Originally posted by ARI6
Sulla carta solo l'anarchia lo è, nella pratica anche la monarchia assoluta è risultata meno oppressiva della tirannia della maggioranza.
Capire perchè è facilissimo: una sola persona non può ledere i diritti di molti se tiene alla pelle, in democrazia il tirannicidio invece è impossibile. Ovviamente non c'è solo questo semplice argomento contro la democrazia: ti consiglio la lettura di "Abbasso la democrazia" di Hans Hoppe (lo puoi ordinare su www.libertari.org : con 7 eurini te lo porti a casa, eppoi ce lo vieni a recensire qui).
C'è un piccolo particolare che tralasci...lo sviluppo di una società si è avuto con la democrazia e non con i tiranni o gli anarchici. Come la libertà (che tu chiamerai apparente) individuale, il libero commercio ecc. Il livello di vita negli ultimi cento anni è migliorato come non mai perchè nel mondo si è diffusa la democrazia. Secondo te ci potrebbe essere sviluppo in una anarchia? in una dittatura? (la seconda domanda è più semplice perchè si hanno riscontri storici).
si ho capito scusaPer favore, cancella dalla tua mente la pannelliana equazione libertario (che si basa sulla libertà come valore fondamentale, ispirato alla difesa della libertà) = libertino (licenzioso, gaudente).
Un libertario non è per forza libertino: io ad esempio sono un conservatore, convinto che lo stato moderno abbia distrutto la tradizione e che essa possa rinascere solo ridimensionando e infine annullando il potere politico come lo conosciamo. Di contro un libertino difficilmente è libertario in politica: infatti la figura del libertino è anch'essa tipicamente moderna, e prolifera grazie alla deresponsabilizzazione incoraggiata dal welfare. E' facile prevedere che in una società libera certi comportamenti sarebbero ridotti al minimo e stigmatizzati dall'opinione pubblica (qui in Toscana si ricordano le figure degli anarchici socialisti dell'ottocento, simpatici parassiti che spesso dilapidavano i patrimoni familiari rifiutandosi di lavorare).