Mi riesce difficile accettare divinità umanizzate come Thor (col dovuto rispetto, visto il tuo nome), Odino e via dicendo.In Origine postato da Mjollnir
Chiedo scusa per il ritardo nella risposta, e vengo al dunque...
Negli Asi e nei Vani sì, visto che si tratta di Dèi a tutti gli effetti. Lo stesso nome Asatrù significa proprio "fedeltà agli Dèi Asi".
Quanti ai giganti ed ai nani il discorso è + complesso, visto che si tratta di figure simboliche e mitiche (...).
Ciò non toglie che per la mentalità pagana sia agevole e niente affatto impossibile pensare ad una pluralità stratificata di forze ed entità spirituali, sia benigne che maligne.
Parlo naturalmente per me, poi ognuno è libero di credere in quello che vuole, purché poi sia coerente con le sue credenze.
Mi domando se le religioni pagane non possano essere classificate in due tipi, quelle umanizzate e quelle non umanizzate.
Mi risulta difficile spiegarmi, ma ci proverò.
Immagino l'uomo di fronte alle forze della natura, scatenate in un furioso temporale, o in un'eruzione, o magari mentre danno evidenza di sé nell'incanto di una fonte, o nella meraviglia di un albero frondoso e suggestivo.
L'uomo le riconosce - o crede di riconoscerle - come evidenza dell'opera di qualcosa più perfetto di lui... diciamo di qualcosa di divino.
Ora, si può riconoscere l'opera di un unico artefice (come nel Cristianesimo), o quella di molti dei (come nel paganesimo), o si può voler spiegare tutto rifiutando l'idea di artefici divini (ateismo).
Ora, mi pare di poter dire che il passaggio dall'immaginare degli dei all'immaginarli in sembianze umane, non sia poi così obbligatorio. Cioè, immaginare dio o gli dei in forma umana non è l'unico modo, credo, di immaginarli. Nel caso del Cristianesimo, questa religione dice espressamente che noi saremmo fatti ad immagine e somiglianza di Dio, ma credo che sia plausibile poter considerare anche altre eventualità, nel momento dello studio e del ragionamento, in quanto i dogmi sono oggetto di Fede e non di studio, no ?
Tornando alle fonti e agli alberi, possiamo chiederci se essi siano luoghi di devozione, o divinità essi stessi, e quindi se e in che misura il pensarli come divinità implichi immaginarli simili all'uomo.
Faccio un altro esempio.
Mi risulta che la singola formica non sia molto intelligente.
Mi risulta che il formicaio, nel suo insieme, esibisca comportamenti intelligenti di livello superiore all'intelligenza della singola formica... sbaglio ?
Allora possiamo provare ad applicare al formicaio e alle formiche i concetti che abbiamo espresso prima.
L'ateo penserà che tutto ciò è effetto del caso, e dell'evoluzione, mi sembra di capire, e comunque tutto sarebbe semplice materia.
Il cristiano penserà che tutto ciò è comunque opera di un solo artefice, Dio.
Il pagano penserà che esiste un dio del formicaio, ovvero un essere superiore alla singola formica.
E' davvero necessario pensare al dio del formicaio in forma umana ?
Aggiungerò che si può fare ancora un'ipotesi di studio, e che cioè non si può escludere che questo livello di divinità (quello del formicaio) non sia poi il più elevato, e che ne esista almeno un altro, e magari potrebbe esistere un unico artefice di tutti questi dei...
Naturalmente sto facendo un' analisi (grossolana, incompleta ed approssimativa) e non una dichiarazione di Fede !