Fanatismo religioso , una mecca anche a Catania? No, solo una fatalità

morto il ragazzo rimasto gravemente ferito nella ressa alla Festa della patrona di Catania





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CATANIA



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Doveva essere il giorno della festa, si è trasformato in quello del lutto. Si archivia con una tragedia la lunghissima processione della Patrona di Catania, Sant’Agata, durata 16 ore: il giovane devoto di 22 anni, Renato Roberto Calì, travolto venerdì mattina dalla calca di fedeli è morto ieri pomeriggio nell’ospedale Vittorio Emanuele. Le sue condizioni erano state giudicate «gravissime» dai medici che lo avevano sottoposto a sette ore di intervento chirurgico e che gli avevano diagnosticato una estesa emorragia epatica. Il letale trauma al fegato gli era stato provocato venerdì mattina quando, nella ressa che si è creata nella corsa il carro votivo, con le reliquie della Santa, per superare la ripida salita di via di Sangiuliano, diversi devoti sono caduti e altri gli sono saliti addosso: i feriti in ospedale sono stati oltre 20, ma soltanto uno grave. La notizia del decesso di Calì, sulla quale ha aperto un’inchiesta conoscitiva la magistratura, ha reso ancora più accese le polemiche attorno alla processione di Sant’Agata, iniziata nel pomeriggio di giovedì e conclusasi poco prima di mezzogiorno di venerdì. Ma non sui soccorsi definiti da tutti «tempestivi ed efficaci». «Penso che gli organi preposti dovrebbero porsi il problema di rivedere le modalità dei festeggiamenti in onore di Sant’Agata», ha affermato il presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo. «I tempi della festa - ha spiegato - si sono allungati a dismisura: la partecipazione di gente è sempre crescente, lo sforzo fisico e la stanchezza mettono a dura prova decine di migliaia di fedeli che si concentrano in pochi metri». Il sindaco, Umberto Scapagnini, si è detto «annichilito» per «una tragica fatalità che si è verificata in un momento di grande festa per la città».«Sono certo - ha aggiunto - che tutti coloro che sono preposti all’organizzazione della festa sapranno trovare il modo per risolvere i problemi che la processione comporta a partire dalla rideterminazione dei tempi della sua durata». Il prefetto Anna Maria Cancellieri Peluso, sino a qualche settimana fa prefetto nella nostra provincia, ha annunciato la «convocazione di un tavolo comune per valutare le soluzione da prendere per evitare il ripetersi di analoghi episodi. Escludo - ha osservato - interventi che possano cambiare una festa che ha modalità ultracentenarie ma dobbiamo trovare insieme alla società civile dei correttivi, anche tecnici, per evitare il ripetersi di situazioni analoghe». L’assessore comunale al Turismo, Nino Strano, ha chiesto di «sospendere le iniziative legate alla festa di Carnevale» per ricordare il giovane devoto. Oggi, intanto, i calciatori del Catania, in segno di lutto, giocheranno la gara interna contro il Como con una fascia nera al braccio.

[Augustinus]

L'episodio della mecca è nettamente ed ontologicamente differente da quello, tragico, accaduto a Catania. Non confondiamo le due cose; nè si facciano paragoni inappropriati. Grazie.

Augustinus