Credo non ci sia bisogno di commentare.Probabilmente fra un po' di anni la Lega dedicherà piazze e vie ai vari don ricossa, don ugo etc..tutta gente che come è noto sta portando al partito un sacco di voti e pure molta fortuna
Dal Corriere di Como
LA POLEMICA POLITICA
L'assessore leghista di Palazzo Cernezzi: «Il professore tradì il movimento prima delle elezioni»
La Lega vuole dedicare una piazza di Como a Gianfranco Miglio, ma l?assessore comunale del Carroccio, Diego Peverelli, non ci sta. «È stato un traditore del movimento». A dividere in maniera davvero clamorosa il gruppo consiliare padano e l?assessore all?Ecologia c?è lo storico strappo del 1994. Quando Miglio, costituzionalista considerato il vero e proprio ideologo del movimento di Umberto Bossi, decise all?improvviso di lasciare il Carroccio e fondare il Partito Federalista, confluito poi nel Polo delle Libertà, all?epoca senza Lega.
Un gesto clamoroso, che si consumò proprio nell?abitazione dello studioso comasco e che venne tra l?altro catturato in esclusiva nazionale da Espansione Tv. A quell?episodio, ancora oggi Peverelli attribuisce il brusco calo elettorale del Carroccio alle successive elezioni comunali, che si risolsero con l?elezione a sindaco di Como di Alberto Botta (Forza Italia). Dunque, nella giunta di oggi, o al massimo della settimana prossima, quando l?assessore con delega alla Toponomastica, Enrico Gelpi (Forza Italia) porterà la questione all?attenzione dell?esecutivo, Peverelli preannuncia battaglia.
«Non ho niente contro Miglio come persona né tantomeno come studioso e costituzionalista. Nessuno può metterne in dubbio il grande valore in questo campo - ribadisce Peverelli - Però mi ritengo una persona coerente e ritengo assurdo che sia proprio la Lega a voler dedicare una piazza a Miglio».
Sui motivi di questa vera e propria avversione, l?assessore del Carroccio è alquanto esplicito. «Nel 1994 - dice Peverelli - Miglio ha letteralmente tradito il nostro partito, dimettendosi all?improvviso quando mancavano pochi giorni alle elezioni del sindaco di Como. Una mossa che costò carissima al movimento, che non solo non riuscì ad eleggere un proprio sindaco ma perse un sacco di voti».
Insomma, Peverelli non ha dubbi. Il costituzionalista, nato a Como nel 1919 e scomparso il 10 agosto del 2001, è stato sì un grande studioso, ma anche un «traditore» del Carroccio.
«Non posso dimenticarlo - aggiunge Peverelli - E trovo inconcepibile che sia il nostro partito a voler intitolare una piazza a Miglio. Dovrebbe farlo un?altra forza politica, oppure il sindaco o meglio ancora un singolo cittadino. Ma la Lega no».
Di fronte a questa posizione intransigente, la reazione di due dei più convinti sostenitori dell?operazione (l?ipotesi è di dedicargli una piazza di fronte a Sant?Abbondio) reagiscono con dispiacere ma senza polemiche.
«Sono addolorato del fatto che Peverelli non condivida un?istanza cara a tutta la Lega - dice il capogruppo a Palazzo Cernezzi, Giampiero Ajani - Ma d?altronde noi non obblighiamo nessuno, e rispettiamo le scelte individuali». Paola Bianchi, consigliere del Carroccio in Comune, afferma che «la figura di Miglio va oltre la politica e la Lega. È stato un grande studioso e un orgoglio per la nostra città. Dedicargli una piazza è doveroso». Nel caso in cui la giunta decidesse di dedicare una piazza Miglio, servirebbe comunque una deroga perché non sono trascorsi 10 anni dalla scomparsa.