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Risultati da 1 a 7 di 7
  1. #1
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito Aste truccate? Inettitudine? Ad ognimodo così il governo svende i ns "gioielli"

    Quello che avevo previsto e preannunciato in precedenti e numerosi thread sta trovando le più odiose conferme: il Paese è in svendita, una svendita preorganizzata che puzza di zolfo e di multinazionali!

    Tratto da un post di barbanera sul Principale:
    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=79732

    L'ente che si occupa della svendita si chiama "Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici" (SCIP, per chi non se ne fosse accorto: altro che i miei acrostici...).

    Diciamo le cose come stanno: è come se una famiglia, trovandosi in difficoltà economiche che ritiene di non poter più rimediare, decidesse di vendere parte dei suoi gioielli per tirare avanti un altro po’.
    Ma questo non basta, al signor Giulio TreMonti. e alla cricca di ricettatori del signor Ban... Non solo bisogna disfare il settore pubblico italiano dalle fondamenta (termine in questo caso appropriato), bisogna anche farlo in modo torbido e possibilmente favorendo qualche amico miliardario, l'occasione è troppo ghiotta per farsela sfuggire: insomma, la strada percorsa negli anni scorsi dall'Argentina.

    Non solo si vendono pezzi importanti di patrimonio immobiliare pubblico, ma lo si fa a prezzi stracciati e, guarda caso, a favore di una grande, e piuttosto misteriosa, finanziaria multinazionale americana, la Carlyle, strettamente legata alla politica della destra americana più reazionaria (già: proprio quella ammanicata a doppio filo con la junta Bush, presieduta in Europa dall'ex primo ministro inglese John Major, con un consiglio di amministrazione farcito di guerrafondai del calibro di Frank Carlucci e James Baker, membri dell'amministrazione Reagan, e in passato partecipata da membri della famiglia Bin Laden).

    Un esempio:



    Questa è Villa Manzoni a Roma, un edificio sulla via Cassia costruito sopra una struttura romana (la villa di Lucio Vero) all'interno di un vasto parco, vicino alla tomba di Nerone.
    Per quanto è stata "venduta"? 230.000 euro, cioè la base d'asta.

    Chi se l'è aggiudicata? La Carlyle.

    Quello è forse il prezzo di un appartamento di 100 metri quadrati in un quartiere popolare di Roma.

    Qualunque agenzia immobiliare avrebbe sicuramente offerto una cifra di tre o quattro volte superiore.

    Eppure, i più ricchi di tutti, quelli della Carlyle, l'hanno comprata ad una cifra irrisoria.

    Come mai? Possibile non fosse interessato nessun altro?

    Un altro esempio, sempre restando a Roma: la Carlyle ha acquistato nello stesso modo un palazzo in stile umbertino in via XX Settembre per poco più di 400 milioni di lire (ancora, la base d'asta, non una lira in più). Un prezzo totalmente insensato, anche solo come base d'asta.

    Prescindendo dalla discutibilissima scelta di disfarsi di parti così significative del patrimonio pubblico (che personalmente trovo tragica), queste cosiddette vendite dovevano servire a ricavare grandi risorse economiche per nuove infrastrutture pubbliche: per ora sono stati grandi affari per la Carlyle, non certo per lo Stato, che sta rovinosamente svendendo i propri beni ad un banco dei pegni: stanno silenziosamente regalando ciò che è di tutti noi, e che non riavremo mai più, ai loro amici, altro che grandi opere pubbliche.

  2. #2
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    Predefinito

    Sono 230 *milioni* di euro la base d'asta di Villa Manzoni.
    Ma l'oggetto è comunque di inestimabile valore.


    Il complesso è ubicato in Roma, circoscrizione n° 20, via Cassia 405-407 / 471.
    L’ubicazione è semi centrale di pregio, caratterizzata soprattutto dalla presenza di fabbricati residenziali. Le destinazioni d’uso prevalenti nella zona sono residenziale, verde pubblico e privato. Si tratta di un complesso immobiliare circondato da un ampio parco e composto da tre fabbricati: il fabbricato principale è Villa Manzoni, denominato fabbricato “A”, ed ha accesso da via Cassia 471; dallo stesso civico si raggiunge il fabbricato “C”, l’ex casa del giardiniere; le ex stalle, infine, oggi fabbricato urbano, costituiscono il fabbricato “B”, con ingresso ai civici 405 e 407 della via Cassia. Il complesso costruito nel 1928 e ristrutturato nel 1960 risulta essere di interesse storico-culturale e ambientale.
    Villa Manzoni Roma fu costruita negli anni venti dall'architetto Brasini per i Conti Manzoni sui ruderi di un'antica villa romana vicino alla tomba di Nerone. L'intera area lungo la via Cassia costituisce un intero sito archeologico di inestimabile valore storico architettonico. Era di proprietà dell'Inpdai, ma che fu commissionata nel '25 ad Armando Brasini, l'architetto maledetto, dai Conti Manzoni, eredi dell'autore dei Promessi Sposi. Edificio di tremila metri quadri e parco attiguo di 90 mila metri quadri sulla via Cassia, al civico 471, altezza Tomba di Nerone, che per anni ogni diverso sindaco romano e ministro dei Beni culturali si era impegnato ad acquisire come parco pubblico. Il complesso immobiliare è composto da tre diversi fabbricati, la villa principale, l'ex villino del giardiniere, e le ex stalle.

  3. #3
    Nebbia
    Ospite

    Smile Una buona notizia!

