Menomale che non è della Lega azz.....
Buongiorno
di Massimo Gramellini
Il razzismo all'incontrario
20 gennaio 2004
La moglie incinta dell'imam (espulso) di Carmagnola si rivolge all'ospedale per un'ecografia. Le rispondono che c'è la lista d'attesa, dovrà pazientare due settimane. Ma per ragioni sue, che forse hanno a che fare col ricorso del marito contro l'espulsione, lei pretende che l'esame avvenga entro tre giorni, nonostante non ci siano ragioni cliniche che giustifichino l'urgenza. All'improvviso un piccolo e comunissimo disagio diventa un'ingiustizia intollerabile. La signora chiama Dacia Valent di Rifondazione Comunista, che interpella i medici della struttura pubblica. Scatta la trappola retorica: vi comportereste nello stesso modo, se il bambino non fosse musulmano? Certo: musulmano, cattolico o buddista, la lista è d'attesa per tutti. Ma c'è un'altra lista, quella dei furbi e degli arroganti, a cui non è necessario iscriversi: basta essere un piantagrane o un raccomandato, meglio ancora un soggetto in cui convivano entrambe le caratteristiche. Per evitare scandali, l'ospedale decide di far passare la consorte dell'imam davanti a tutti.
Ecco un bell'esempio di razzismo all'incontrario. In cui una discriminazione presunta si trasforma in privilegio e la vittima di un sopruso ipotetico impugna il suo status come un'arma, per compiere un sopruso autentico ai danni di altre cittadine che hanno l'unica colpa di non aver sposato un tipo che straparla di attentati terroristici alla tv.
non aggiungo niente per evitare i soliti commenti sgraditi