MILANO, 25 GEN - Il ministro per le Riforme e segretario federale leghista, Umberto Bossi, e' alla testa del corteo della Lega Nord. Accanto a lui c'e' il ministro del Welfare, Roberto Maroni.
Umberto Bossi, che indossa un giubbotto blu con la scritta 'Sport Padania', una delle associazioni sportive leghiste, ha dribblato i giornalisti e fotografi e si e' posto alla testa della manifestazione, dove ci sono anche altri parlamentari ed esponenti leghisti.
Il corteo, che e' aperto da sei trattori dei cosiddetti Cobas del latte, si e' fermato davanti alla sede del Senato della Repubblica Cisalpina e l' europarlamentare Mario Borghezio ha preso la parola affermando: ''siamo arrivati a casa davanti alla sede del Senato dove non ci sono criminali e mafiosi''.
Borghezio, mentre i manifestanti gridavano ''Roma ladrona la Lega non perdona'', ha aggiunto: ''la sede di questo Senato e' l' esempio che la nostra civilta' non ha nulla a che vedere con i magnaccia di Roma''.
BOSSI: BISOGNA PORTARE A CASA LE RIFORME
''Con manifestazioni come quella di oggi cerchiamo di ottenere il processo federalista che altrimenti non viene. Se la gente si muove le cose cambiano'', ha detto Umberto Bossi.
Ad una cronista che gli ha chiesto se la Lega con questa manifestazione alza i toni, il leader leghista ha replicato: ''noi stiamo cercando di ottenere il processo federalista. Inizia oggi una mobilitazione che durera' tutto l' anno, perche' il federalismo ce lo danno solo se temono il peggio. Bisogna portare a casa le riforme''.
''Le riforme partono e si fermano e intanto il tempo passa - ha aggiunto Bossi -, questa e' l' ultima occasione per fare il federalismo in questa legislatura. Se la gente si muove, le cose cambiano ma se la gente si illude che siano gli imbonitori politici a portare il cambiamento, nulla cambiera'''.
E, alla domanda se sia arrivato il momento degli ultimatum, Bossi ha replicato: ''no, questa manifestazione da' il via a noi che andiamo per la nostra strada, la strada delle riforme. Voglio ricordare le cinque giornate di Milano: fino ad allora tutti erano per il federalismo ma siccome le cose non cambiarono ci furono le cinque giornate e da quel momento liberta' fece rima con indipendenza''.
25/01/2004 12:47