ALLA PROVINCIA
«Borghezio deve versare gli arretrati»


Poco più di 8 mila euro. Per la precisione, 8.908,89. E’ la somma che la Provincia chiede all’onorevole leghista Mario Borghezio, minacciando di fargli causa se non salderà gli arretrati relativi al suo ultimo anno come consigliere. Parliamo del 2001. A stretto giro di posta la replica dell’interessato, che eccepisce sulla legittimità del «conto» e si dice pronto a pagare solo in presenza di chiarimenti. La questione ha subìto una brusca accelerazione su due fronti diversi: qualche giorno fa il problema è stato sollevato nella conferenza dei capigruppo, seguita da un duro comunicato a firma di Rifondazione; nello stesso tempo gli uffici preposti di Palazzo Cisterna hanno rotto gli indugi ed ora confermano il prossimo invio a Borghezio, assistito dall’avvocato Paolo Forno, di un vero «aut aut»: o saldi o ci si rivede in Tribunale. Come si diceva, la faccenda chiama in causa l’attività di Borghezio all’epoca in cui era consigliere provinciale (oltre che deputato). Stando alla versione di Palazzo Cisterna, nel 2001 l’interessato avrebbe percepito ogni mese un acconto corrispondente agli impegni istituzionali in agenda. Prassi assolutamente regolare, condivisa oggi come allora da molti consiglieri e seguita dal conguaglio a fine anno: per eccesso o per difetto, in caso di assenze. Ed eccoci al punto, cioè alla cifra che l’ente ha defalcato a Borghezio, sollecitandolo in diverse occasioni a saldare: l’ultima nel 2003, quando ha mandato il conteggio al legale dell’interessato. Da qui la polemica di Rifondazione. «E’ triste che la Provincia debba perdere tempo e denaro per inseguire un personaggio simile - dichiarano Sergio Vallero e Vincenzo Chieppa, capogruppo e segretario provinciale di Prc -. Borghezio e i suoi compari della Lega vogliono apparire come paladini della moralità. La realtà ci parla di un individuo che ad oggi trattiene indebitamente denaro pubblico. Restituisca subito quanto deve e si vergogni». «E’ un attacco meschino, che rende il clima della campagna elettorale già avviata - ribatte l’onorevole -. In un primo tempo mi era stata contestata la cifra complessiva, senza conteggi. Quando me li hanno forniti, poco prima di Natale, ho maturato la sensazione che la Provincia non abbia tenuto conto di molte assenze giustificate nella mia qualità di onorevole. Non ho nulla da nascondere e sono pronto a pagare: a patto che me lo dimostrino in maniera convincente».

ale.mon.