Prodi L'uomo Delle Tasse

[brunik]

[il buttero]

In Origine Postato da brunik

Ma quei pelucchi sul capo sono prima o dopo la....circoncisione?

[Il Pasquino]

In Origine Postato da antonio
beh..c'e' chi si vanta di ridurle, e ridurle in maniera massiva e generalizzata e invece impoverisce gli italiani...mentre arricchisce se stesso...e questo e' appunto il caso del nano di arcore.

Le simulazioni della Cgia sull'ipotesi delle 3 aliquote annunciate
Solo oltre i 40 mila euro il guadagno è più del 3 per cento
Il piano fiscale di Berlusconi
non dà nulla al 75% degli italiani
Niente benefici sotto i 20 mila euro. Fino a 22 mila, risparmi
da 5 a 18 euro al mese. Per 300mila 1.430 euro al mese
di ROBERTO PETRINI
ROMA - John Kerry promette meno tasse per la classe media e assicura che farà marcia indietro sui tagli di George Bush per i più ricchi. In Italia invece la questione fiscale resta in mezzo al guado. Gli ultimi annunci di Berlusconi sulla riduzione da cinque a tre aliquote, che sembrerebbero definitivi dopo il lunghissimo braccio di ferro con An e Udc che ha segnato una fase che va avanti da prima delle elezioni europee, aprirebbero la strada a un "secondo modulo" che lascerebbe a bocca asciutta il 75 per cento dei contribuenti italiani. La riforma dovrebbe andare a regime nel 2006, costerebbe complessivamente 1 punto di Pil, cioè 13 miliardi di euro, e chiuderebbe il ciclo dell'intervento sulle tasse del governo Berlusconi sommandosi ai 5,5 miliardi del 2003 che riguardarono un aumento del reddito medio delle famiglie italiane di appena l'1 per cento.

Il rischio è che il torchio del fisco sul cittadino medio, alla fine della legislatura, non si allenti di molto. "Quelli che hanno beneficiato meno degli altri dell'insieme delle due riforme al termine delle legislatura saranno i ceti medi. Il problema degli incapienti, cioè coloro che non hanno un reddito sufficiente per beneficiare degli sgravi, resta ancora irrisolto; i contribuenti a reddito basso hanno beneficiato dell'ampliamento dell'area esente a 7.500 euro mentre i contribuenti molto ricchi hanno goduto dell'abbassamento delle aliquote più alte", spiega Massimo Baldini, del Centro politica economica dell'Università di Modena.

I primi a tirare velocemente le somme sull'ultimo modulo di riforma che segnerà i prossimi due anni fino alla fine della legislatura sono stati i tecnici della Cgia di Mestre in un rapporto diffuso ieri. Secondo lo studio i risparmi fiscali saranno avvertibili solo da coloro che guadagnano più di 19 mila euro l'anno mentre non riguarderanno trenta milioni di contribuenti, appunto il 75 per cento del totale.


La simulazione della Cgia, che parte dagli ultimi annunci di Berlusconi, considera che la non tax area resti praticamente immutata a 7.500 euro (salirebbe a questa quota per i pensionati che oggi sono a 7.000) e che venga ridotto a tre il numero delle aliquote: 23 per cento fino a 32.600 euro, 33 per cento fino a 70 mila e 39 per cento oltre i 70 mila euro. Si tratta in pratica della proposta avanzata da An e fatta propria dal premier, che nelle sue ultime dichiarazioni ha indicato le aliquote ma non gli scaglioni.

Ebbene questa nuova griglia avrebbe la caratteristica di lasciare a bocca asciutta la stragrande maggioranza dei redditi medio-bassi. Il risparmio sarebbe nullo per chi guadagna intorno ai 15 mila euro, di 2,31 euro al mese per chi ha un reddito di 19.500 euro, di 5,53 a 20 mila euro e di 18 per redditi di 22 mila euro.

Se si sale e si arriva alle fasce più alte di reddito, la situazione cambia drasticamente. A partire dai 30 mila euro all'anno si cominciano ad avvertire i primi consistenti risparmi. Per chi guadagna 30 mila euro infatti lo sconto raggiungerebbe gli 840 euro (70 euro al mese), mentre oltre i 40 mila euro di imponibile i guadagni supererebbero il 3 per cento. A 100 mila euro lo sconto salirebbe a oltre 5 mila euro, circa 430 al mese, mentre chi dichiara un imponibile di 150 mila euro risparmierebbe il 5,4 per cento, pari a 681 euro al mese. E a trecentomila euro il guadagno salirebbe a oltre 17 mila euro (1.430 al mese).

