto ringrazio il Governo perchè i nostri nonni quest'anno avranno un dono in più sotto l'albero! C'è un Governo che lavora e si iniziano a vedere i risultati. La sinistra dal canto suo, sa fare talmente tanto bene l'opposizione che faremo di tutto per lasciarcela i prossimi vent'anni!
    buon per la tua nonna, ma che è raccomandata? mia nonna non ha avuto l'aumento ......vedi , per favore se puoi fare qualcosa , mi ha detto che berluscovoi non li voterà più.....povera nonna.

  3. #3
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    Predefinito Re: 150 euro in più in tredicesima: ecco i fatti di questo Governo!

    In Origine Postato da anroma
    Qualche giorno fa mia nonna mi ha messo a confronto la sua tredicesima di quest'anno con quella dell'anno scorso. Ebbene ci sono 150 euro in più. E' una pensione da operaia e per questo sono maggiormente contento. Sulle opinioni possiamo scrivere libri ma sui numeri c'è poco da discutere. 300 mila lire in più per una pensionata sono tanti. Mi spiace per i compagni che avranno da obiettare ma una volta tanto bisogna dare atto di un qualcosa di concreto a beneficio delle fasce più povere. A proposito per chi avesse dubbi ho sentito alcuni signori del centro anziani che mi hanno confermato l'aumento. Se qualcuno volesse portare la propria testimonianza sono qui a vostra disposizione. Intanto ringrazio il Governo perchè i nostri nonni quest'anno avranno un dono in più sotto l'albero! C'è un Governo che lavora e si iniziano a vedere i risultati. La sinistra dal canto suo, sa fare talmente tanto bene l'opposizione che faremo di tutto per lasciarcela i prossimi vent'anni!
    Sì , stai sicuro, gli hanno dato i soldi che gli spettavano.

    Povera Italia............. Balocchi per Farlocchi.


    Nelle tredicesime 70 euro di rimborsi


    Tre giorni fa il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - anche per placare la platea poco benevola dell'Assemblea dei delegati Cisl - aveva annunciato una lieta "sorpresa" nelle tredicesime dei pensionati italiani. Oggi sono intervenuti d'autorità i tecnici dell'Inps a spiegare che quell'aumento promesso dal ministro ammonterà sì a 70 euro di media, ma che sarà semplicemente l'effetto di un rimborso tardivo causato da deduzioni fiscali troppo basse applicate sulle pensioni degli italiani nell'ultimo anno. In parole povere: non sarà un regalo ma la restituzione di importi dovuti.

    Come ha spiegato Beniamino Lapadula, responsabile economico della Cgil, "i pensionati prenderanno mediamente 70 euro in più sulla tredicesima perché ne hanno ricevuti 6 in meno per ognuno dei 12 mesi dell’anno". Insomma - chiosa sempre Lapadula - Tremonti " non è un generoso Babbo Natale, ma piuttosto un’arcigna Befana che regala ai pensionati solo cenere e carbone”.

    I tecnici dell'Inps hanno calcolato che l'operazione - legata all'attuazione del primo modulo della riforma fiscale - costerà alle casse dello Stato circa 700 milioni di euro. L' aumento della tredicesima mensilita' per tutti i pensionati e' frutto del meccanismo adottato nell'applicare il primo modulo della riforma fiscale del ministro Tremonti. In pratica, le deduzioni previste dalla riforma sono state spalmate su tredici mensilita' invece che su dodici: con il risultato che le singole mensilita', dal mese di gennaio 2003 in poi, sono state leggermente piu' basse del dovuto; di conseguenza, le tredicesime saranno piu' pesanti. In media - affermano i tecnici dell'istituto di previdenza - di 70 euro per pensionato.

