Giovedì 22 Gennaio 2004, 12:48
Fiducia Isae minimo record,rischi impatto Parmalat su Pil
MILANO (Reuters) - Cala ancora l'indice di fiducia dei consumatori Isae, toccando a gennaio un nuovo minimo storico. Lo dice Isae in una nota che indica tra le cause della flessione l'effetto degli scioperi nel settore del trasporto pubblico a gennaio, ma, soprattutto, l'impatto della crisi del gruppo Parmalat (Milano: PRFI.MI - notizie - bacheca) .
Nel mese in corso, l'indice corretto dagli effetti stagionali ed erratici, ha toccato un nuovo minimo dall'introduzione della serie storica nel 1996, scedendo a 102,6 da 104,6 (rivisto da 104,8) di dicembre.
"Data la dimensione della distruzione della ricchezza finanziaria provocata dal crack della Parmalat, potrebbe esserci un impatto sul Pil, via minore fiducia, maggiore risparmio e, quindi, minori consumi" commenta Gianluigi Mandruzzato, economista di Banca Intesa (Milano: BIN.MI - notizie - bacheca) .
Un eventuale effetto sull'economia reale va, comunque, verificato nei prossimi mesi, dicono gli economisti.
Secondo l'Isae, "Le variabili maggiormente depresse [...] sono giudizi e previsioni sulla situazione economica generale dell'Italia e attese sul mercato del lavoro".
"Flettono in materia significativa anche le valutazioni sul risparmio, sia presente che futuro, e sulla convenienza agli acquisti di beni durevoli" si legge nel comunicato Isae.
DIFFICILE VALUTAZIONE IMPATTO MINOR FIDUCIA SU CONSUMI
"E' difficile valutare questo impatto, molto dipende dalle classi di reddito dei risparmiatori rimasti coinvolti e da quanto le famiglie sono sensibili all'impatto Parmalat che si è scaricato sul valore dei fondi d'investimento" dice Mandruzzato.
Secondo il ministro dell'Economia Giulio Tremonti l'ampiezza del caso Parmalat è simile a quella di una manovra finanziaria, circa 11 miliardi di euro. In un'intervista alla Reuters il suo vice Mario Baldassarri ha detto lunedì scorso che "se il risparmiatore percepisce che ha perso un pezzo del patrimonio mari aumenta il risparmio e diminuisce i consumi perchè vuole ricostituire la perdita subita: questo può avere effetto sull'economia reale".
Luigi Speranza di Bnp Paribas (Parigi: FR0000131104 - notizie) sottolinea, però, che, nel recente passato la correlazione tra fiducia e consumi non è mai stata molto forte.
"Detto ciò non bisogna trascurare questo dato sulla fiducia che è un segnale inatteso e davvero importante" dice l'economista. "La ripresa del ciclo italiano dovrà ancora una volta basarsi sulla dinamica delle esportazioni, settore che al momento sembra tenere, ma è sottoposto all'incognita cambio che penalizza l'Italia più degli altri partner europei" aggiunge.
Per la crescita 2004 Bnp Paribas ha una stima dell'1,6% a fronte dell'1,8% della zona euro.