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Discussione: La grazia per....

  1. #21
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    Predefinito Interessante sentire pure...

    In origine postato da mustang
    Cerchiamo di non perdere di vista l'aspetto più importante, per una società civile, della punizione: e cioè che oltre ad essere tale deve pure "migliorare" il detenuto fino a portarlo ad essere idoneo al suo reinserimento nella società.
    Riuscirci è una vittoria per tutti.
    Mustang, queste sono le uniche parole veramente sagge che abbia sentito su questo argomento. La grazia a Sofri va concessa esclusivamente in base a queste considerazioni, e a prescindere dalla persona o da meschine considerazioni politiche. E' quello che Taormina non ha capito, e che certo non mi stupisce.

    La cosa grave è che questo non l'ha capito neppure il cosidetto Ministro della Giustizia, e ciò è inconcepibile. Secondo me, non capire questa cosa per un Guardiasigilli è motivo sufficiente per sostituirlo d'autorità.

    P.S.: Antonio, a me non risulta che Sofri abbia mai confessato o che ci siano PROVE che egli sia il mandante dell'omicidio di Calabresi. O forse i pentiti sono bugiardi solo quando accusano Andreotti?

  2. #22
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    Predefinito Re: Interessante sentire pure...

    In origine postato da Dario
    Mustang, queste sono le uniche parole veramente sagge che abbia sentito su questo argomento. La grazia a Sofri va concessa esclusivamente in base a queste considerazioni, e a prescindere dalla persona o da meschine considerazioni politiche. E' quello che Taormina non ha capito, e che certo non mi stupisce.

    La cosa grave è che questo non l'ha capito neppure il cosidetto Ministro della Giustizia, e ciò è inconcepibile. Secondo me, non capire questa cosa per un Guardiasigilli è motivo sufficiente per sostituirlo d'autorità.

    P.S.: Antonio, a me non risulta che Sofri abbia mai confessato o che ci siano PROVE che egli sia il mandante dell'omicidio di Calabresi. O forse i pentiti sono bugiardi solo quando accusano Andreotti?
    --------------------------
    Rileggiti l'intervista a Taormina e la lettera del ministro e capirai che loro, l'aspetto dell'inserimento sociale "meritato" lo pongono al centro del problema (la legge che vale per tutti).
    Antonio dovrebbe "postare" le cavolate scritte da Sofri, che dice, secondo lui, cose assurde contro la legge e i magistrati.
    Sarà molto, molto difficile, per antonio il bamboccetto.

  3. #23
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    Predefinito

    Marco Pannella aveva portato a un culmine psicologico e d’opinione, con il suo impegno radicale e personale, la convinzione che non per sola sostanza, il che non basterebbe, bensì anche per forma il presidente della Repubblica ha il diritto-dovere di esercitare, se lo ritiene giusto, il suo potere costituzionale di grazia. “Egli può e, se vuole, deve”.
    Carlo Azeglio Ciampi ha preso atto con decenza e sollecitudine della situazione, e ha parlato con una impegnativa nota ufficiale. Non c’è accordo pieno tra i costituzionalisti su quel “può”, e in presenza di un’obiezione del ministro Guardasigilli, che per prassi coopera con il presidente negli affari di grazia, Ciampi preferisce che il Parlamento percorra la via della legge Boato di attuazione costituzionale (e si adopera con la collaborazione dei presidenti delle assemblee affinché questa via non si perda nel labirinto del Palazzo).
    E’ una buona notizia? Sì, lo è. Sciogliere un nodo, invece che tagliarlo di netto, può aiutare in questo caso a liberare un diritto imbrogliato da procedure che lo contraddicono o lo limitano. Sarebbe stata migliore notizia apprendere della firma di un decreto di grazia a Sofri da parte del presidente della Repubblica? Sì, certo, ma come banalmente si sa a volte il meglio è nemico del bene.
    Pannella diffida di questa soluzione, e la sua diffidenza in simili materie è autorevole, credibile, deriva da lunga pratica delle regole e della politica parlamentare, e da un rifiuto radicale delle mezze misure quando siano in questione certezze del diritto.
    Lo comprendiamo, seguiremo con speciale attenzione e simpatia le sue decisioni future.

