20 gennaio 2004 - RODOTA', NO A CONTROLLO TRAFFICO SU INTERNET

TERRORISMO: RODOTA', NO A CONTROLLO TRAFFICO SU INTERNET
GARANTE PRIVACY, IN GIOCO LIBERTA' COSTITUZIONALI
"Non e' opportuno estendere l'obbligo di conservazione dei dati telefonici al traffico su Internet" soprattutto perche' sono in gioco "liberta' costituzionali". Il presidente dell'autorita' garante della privacy Stefano Rodota' davanti alla Commissione Giustizia della Camera ha apertamente criticato la misura contenuta nel decreto del governo che ha anche ampliato a 60 mesi l'obbligo di conservare i dati telefonici, per indagini legate a mafia e terrorismo.
Una misura, quella su Internet, che "per le sue modalita' non trova oggi riscontro in nessun paese democratico", aveva scritto qualche giorno fa in una lettera inviata a tutti i parlamentari. E oggi Rodota' ha ribadito a voce le "preoccupazioni" dell'organo che vigila sulla protezione dei dati personali.
Bisogna ripensare questa scelta innanzitutto per "motivi di ragionevolezza- ha spiegato ai deputati in un'audizione durata quasi due ore- visto che questa materia implica liberta' costituzionali: di comunicazione, associazione e manifestazione del pensiero. Dall'esame del traffico su Internet infatti, anche senza toccare i contenuti, si puo' apprendere molto dei gusti, delle preferenze e delle opinioni di un soggetto".
Ma ad opporsi a questa innovazione ci sono anche ragioni di ordine pratico: "c'e un problema di fattibilita' di questo tipo di raccolta. Gestire tutto il traffico in rete e' infatti un'operazione enorme, che non c'e' da nessuna parte del mondo, per ragioni tecniche ed anche economiche. I costi sono infatti stimati tali da non poter essere sopportati dai gestori dei servizi".
Ma ancora non basta: la norma sul controllo del traffico su Internet potrebbe essere facilmente aggirata, ha avvertito Rodota'. "C'e' il rischio reale di una migrazione: basta che un soggetto abbandoni un provider italiano e si colleghi ad uno straniero per sfuggire a questa disciplina".
Non e' comunque solo la questione Internet a preoccupare il garante della privacy. Un altro problema e' rappresentato dall'allungamento del termine di conservazione dei dati del traffico telefonico. "Una conservazione di questo tipo, per un periodo di tempo cosi' lungo e che riguarda una quantita' di dati stimabile quantitativamente tra i 500 e i 600 miliardi, va accompagnata da nuove e piu' adeguate garanzie" ha ammonito Rodota'.