Colleghi Congressisti, colleghi dell'opposizione parlamentare,
stiamo per affrontare una nuova assemblea che vede, all'ordine del giorno, diversi punti nevralgici. Uno in particolare: il DDL N.8: Modifica dell'art. 3 del Regolamento dell'Assemblea di POL.
L'attuale articolo 3, approvato assieme a tutto il Regolamento diverse riunioni fa, è assolutamente inadeguato per la corretta vita politica dell'Assemblea di POL.
La votazione sulla fiducia al governo Red River ne è stata la prova che penso essere unica e definitiva.
La fiducia è passata con una votazione pari: il numero dei Congressisti a favore della fiducia era esattamente uguale al numero dei Congressisti contro.
A tal punto è entrato in vigore l'articolo 3 del Regolamento: il voto del Presidente di POL, On. Brunik, valendo doppio, legittima la fiducia.
A mio avviso (e all'avviso di molti colleghi non solo dell'opposizione ma anche degli schieramenti opposti, tipo Umberto) tale regola deve essere assolutamente modificata.
Il motivo della mia proposta di modifica è insita nella sua stessa natura dubbiosa che a molte persone ha preso un tratto di illeggittimità.
Io non penso che sia illeggittima dato che è stata approvata da un'Assemblea eletta dal popolo di POL, ma è comunque una regola fortemente dubbiosa.
In nessuna democrazia occidentale il voto del Presidente viene considerato doppio rispetto ai voti degli altri Congressisti ed è questo, cari colleghi, che ci deve far riflettere.
Il voto sulla fiducia, senza tale regola, non sarebbe stato valido e si sarebbe dovuti andare ad una nuova votazione assembleare. Attualmente, come conseguenza di questa regola, ci ritroviamo con un governo che ha avuto una fiducia non solida, basata su un voto non di maggioranza ma di parità.
Io penso che un governo, indifferentemente dalla durata del suo mandato, debba essere legittimato da un voto solido, un voto di maggioranza.
Tale voto è venuto a mancare.
Il Presidente di POL, nonostante l'alta carica istituzionale di cui è stato investito, è una persona come tutte le altre. Il suo voto non può valere doppio, non deve valere doppio, altrimenti, a questo punto, dovremmo rimettere in discussione il già controverso e discusso tema delle deleghe parlamentari. Abbiamo accantonato tale tema liquidandolo con una votazione assembleare che ha imposto la sua visione democraticamente, ma se tale modifica non dovesse passare, si creerebbero due contraddizioni: la prima riguardante la figura del Presidente di POL che, da garante della democrazia, diventerebbe una sorta di "pesante ago della bilancia", una figura che, al momento giusto, imporrebbe solo la visione proposta dallo schieramento di maggioranza di cui fa parte. La seconda contraddizione, invece, andrebbe a riguardare il tema delle deleghe. Vi riassumo tale contraddizione con una semplice domanda: per quale motivo, se il voto del Presidente di POL vale doppio, non ammettiamo anche le deleghe? Del resto anche con la loro attività dichiareremo doppio il voto di alcuni Congressisti.
Se abbiamo detto "no" al tema delle deleghe, a questo punto dobbiamo anche dire "no" al doppio valore del voto del Presidente.
Questo è quanto, ed è stato frutto di un pensiero che, a mio dire, mi sembra estremamente logico.
Invito tutti i Congressisti ad accantonare, per una volta, le opinioni politiche e i vari schieramenti d'appartenenza e a fare fronte comune nel nome della logica, della coerenza e della democrazia.
Con affetto,
On. Aledex
Gruppo politico: DND - DeSO