A Torino Borghezio chiede il potenziamento dei centri di permanenza temporanea

Elena Maccanti
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Potenziamento dei centri di permanenza temporanea e pieno rispetto della legge Bossi sull'immigrazione: lo chiede la Lega Nord di Torino, che ieri pomeriggio è scesa in piazza a fianco del coordinamento dei comitati spontanei torinesi con una manifestazione davanti al municipio. «I centri di permanenza - spiega Carlo Verra, portavoce del coordinamento che raggruppa i comitati spontanei sorti in molte zone della città - non sono assolutamente sufficienti di fronte alle migliaia di clandestini che circolano nei nostri quartieri.
«Cinquantanove posti a disposizione nel centro di corso Brunelleschi sono inadeguati e per questo chiediamo al governo il potenziamento delle strutture e a sindaco e amministrazione comunale di non chiudere, come si paventa, questo centro finché non si apre quello nuovo. I centri di permanenza sono uno strumento indispensabile in mano alle forze dell'ordine per aiutare le città a ritornare più sicure. Gli sfortunati abitanti dei quartieri di Porta Palazzo, San Salvario, Borgo Dora, Borgata Aurora, Barriera di Milano, Regio Parco, Santa Rita, San Donato hanno il sacrosanto diritto di non vivere segregati in casa con le sbarre alle finestre, come dei reclusi, a causa di una città insicura anche per colpa di fenomeni legati alla clandestinità».
«Ricordo - prosegue Verra - che non ci fa certo piacere questo basso profilo del Comune. Una parte dei DS, infatti, ha sfilato nelle settimane scorse insieme ai Disobbedienti per chiedere la chiusura dei centri. Riteniamo che il Comune debba uscire dall'equivoco. Senza sicurezza non vi è sviluppo sociale, economico, culturale e non c'è integrazione».
«I centri di permanenza voluti dalla legge Bossi sull'immigrazione - ha sottolineato l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio alla manifestazione - sono indispensabili per attuare seriamente la politica delle espulsioni, innanzitutto identificando i soggetti, che rilasciano decine e decine di identità per sfuggire ai rigori della legge. Occorre attuare una politica non demagogica e tradurre in volontà effettiva quella dichiarata di voler contrastare la clandestinità, che la sinistra proclama solo in campagna elettorale per dimenticarsene subito dopo».
Proprio sabato scorso la Lega Nord ha organizzato, insieme ai Volontari Verdi, un presidio in una delle zone più calde di Torino sul fronte immigrazione clandestina, in corso Giulio Cesare, teatro negli ultimi giorni di quotidiane risse, accoltellamenti, aggressioni, spaccio di droga a cielo aperto e attività illecite di ogni genere. «C'è un malessere diffuso - conferma Borghezio, che ha organizzato il presidio - c'è la protesta verso un'amministrazione comunale sorda agli appelli dei cittadini, verso un sindaco che non si fa più vedere dalla campagna elettorale». «Torino vive una realtà difficile - spiega il segretario provinciale Mario Demichela, che negli ultimi mesi ha organizzato decine di manifestazione nei quartieri più problematici della città - e in certe zone i nostri anziani, ma non solo loro, hanno spesso paura a uscire di casa anche a fare la spesa. Nuovi centri di permanenza, dunque, ma soprattutto il rispetto della legge Bossi per riportare sicurezza a Torino».
Ieri una delegazione del coordinamento ha infine chiesto, senza risultato, di essere ricevuta dal sindaco o da un rappresentante dell'amministrazione.
«È una vergogna - conclude Mario Borghezio - perché, nonostante fossero stati preavvertiti, né sindaco né vicesindaco hanno ritenuto di ascoltare i rappresentanti dei comitati spontanei che pongono questioni fondamentali, dimostrando una totale insensibilità e ammettendo di essersi dimenticati, come i marinai, delle promesse fatte in campagna elettorale».


[Data pubblicazione: 17/02/2004]