    Per i pensionati cosiddetti 'incapienti', invece, sempre secondo quanto comunica l'Inps ci sara' un aumento di 155 euro. L'insieme delle voci comportera' nel 2003 una maggiore spesa di 1.235 milioni di euro per il pagamento delle tredicesime ai pensionati (il 7,7% in piu' rispetto al 2002). I tecnici dell'Inps, quindi, spiegano come e' cambiata dall'inizio dell'anno la platea dei pensionati che beneficiano di agevolazioni fiscali. Prima della riforma Tremonti i pensionati che non pagavano tasse (quelli che rientravano nella cosiddetta 'no tax area') erano 5.300.000; dopo la riforma sono 730.000 in piu', che fino alla fine del 2002 pagavano in media 90 euro l'anno di tasse. Complessivamente - spiega ancora l'Inps - per effetto dell'applicazione del primo modulo della riforma fiscale, entrato in vigore nel gennaio 2003 - ci sono 8.700.000 pensionati (non solo dell'Inps) che da gennaio pagano in media 193 euro in meno l'anno; 3.700 invece, pagano 7 euro l'anno in piu', con la possibilita' di recuperarli - grazie a un dispositivo della scorsa Finanziaria - in sede di dichiarazione di redditi.

    “E finalmente l’INPS svelò l’arcano circa il regalo ai pensionati promesso dal prodigo Ministro Tremonti per Natale". Questo il commento, a caldo, della segretaria confederale della Cgil responsabile per la previdenza Morena Piccinini. "Come avevamo denunciato - spiega Piccinini -, non di regalo si tratta bensì di un rimborso tardivo di deduzioni fiscali già previste che, anziché essere attribuite nel corso dell’anno, sono state spostate sulla tredicesima mensilità. Anziché ringraziare per un falso regalo, i pensionati si stanno accorgendo della truffa subita nel corso dei dodici mesi del 2003, in quanto ogni mensilità, come riconosce l’INPS, è stata erogata con un importo più basso del dovuto. Dal cosiddetto primo modulo di riforma fiscale del Ministro Tremonti, gli attuali pensionati hanno ancora dei crediti: dovrebbe infatti spiegare perché le deduzioni per essi previste sono inferiori a quelle riconosciute al lavoro dipendente. E che dire della beffa per quei pensionati che si trovano a pagare un’imposta superiore a quella dell’anno precedente (nonostante la promessa che ciò non sarebbe avvenuto) che si troveranno costretti a presentare la dichiarazione dei redditi per recuperare ben sette euro dal momento che la burocrazia fiscale e previdenziale non delibera di conguagliarli in modo automatico. Ciò significherà che rischieranno di spendere per la compilazione della dichiarazione ben più del credito esigibile. Ancora una volta – conclude Piccinini - operazioni di facciata, sempre più inaccettabili perché accompagnate da una reale e progressiva perdita per potere d’acquisto che colpisce i salari, ma ancor più le pensioni”.

    (24 novembre 2003)
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  4. #4
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    L Unità

    22.12.2003
    Buste paga, più tasse per tutti
    di Bianca Di Giovanni

    Tasse più «pesanti» e inflazione che raggiunge «picchi» quasi quattro volte superiori alla media registrata dall’Istat. Stretti in questa «tenaglia» si ritrovano i lavoratori dipendenti, soprattutto nelle fasce di reddito tra i 500 e i 1.500 euro mensili. In altre parole quella classe medio-bassa che ormai da tempo denuncia la fatica del vivere quotidiano. Gli operai, gli impiegati, gli insegnanti, nonché gli ormai celebri tranvieri sanno bene che arrivare a fine mese è sempre più difficile. Ma oggi arrivano anche i numeri a confermarlo, rivelando anche dinamiche perverse all’interno della società. Per esempio quella che contrappone i dipendenti ai lavoratori autonomi. I secondi si sono avvantaggiati sui primi sia in campo fiscale, alimentando l’evasione e l’elusione, sia adottando misure inflazionistiche (aumentando i prezzi dei loro beni o delle proprie prestazioni). Ma poi gli effetti del caro-vita si sono riversati anche su di loro.

