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    Predefinito Adesso vogliono il ripristino integrale dell' immunità parlamentare

    Adesso vogliono il ripristino integrale dell’immunità parlamentare.

    Il Cavaliere ha espresso tutta la sua felicità perché gli irlandesi hanno votato sì al Trattato di Lisbona e perché anche il presidente polacco lo ha firmato, pochi giorni dopo. In Irlanda il sì è stato estorto con la minaccia di aggravare la brutta crisi che attanaglia quella nazione. Quel trattato, una volta che diventerà operativo, abbatterà le residue sovranità nazionali imponendo che le leggi del Super-Stato europeo su molte materie sostituiscano quelle dei singoli stati europei. I parlamentari italiani, nell’estate 2008, di tutti i partiti lì presenti, hanno ratificato questo Trattato. Del resto, il governo di centrodestra ha dato prova di entusiastico europeismo anticipando per il nostro paese l’introduzione della carta di identità recante l’impronta digitale, per il 2010, qualche hanno prima rispetto quanto previsto per gli altri paesi europei.

    Ma, il Cavaliere incassa invece 2 sconfitte in ambito giudiziario. La prima è la sentenza del Tribunale Civile di Milano che condanna la Fininvest a risarcire 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti, l’imprenditore ebreo massone che si contende con il Cavaliere il controllo dei media italiani. Il risarcimento è dovuto al fatto che la sentenza che nel 1991 decretava la vendita della Mondadori al gruppo Fininvest, vendita che sarebbe dovuta spettare regolarmente al tutore economico del centrosinistra, fu comprata da Berlusconi e dai suoi stretti collaboratori.

    La seconda sconfitta è stata la bocciatura da parte della Corte Costituzionale, con 9 giudici favorevoli su 15, del Lodo Alfano, che prevedeva l’immunità processuale per le 4 più alte cariche dello Stato, ordinaria legge ad personam fatta per favorire il plutocrate.

    Indubbiamente, la bocciatura del Lodo Alfano, giusta e sacrosanta, ha un effetto quasi nullo sul generale cancro dell’impunità della classe politica italiana. Ormai, tutti i governi succedutisi in questi 16 anni post-tangentopoli, da quelli di centrosinistra a quelli di centrodestra hanno fatto una gran mole di leggi per parare il sedere ai potenti e per sottomettere la magistratura al potere politico (in questa direzione il più grande contributo lo hanno dato i giustizialisti a senso alternato del Partito Democratico, più i mastelliani e i tele-comunisti, nell’ultimo loro malgoverno, come vendetta contro quei magistrati che hanno scoperchiato il marcio del centrosinistra). Più tutta quella magistratura politicizzata, sadica contro i poveracci ma compiacente con i potenti, che boicotta i colleghi che escono dal seminato, e arriva a concedere a politici corrotti attenuanti generiche abbrevianti i tempi di prescrizione e assoluzioni “pur essendo stato commesso il fatto”.

    Eppure ciò non è abbastanza: i governanti del Popolo delle Libertà dopo aver evocato lo spettro del golpe giudiziario delle sinistre contro il loro “governo eletto democraticamente dai cittadini”, oltre a preparare nuove leggi ad personam, hanno deciso il ripristino dell’immunità parlamentare. Il disegno di legge per tale scelleratezza è già stato depositato in parlamento, con tempi da record; forse era tutto già pronto, occorreva solo l’evento da presentare come “pericolo”.

    L’immunità parlamentare, introdotta nel 1948 e abrogata nel 1993 sotto l’effetto dello sbugiardamento della “prima repubblica” durante tangentopoli, prevedeva in caso di indagine contro un parlamentare, l’autorizzazione della maggioranza dei parlamentari della camera di appartenenza del politico indagato a processarlo. Fu abolita l’autorizzazione a procedere ma non l’autorizzazione parlamentare per le perquisizioni e l’arresto del politico. Poi il secondo governo Berlusconi varerà l’autorizzazione a procedere per le intercettazioni dei parlamentari, una legge che ebbe come progettista un certo Boato, dei Verdi, quindi dell’area “tele-comunista”. Vedendo quello che è successo negli ultimi 16 anni, si evince che la parziale riduzione dell’immunità parlamentare, ottenuta su pressioni dei giustizialisti di allora poi diventati ferventi garantisti almeno per i potenti, fu uno stratagemma per dare alla massa indignata dal malcostume politico l’impressione di un cambiamento, dell’avvento di una classe politica “vergine”, che partita cavalcando l’onda emotiva giustizialista, poi, procederà ad aumentare i privilegi dei politici, in qualche caso cavalcando la cessata enfasi popolare per le imprese dei magistrati, dopo la tendenza di questi ultimi a spostare le indagini sui vizietti dei cittadini comuni.

    La cosa più interessante di questa volontà di ritorno all’immunità parlamentare integrale è la giustificazione che ne viene data: il diritto degli elettori a vedere i loro rappresentanti lavorare in tranquillità per tutta la durata del loro mandato senza il disturbo delle indagini giudiziarie definite un danno alla volontà popolare e alla democrazia. In pratica il signorotto, in quanto scelto (per modo di dire, lo sappiamo) dai cittadini elettori nelle democratiche elezioni a rappresentarli, deve godere di più privilegi dei normali sudditi. Dalla volontà espressa tramite le elezioni derivano quindi l’impunità dei politici, il “diritto” a non essere processati e indagati, il tempo libero per lavorare, per se stessi e per i loro veri mandanti, che non sono certo quei fessi che ancora li vanno a votare. La sovranità popolare legittima l’impunità di coloro che se ne fanno beffe. Anche gli elettori delle opposizioni sono rispettati, perché i loro rappresentanti, democraticamente ed egualitariamente, saranno tutelati e potranno fare finta opposizione parlamentare in santa pace!

    Insomma, la democrazia è arrivata a smentire i suoi principi fondanti in nome degli stessi!

    A noi, tutto ciò non desta sorpresa, perché sappiamo che la democrazia liberale è nata 3-4 secoli fa come forma di governo atta a tutelare meglio gli interessi economici e di potere dei ceti mercantili emergenti, mentre tutte le storie di sovranità popolare, di cittadino consapevole, i meccanismi elettorali, sono stati degli imbrogli atti a favorire una maggiore acquiescenza nei confronti delle classi dominanti, per dare l’illusione ai comuni mortali di contare, quando in realtà valgono solo come numeri da acquisire nella competizione tra le oligarchie.

    Chi, malgrado tutto quello che si è visto, seguita a compromettersi con questi parassiti democratici per ottenere avanzamenti di posizione sociale, a fare “il proprio dovere” in occasione delle tornate elettorali per poi fare il piccolo borghese indifferente tutto il resto dell’anno, a piangere ma finendo nel momento decisivo ad accodarsi al “gregge” e ai suoi pastori dando addosso soltanto a chi non si conforma o ai soliti avversari di comodo come l’immigrato, non potrà più nelle conversazioni private lagnarsi che i politici sono “così”, perché sta legittimando le prevaricazioni di questa gentaglia.




    Alfredo Ibba
    12 ottobre 2009.

    Avanguardia

  2. #2
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: Adesso vogliono il ripristino integrale dell' immunità parlamentare

    Ecco, bravi, qui non c'è Hitler.iaociao:

 

 

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