Insomma, si corre il rischio che per la grande maggioranza degli italiani il fisco resti una occhiuta e antipatica incombenza.


(La Repubblica 31 luglio 2004)

Se è questa la riduzione di tasse ne possiamo benissimo fare a meno!

Saluti

[frontista]

In Origine Postato da il Pasquino
...omissis...
(La Repubblica 31 luglio 2004) [/i]

Se è questa la riduzione di tasse ne possiamo benissimo fare a meno!

Saluti [/B]

Sono d'accordo con te. Ma, vista la fonte da cui proviene la notizia che hai riportato, sarei molto prudente nel giudicare.
O si fà una politica sociale vera, tipo la nostra, o è inutile il bla bla su "meno tasse" (per i i ricchi). A fare il Robin Hood al contrario ci ha già provato Prodi e con scarsi risultati elettorali.

[brunik]

In Origine Postato da frontista
Sono d'accordo con te. Ma, vista la fonte da cui proviene la notizia che hai riportato, sarei molto prudente nel giudicare.
O si fà una politica sociale vera, tipo la nostra, o è inutile il bla bla su "meno tasse" (per i i ricchi). A fare il Robin Hood al contrario ci ha già provato Prodi e con scarsi risultati elettorali.

Basta che prendi la macchinetta e ti calcoli da solo quanto risparmierai, così controlli da te se la fonte è faziosa.

La verità la sappiamo tutti qual'è: Berlusconi guadagna una cifra, vuole abbassarsi le tasse, con questa riforma risparmierebbe centinaia di miliardi l'anno.

E poi nel 2001 c'erano quelli che dicevano che il conflitto di interessi era un problema da niente.

[brunik]

In Origine Postato da brunik
Martedì 21 Settembre 2004, 184


Berlusconi: Su Riduzione Tasse Lasciato Solo Anche Da Mio Partito
Non ho visto cortei con striscioni con su scritto 'Forza Silvio, meno tasse per tutti'.

(ASCA) - Genova, 21 set - ''No, non e' stata una cosa particolare''. Cosi' Silvio Berlusconi, al termine della Conferenza sul turismo a Genova, prima di partire per Roma, si sofferma con i giornalisti su quanto detto in mattinata alla Confitarma, e cioe' il fatto di essere ormai l'unico ad insistere sulla necessita' di ridurre le tasse sui redditi degli italiani. Questa mattina, spiega Berlusconi, ''ho detto solo che io non ho letto interventi, anche nel mio partito, di gente che dice che per rilanciare gli investimenti e i consumi bisogna persistere nel lasciare piu' soldi nelle tasche degli italiani e difendere il potere d'acquisto. Mi sembra di essere solo - sottolinea - e questo mi dispiace. Ma tanto e' una cosa che facciamo lo stesso''. Berlusconi chiarisce che quando si riferiva questa mattina all'assenza di interventi sulla riduzione fiscale ''mi riferivo anche ai miei ministri. Non ho visto interventi, cortei con striscioni con su scritto 'Forza Silvio, meno tasse per tutti'. Secondo me - conclude - ci sarebbero potuti essere''.




QUEST'UOMO SI SENTE SOLO: POLLISTI, FATE I CARTELLONI CON SCRITTO "FORZA SILVIO" E SCENDETE PER STRADA

COMPAGNI, AUTOCRITICA: "IL CAPO HA RAGIONE, SIAMO DELLE MERDACCE



«II presidente ha ragione», ha piegato infatti contrito Sandro Bondi, «Forza Italia non è stata all'altezza delle sue responsabilità. Non abbiamo avuto la consapevolezza del ruolo che Forza Italia avrebbe dovuto svolgere. Siamo stai al di sotto delle nostre responsabilità». In futuro, giura, il partito si sforzerà di «recuperare il tempo perduto».

Maurizo Lupi, appena rientrato dal pellegrinaggio dei deputati in Terra Santa, la vede più sotto un profilo salomonico. «Anche se Forza Italia ha sempre appoggiato e sostenuto la riforma fiscale», dice, «Berlusconi ha fatto bene a coinvolgere tutti nelle sue parole perché ha dimostrato la sua imparzialità di capo della coalizione». Salomonico, appunto.

Secondo Gianfranco Conte, a dirla tutta, è colpa degli alleati se effettivamente si è data la sensazione che la riforma fiscale è «di scarsa attualità».

Solo Cesare Previti non ci sta. «Certo Silvio non è stato abbandonato da me», taglia corto, un po' seccato, «ma neanche dai suoi ministri o dai deputati. Del resto, il partito è lui».