Dal Corriere.
Il lumbard Fumagalli: potrei donare il Tricolore
I SINDACI DELLA LEGA E L’APPELLO DI CIAMPI
C’era una volta (due anni fa per la verità) il Roberto Calderoli che diceva: «Il Tricolore non è sentito da tutti perché è il simbolo di uno Stato visto come lontano e persino nemico». Oggi invece il vicepresidente leghista del Senato osserva, con spirito più conciliante, che «il Tricolore può essere visto come rappresentativo delle bandiere dei popoli che, in questo caso, lo legittimano».
Non è proprio una retromarcia, ma il respiro del Carroccio sembra essersi fatto maggiormente istituzionale, da forza di governo. Tanto che dopo l’appello da Reggio Emilia del presidente Ciampi ai sindaci di donare ai «neo-sposi» la bandiera nazionale, anche il lumbard Aldo Fumagalli, primo cittadino di Varese, è disposto in qualche modo a cogliere l'invito.«Stavamo già pensando di regalare il vessillo cittadino, per radicare maggiormente le nuove coppie al territorio. Potrebbe essere un’idea quella di aggiungere anche il Tricolore, il gesto sarebbe avrebbe una maggiore completezza nel suo valore simbolico».
Sembrano lontani i tempi in cui il Senatur Umberto Bossi ipotizzava sprezzante un uso, per così dire, igienico del simbolo della Patria, o quando l’ex sottosegretario Stefano Stefani lo catalogava come un semplice «pezzo di stoffa». Adesso, persino un «duro e puro» come il sindaco di Treviso Giancarlo Gobbo - pur spergiurando che «mai assolutamente» donerebbe il bianco-rosso-verde, perché «nel mio cuore c’è San Marco» - riconosce «che la storia è quella che è, è fatta da chi vince».
E dunque bisogna fare i conti anche con il Tricolore, «purché non diventi un elemento di nazionalismo spinto. Perché ogni eccesso, fino al colonialismo, porta all’esasperazione e fa esplodere le identità dei popoli».
Forza di governo, sì, ma non troppo. In fondo è lo stesso Calderoli che prima «apre» al simbolo d’Italia, ma poi si premura di avvertire che può anche «essere concepito in senso nazionalistico come sintesi sostituente le bandiere dei popoli: e in questo caso si ha il nazionalismo e lo stato centralista». Sotto la moderazione, la solita anima estremista. Stile Lega, appunto.