    Caro pcosta sono risollevato che di milioni di euro si parla. Evidentemente Barbanera aveva preso lucciole per lanterne, meglio così. Tuttavia resto sempre convinto che un disegno a noi oscuro stia cercando di favorire qualche amico per la cessione di opere d'arte che per noi sono importanti. I casi emblematici si sprecano, e cmq anche una certa leggerezza nel trattare la lista delle pretese patrimoniali della Casata Savoia o la restituzione dell'Obelisco di Axum all'Etipoia (dove ancora regnano guerra e miseria) sono questioni che mi lasciano a dir poco perplesso.

  4. #4
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    Questa asta potevamo permettercela anche noi...

    Cosilinum, a Padula in provincia di Salerno, è in vedita con 999 quote a 1000 euro ciascuna. Un intero sito archeologico nel cuore della Lucania con Torre Quadrata, e circostante terreno di mq.43.000 è in vendita a privati ed enti pubblici interessati. La città risale al IV secolo a.c. mancano a tuttoggi un' adeguata campagna di scavo e fonti letterarie di studio.


  5. #5
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    Ma per fortuna non la vendeva Tremonti...

    L'area archeologica dell'antica città lucana di Cosilinum, nel territorio dell' attuale Comune di Padula, nel salernitano, e' stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale.

    La zona di interesse archeologico, che ha un' estensione di circa 43 mila metri quadrati, ed e' soggetta a vincoli, stava per essere lottizzata da un privato, che intendeva venderla. Nell' area interessata dal sequestro sono conservati reperti dell' antico sito urbano di Cosilinum (V secolo a.C.). I resti della città si trovano sotto il livello del suolo.

  6. #6
    Nebbia
    Ospite

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    Cmq a onor di cronaca,tornando sulla villa apparentemente svenduta, pare che Barbanera non avesse pigliato lucciole per lanterne ma avesse copiaincollato un articolo da http://www.comedonchisciotte.net/mod...rticle&sid=878
    un errore quindi (se di errore si tratta) fatto in buona fede.

  7. #7
    Nebbia
    Ospite

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    Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro. Operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva?

    Il Carlyle Group fa acquisti in Italia. Perché?

    di Simone Falanca

    Da diversi mesi è entrata prepotentemente nel panorama finanziario italiano la società privata più “segreta” del mondo, il Carlyle Group. Il gruppo Carlyle – descritto dalla rivista Industry Standard come "la più grande società d’investimenti privata del mondo” – ha 13 miliardi di dollari da gestire soprattutto nel settore della difesa speculando sui conflitti militari e sulla spesa per le armi.
    Il gruppo Carlyle annovera tra le sue fila uomini con credenziali importanti intrinsecamente collegati con il Pentagono, il Dipartimento di Stato e il CFR. L’ex segretario alla Difesa statunitense Frank Carlucci è il suo presidente e amministratore delegato (al college è stato compagno di stanza di Donald “Rumy” Rumsfeld). Fra i partner di Carlyle figurano anche l’ex segretario di Stato americano James Baker III, George Soros, Fred Malek e persino Bush Senior (consulente esterno). Non è una novità inoltre che il Gruppo abbia gestito per anni i soldi di Yeslam bin Laden (fratello di Osama). Cosa ci fa il Carlyle Group in Italia?
    Il governo Berlusconi ha avviato nel 2001 il più imponente programma di speculazione immobiliare che la storia italiana ricordi: la cartolarizzazione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali. La “finanza creativa” del ministro Tremonti ha consentito la vendita d’innumerevoli immobili di proprietà degli enti pubblici (Patrimonio S.p.a.), a prezzi stracciati, in favore dei grandi gruppi economico-finanziari nazionali ed internazionali. Un’operazione che non sempre ha garantito il diritto d’opzione in favore di chi già affittava gli immobili e che ha visto le proteste dei sindacati degli inquilini e degli stessi enti previdenziali che vedevano ridursi le riserve tecniche a garanzia delle prestazioni fornite (la gestione degli stessi rappresentava, infatti, parte importante del capitale di copertura per la corresponsione di pensioni, sussidi, indennità per infortuni sul lavoro, rendite per malattie professionali, ecc...). Il governo Berlusconi ha privatizzato, attraverso aste pubbliche con ribassi sempre più crescenti, gran parte del patrimonio immobiliare pubblico predeterminando di fatto futuri e prossimi profitti per poche lobby finanziarie transnazionali. Il Carlyle Group con chirurgico tempismo e spregiudicatezza si è inserito in questo facile business. Complessivamente nelle ultime settimane in tutta Italia Carlyle ha acquistato proprietà per 290.000 metri quadri con una transazione complessiva di 230 milioni di Euro, portando soccorso al ministero per l’Economia, che ha visto garantite attraverso questa operazione le coperture di bilancio dopo le numerose aste andate deserte. A Bari per esempio son stati venduti proprio nelle settimane in cui si decidevano le sorti della guerra in Iraq e della posizione italiana in merito, 3 immobili di proprietà INAIL (via Sparano, Via F. Filzi e V. Marin) acquistati dal Carlyle con un ribasso del 32,5% rispetto al valore di mercato. A Reggio Emilia è stato svenduto - sempre grazie alla legge Tremonti - Palazzo Bussetti, gioiello storico settecentesco nel cuore della città. Non ultimo è arrivato l’accordo con la Fiat per la cessione di tutte le attività aerospaziali della Fiat Avio. La trattativa coinvolgerebbe anche Finmeccanica, in qualità di socio industriale e, secondo una nota del Lingotto, si basa su un "enterprise value" di 1,6 miliardi di euro.
    I dubbi sono tanti. Si tratta di operazioni finanziarie genuine o sono “attestati” di riconoscenza americana per il sostegno del nostro governo alla guerra preventiva americana in Iraq (una sorta di cinico “do ut des” politico-finanziario per rimettere a posto i buchi nel bilancio del superministro Tremonti)?

 

 

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