    A fornire nuove e inquietanti cifre sul fronte fiscale è la Cgil, che ha rielaborato dati della Ragioneria generale dello Stato. Nel biennio 2000-2002 mentre l'Irpef dei lavoratori dipendenti è cresciuta da 81,590 miliardi di euro a 93,503 miliardi, l'Irpef dei lavoratori autonomi è scesa da 36,168 miliardi di euro a 31,375 miliardi di euro del 2002. La «forbice» è impressionante: circa 12 miliardi di euro in più da una parte, e quasi 5 miliardi in meno dall’altra. Colpa della crisi economica? Impossibile, visto che il Pil ha rallentato la sua crescita, ma non è certo diminuito. «La riduzione della pressione fiscale dal 42,4 % del 2000 al 41,6 % del 2002, vantata da Berlusconi nel corso della conferenza stampa di fine anno, riflette soltanto una preoccupante ripresa dell'evasione». Commenta così i dati Beniamino Lapadula, responsabile economico della Cgil. Il quale individua altre «corsie preferenziali» per gli autonomi.

    «Chi aderirà al concordato preventivo potrà beneficiare dell'immediata applicazione delle aliquote del 23 e 33 per cento previste a regime dalla delega fiscale, mentre i lavoratori dipendenti continueranno a pagare sugli incrementi retributivi aliquote marginali ben più elevate, che in alcuni casi toccano il 45%. Ci troviamo - conclude Lapadula - in presenza di una scelta iniqua e incostituzionale che penalizza esplicitamente il lavoro dipendente».

    In realtà tutta la partita fiscale è fitta di «trappole» per le famiglie, e anche di veri e propri «buchi neri». Come quello sull’evasione e il sommerso, su cui restano assai scarse le informazioni. Basta provare ad aprire il sito del Secit (Servizio consultivo ispettivo tributario), dove la Relazione sulle attività nel biennio 2001-2002 non è ancora leggibile. A quanto pare manca l’ok del ministero, e siamo già a fine 2003. «È successa la stessa cosa per il nucleo elaborazione della spesa previdenziale - aggiunge Lapadula - Ormai la nuova moda è non fornire dati».

    Quanto al 2003, il tanto sbandierato primo modulo di riforma fiscale è stato quasi integralmente «mangiato» dalla mancata restituzione del fiscal drag (2,5 miliardi), senza contare che per alcune fasce di reddito il prelievo è aumentato per la prima aliquota portata al 23% (dal 18%). Tant’è che stando alle proiezioni elaborate sempre dalla Cgil, la musica non cambia: più Irpef dai dipendenti, meno dagli autonomi. L’aumento delle entrate ordinarie tanto sbandierato dal governo «pesa» in gran parte sulle spalle di impiegati, operai e pensionati, i quali continueranno a pagare una tassa sul Tfr «maggiorata» rispetto agli altri redditi. Senza contare che l’aumento cui allude l’esecutivo è tutto da dimostrare, visto che a novembre mancavano 80 miliardi per raggiungere il target che l’esecutivo si è dato per fine anno (circa 303 miliardi di entrate tributarie, contro gli oltre 382 fissati nella relazione previsionale).

    Indaga sulle «tasche degli italiani» anche il Nens (l’istituto fondato da Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco), che nell’ultimo «Punto settimanale» propone una ricerca dell’Università di Tor Vergata sull’andamento dell’inflazione in base alle diverse tipologie di consumatori (vedi tabella). Anche qui c’è poco da gioire per chi appartiene alle fasce di reddito tra i 500 e i mille euro mensili, che mostrano i «picchi» più elevati di aumenti (oltre il 7%). Da segnalare aumenti fino a oltre l’11% per i prodotti alimentari, sempre per le stesse categorie di persone. Un dato «esplosivo» se si tiene conto del fatto che per le famiglie con redditi fino a mille euro la spesa per gli alimenti costituisce circa un terzo di quella complessiva: tra il 27 e il 30% del «paniere». Il dato scende di molto per i più ricchi. Solo il 17% del reddito finisce in cibo e bevande nelle famiglie che guadagnano tra i 2.500 e i 5.000 euro, mentre per chi è oltre quella soglia la «quota» arriva al 19%. È chiaro dunque che gli aumenti al mercato alimentare pesano molto di più sui livelli medio-bassi che sugli altri, e proprio in questo comparto si sono verificate le impennate più consistenti. Anche qui, a piangere sono i poveri.
    "La guerra è la vicenda in cui innumerevoli persone, che non si conoscono affatto, si massacrano per la gloria e per il profitto di alcune persone che si conoscono e non si massacrano affatto." (Paul Valèry, poeta francese).

