Va bene che, in barba al cavalier-Pangloss ed alle sue trombonate sull'evidenza del migliore dei mondi possibili che ci viene graziosamente assicurato sta andando tutto "alquanto" a scatafascio....
Va bene che, dopotutto, si tratta di bananas ma....
chissà cosa mai c'è dietro un'uscita tanto estemporanea quanto demenziale?.
Testo del numero del 6 gennaio de "La Velina Azzurra"
LETTERA APERTA A BERLUSCONI: CAVALIERE PER CARITÀ NON ANDARE A NASSIRYA NON CADERE NELLA TRAPPOLA
Roma 6 gennaio 2004 -- ("La Velina Azzurra") - "Berlusconi non devi andare in Iraq a incontrare le truppe italiane. Non devi assolutamente andarci. Non sai, non puoi sapere che cosa c'è dietro".
"Nessuno di noi può conoscere certi intrighi anche internazionali. Ma sappiamo che questa storia puzza di grosso, anche perché non ha precedenti. Cavaliere, non andare, ormai ti stanno aspettando. Per carità, non lasciarti convincere dalla campagna canagliesca che La Velina Azzurra aveva immediatamente denunciato dopo il primo editoriale del Corriere della Sera, cui ieri è seguito il secondo, sempre a firma del direttore Stefano Folli".
"Non è mai successo che il Corriere abbia lanciato un'operazione così spregiudicata. . Stamane 6 gennaio è sceso in campo alla sua maniera provocatoria il tuo ex direttore de Il Giornale Vittorio Feltri - hai proprio il vezzo di sceglierti sempre gli uomini che poi ti tradiranno - con una pressione fortissima. Prima il sedicente organo della grande borghesia, poi il direttore corsaro più gradito alla destra benpensante, la più cretina".
"E' significativo che la cosa non sia partita dalla sinistra. Ma adesso toccherà prima Furio Colombo e poi alla Repubblica. Poi il dileggio si allargherà alla stampa straniera. Lo vedi il complotto Cavaliere? Bada bene che parliamo di un complotto politico, pur senza escludere nessun'altra pista come dicono sempre gli inquirenti".
"E' indubbio che il Corriere sia stato in questi mesi due anni e mezzo la nave ammiraglia del tentativo di farti fuori, per mandare al tuo posto Fazio o Casini. E Libero non è solo l'organo avventuriero di proprietà dell'industriale farmaceutico ed ex portantino ospedaliero Angelucci; ma è anche il foglio che ospita il più grosso destabilizzatore della Repubblica Francesco Cossiga. Lo sai perché Cossiga continua a sparare su Ciampi, perché mai lo odia tanto? Figurati che cosa gliene importa al picconatore dei nani e delle ballerine attorno al Quirinale la notte di Capodanno! Lui che continua a scegliersi cortigiani e ruffiani tra falsi spioni e falsi banchieri. Lui odia Ciampi solo perché ha rifiutato finora di dare il via alle varie congiure contro il libero governo scelto dagli italiani: quella dei banchieri del Governatore; quella di Casini e Caltagirone; quella degli ex scalcagnati poteri forti intrepidamente guidati da Cesare Romiti e dai suoi figli; quella dei consiglieri del Corriere della Sera Maccanico e Manzella; e soprattutto a quella solitaria e rabbiosa del vecchio picconatore".
"Quindi non andare a Nassirya. Guarda caso sono tutti d'accordo nel mandartici: sia il filone Meccanico.-Manzella-Folli sia il filone Cossiga. Tutti i nemici del governo vogliono spedirti in Iraq. Vuoi la controprova? Telefona a Pierferdy e vedrai che ti consiglierà anche lui di andare a Nassirya tra squilli di tromba e bandierine tricolori. Invece questo è il momento giusto per contare amici, nemici, falsi amici e forse anche falsi nemici. La cosa ormai è andata male".
"Bush ha fatto il blitz per primo in totale segretezza il giorno della festa dei tacchini americani. Per Natale, Aznar è stato il più svelto, come sempre. Del polacco non se n'è accorto nessuno".
"Di colpo, alla vigilia di Capodanno, Stefano Folli ha puntato all'improvviso i riflettori su di te, attirando l'attenzione della guerriglia irachena sul possibile arrivo del premier italiano. In realtà il gioco pesante del Corriere ti ha impedito di partire proprio nel momento giusto ed anzi ha coperto la partenza di Tony Blair. Ormai la cosa è fatta, la piazza irachena è intasata di guerriglieri con i lanciarazzi puntati verso l'aria, non ci puoi fare niente. Devi aspettare un altro momento".
"Se fossimo al tuo posto lo diremmo alla gente con parole chiare e dure, spiegando bene che le pressioni pelose per farti andare in Iraq hanno sabotato un viaggio che non poteva che restare segreto fino all'ultimo. Manda un messaggio ai soldati spiegando che sordide manovre politiche ti hanno impedito di brindare con loro al nuovo anno. Ma non andare a Nassirya".
("La Velina Azzurra" N. 1 - 6 Gennaio 2004 Supplemento di Italian Outlook - Facts and analysis)