    Per il resto incameriamo senza imbarazzi la chiara espressione della volontà di Roberto Castelli e di Umberto Bossi di non fare ostacolo a una legge che, come ha scritto il ministro della Giustizia, norma “ragionevolmente” un potere divenuto nel tempo di incerta attribuzione.
    E continuiamo a lavorare perché si riduca ancora di più l’area dei sentimenti duplici, delle riserve mentali, delle strumentalità più o meno inconsapevoli che hanno fin qui indebolito l’iniziativa per mettere un termine alla detenzione insensata di Sofri.
    Ci sono altri casi di cui occuparsi, per evitare ogni forma di doppia morale? Certo che ci sono, ce ne siamo occupati e ce ne occuperemo, e le nostre pagine sono aperte a discuterli. Ma una rapida soluzione del caso Sofri non è un impedimento bensì un aiuto a risolvere altre incongruenze, altri drammi della verità, della giustizia e dell’ingiustizia. Ora, a parte le autonome decisioni di Pannella sul prosieguo della sua limpida campagna, in cui ci sentiamo naturalmente implicati, vale per il Parlamento quel che valeva per l’esercizio del potere presidenziale.
    Le Camere possono risolvere il problema e, se lo vogliono, devono farlo.

    mi pare tutto corretto e democratico...a parte quel ... "Pannella diffida di questa soluzione, e la sua diffidenza in simili materie è autorevole, credibile, deriva da lunga pratica delle regole e della politica parlamentare, e da un rifiuto radicale delle mezze misure quando siano in questione certezze del diritto".
    Dovrebbe chiarire di quale chiarezza di diritto si parla, del diritto di tutti o del diritto di Pannella. Perchè a mio modesto parere anche in questa "storia" Pannela esalta il suo "fondamentalismo laico" peggiore di quello religioso.

    saluti

  4. #24
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    Predefinito secondo Taormina

    Roma. “La proposta Boato è con ogni evidenza una legge ad personam, ma è un fatto che per me non costituisce alcuno scandalo, dal momento che si cerca di realizzare una legge giusta”.
    Carlo Taormina, deputato di Forza Italia e relatore in commissione Affari costituzionali del disegno di legge di Marco Boato sulla concessione della grazia, si dice “assolutamente d’accordo con il nucleo della bozza: ha lo scopo di sopperire a una mancanza di norme costituzionali che consentano al presidente della Repubblica di esercitare degnamente il potere di clemenza”.
    E distingue il piano tecnico da quello, personale, della grazia ad Adriano Sofri, “che non ha più ragioni rispetto ad altri per ottenere la grazia”, ma che invece “ha tutte le ragioni, e anzi il diritto, di reclamare la propria innocenza”.
    Taormina non è tra i sostenitori della grazia a Sofri, e guarda anzi con fastidio al vasto movimento di opinione che sostiene da tempo l’opportunità di un gesto di clemenza, ma pensa che “chiunque lo ritenga colpevole di quell’omicidio, non potrà adesso che considerarlo redento”.
    E dice al Foglio che la grazia deve anzitutto considerare proprio l’avvenuta rieducazione del detenuto. Per questo non concorda con la proposta Boato nell’articolo in cui prevede l’abolizione dell’articolo 681 del codice di Procedura penale, ove rilevanza è attribuita, nel percorso per la grazia, al Tribunale di sorveglianza, che “acquisiti tutti gli elementi di giudizio utili e le osservazioni (…) la trasmette al ministro con il proprio parere motivato”.
    “E’ uno strumento indispensabile per verificare i risultati del percorso rieducativo, soprattutto ai fini di far funzionare a regime l’istituto della grazia, e inserirlo nel più ampio ampio discorso delle misure alternative al carcere. A questo lavorammo nel 1989 quando furono apportate modifiche al codice, e per questo presenterò un emendamento che annulli l’abrogazione della norma”.
    Preparerà anche un secondo emendamento che attribuisca al ministro della Giustizia il poteredovere di formulare al presidente della Repubblica un parere non vincolante sull’opportunità dell’atto di clemenza (lo stesso Pierluigi Castagnetti, della Margherita, ha fatto notare la necessità di modifiche in tal senso, per mantenere “facoltà che non possono scomparire”).

    Infine un’ultima modifica da presentare in Commissione, e, a detta di Taormina stesso, “la più problematica”: la necessità di una domanda di grazia da parte dell’interessato.
    Anche se il nuovo codice di Procedura penale non la prevede, e anzi espressamente disciplina la concessione della grazia “anche in assenza di domanda o proposta”.
    “E’ verissimo – dice Taormina – ma quel che intendo proporre è diverso: io credo che un detenuto possa basare la sua necessaria domanda anche sul fatto che l’impianto probatorio che l’ha condannato con sentenza passata in giudicato è indegno. Per dare la possibilità, al di là di quel che hanno deciso i giudici, di rivendicare la propria innocenza, e in modo che la domanda di grazia non sia più soltanto un’ammissione di colpevolezza o una richiesta di perdono”.
    E si dice anche certo che Sofri “non vuole la grazia per pentimento, e ha ragione a dirlo, bensì la grazia per innocenza”. L’auspicio di Taormina, in ogni caso, è che “questo istituto possa essere trasformato in qualcosa di veramente utile, e capace di chiudere, finalmente, i conti con il passato”.

    saluti

  5. #25
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    Predefinito

    Se Taormina ha veramente detto queste cose, e non ho motivo di dubitare, sono per la prima volta d'accordo con lui. Va ancora oltre quello che io ritenevo giusto.

    Come dire che davvero la speranza è l'ultima a morire.

 

 
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