A volte non bastano buona volontà e convinzioni politiche per rimediare delle belle figure. Così, alla brava Giovanna (d’Arco) Tatò - novella paladina delle disgrazie della sinistra - questa mattina su RAI 3 è toccato far buon viso a cattivo gioco di fronte alle disarmanti risposte del Signor Illy Riccardo della Regione Friuli-Venezia Giulia, Presidente.
Gli è che questi aveva dato ampio sfoggio della sua preparazione e serietà rispondendo, con dovizia di particolari e molta precisione, ad una domanda sul carattere di sovranazionalità delle macro-regioni. Ma alla nostra prudeva troppo la ... penna per non uscirsene con una domanda tendenziosa più o meno del genere: "Dal momento che il Parlamento in questi due anni è stato fortemente condizionato dalle scelte del Governo (allusione più che diretta alle cosiddette leggi ad personam...), in quali condizioni si trova lei ad operare quale Presidente Regionale dal momento che c’è questa situazione?"
Al che, con l’aplomb che l’aveva contraddistinto fino ad allora e senza fare una piega, il commendator Illy risponde: "Guardi..., nella mia precedente esperienza di due anni da deputato ed ancor di più ora nella veste di Presidente Regionale, mi sono reso conto, essendo noi una regione autonoma, che il mio diretto interlocutore è proprio il Governo. Anche perché se una nostra richiesta non è gradita al Governo difficilmente potrà essere approvata dal Parlamento". Punto.
Alla pulzella d’Rai3, forse speranzosa in qualche benefit di natura professionale, devono essere crollate metà delle azioni. L’altra metà sarebbe crollata di lì a poco perché, nascondendo a malapena il disappunto e ponendosi sulla difensiva, osservava che: "... comunque una situazione non molto dissimile da quella dei governi precedenti..."
E qui arriva la seconda mazzolata perché il flemmatico Illy risponde sicuro: "No, vede, è proprio con questo Governo che abbiamo più possibilità di dialogo. Forse perché dispone di una maggioranza più ampia e una quantità di ministri e sottosegretari maggiore che hanno quindi più tempo e disponibilità per ascoltarci...".
Camera sulla mesta Jeanne d’Arc Tatò, "bene, grazie, arrivederci, alla prossima...". Stop
Morale: "Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino" oppure "Mai vendere la pelle dell’orso prima d’averlo ucciso".
Oppure ancora, tralasciando la saggezza popolare, un amministratore, quando è bravo e serio, non si lascia condizionare dal teatrino della politica ma guarda alla realtà delle cose e al modo migliore di trarne vantaggio.
Altrimenti a che serve la politica? E chi ha orecchie per intendere, intenda...
Un Saluto dal Kobra.