  5. #5
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    chi ha visto i 70 €, li sto cercando e non li trovo.

  6. #6
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    Predefinito Re: 150 euro in più in tredicesima: ecco i fatti di questo Governo!

    In Origine Postato da anroma
    Qualche giorno fa mia nonna mi ha messo a confronto la sua tredicesima di quest'anno con quella dell'anno scorso. Ebbene ci sono 150 euro in più. E' una pensione da operaia e per questo sono maggiormente contento. Sulle opinioni possiamo scrivere libri ma sui numeri c'è poco da discutere. 300 mila lire in più per una pensionata sono tanti. Mi spiace per i compagni che avranno da obiettare ma una volta tanto bisogna dare atto di un qualcosa di concreto a beneficio delle fasce più povere. A proposito per chi avesse dubbi ho sentito alcuni signori del centro anziani che mi hanno confermato l'aumento. Se qualcuno volesse portare la propria testimonianza sono qui a vostra disposizione. Intanto ringrazio il Governo perchè i nostri nonni quest'anno avranno un dono in più sotto l'albero! C'è un Governo che lavora e si iniziano a vedere i risultati. La sinistra dal canto suo, sa fare talmente tanto bene l'opposizione che faremo di tutto per lasciarcela i prossimi vent'anni!
    Questa è grossa, chiunque sappia leggere capisce che è semplicemente un rimborso di somme dovute. Inizio a essere stanco di vedere che il mio Governo ricorre al gioco delle tre carte per farsi pubblicità.
    Ma forse, più che il Governo, sono i suoi ultras a fare queste uscite che poi lo screditano. L' ho imparato a mie spese su questo forum: meglio stare zitti che parlare a vanvera.
    Quindi, anroma, evita questi scivoloni e sottolinea quello che il nostro Governo sta facendo veramente, come i 1000 euro per i secondogeniti: una piccola cosa, ma molto simbolica, che fa capire chi difende la Famiglia e chi no.

  7. #7
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    Per esempio, facciamoci furbi e parliamo dei 225mila posti di lavoro in più in un solo anno. Altri 3 anni, e si arriva al milione previsto.

  8. #8
    Forumista assiduo
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    Ecco, comincia a spiegarmi come fanno le riforme del mercato del lavoro del berlusco ad essere RETROATTIVE, sin dal 1998! Questo si che e' un miracolo....



    E gia' che ci siete, visto che volete parlare di "regali" (tali o presunti), mi sapete dire come vanno effettivamente le finanze pubbliche? Sai.... ....fare qualche microregalo, come i soldini al secondogenito, non e' poi troppo difficile se faccio pagare i miei figli aumentando il deficit di VENTI MILIARDI DI EURO L'ANNO (rispetto al terribile anno del buco)..... Tanto qualche milione di euro in piu' o in meno cambia poco....

    Secondo i miei calcoli infatti il nostro deficit effettivo, oggi, senza tanti barbatrucchi, gira sul 4,5% ben piu' alto di quello di Germania e Francia.... Considerando che dall'inizio legislatura i tassi base sono calati del 2,5%, con effetto positivo per il deficit italiano di gran lunga superiore che per gli altri paesi, credo che stiamo messi piuttosto maluccio...

  9. #9
    brescianofobo
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    In Origine Postato da Moderato
    Per esempio, facciamoci furbi e parliamo dei 225mila posti di lavoro in più in un solo anno. Altri 3 anni, e si arriva al milione previsto.
    E cosa c'entra il governo?

  10. #10
    Me, Myself, I
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    In Origine Postato da Moderato
    Per esempio, facciamoci furbi e parliamo dei 225mila posti di lavoro in più in un solo anno. Altri 3 anni, e si arriva al milione previsto.
    I conti per il TUO governo li dovresti fare a partire dal 24 ottobre in poi.
    Quanto è successo prima NON dipende dalle politiche del TUO governo.

 

 
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