Dopo la fiducia al decreto "salva-Rete4" ecco l'ostruzionismo
del centrosinistra, che presenta oltre 150 ordini del giorno
Emittenza, a Montecitorio
la notte in bianco dei deputati
Si va avanti a oltranza dalle 18 di ieri, tra cravatte slacciate
un caffè dietro l'altro e rapidi sonnellini sui divani della Camera
Maurizio Gasparri
ROMA - Cravatte slacciate. Occhi cerchiati. E sbadigli contenuti a fatica. Tra improvvise debacle sui divanetti nel Transatlantico, appisolamenti programmati tra un caffè e l'altro, è la "notte bianca" dei deputati. Non quella di qualche mese fa, pensata da Veltroni per i cittadini romani. Ma la notte in bianco dei parlamentari impegnati alla Camera nell'esame degli ordini del giorno collegati al decreto "salva-Rete", che ieri ha ottenuto la fiducia dall'assemblea di Montecitorio.
Si va avanti a oltranza dalle 18 di ieri. I deputati del centrosinistra, che attuano un duro ostruzionismo, hanno continuato per tutta la notte ad intervenire a raffica (fino alle sei avevano parlato in 142) sui circa 160 ordini del giorno presentati al decreto sull'emittenza.
Una trentina di deputati ha presidiato costantemente l'aula, mentre sui divani rossi del Transatlantico sedevano, a sinistra, i deputati dell'opposizione che aspettavano il proprio turno per intervenire e, a destra, quelli della Cdl rimasti "di guardia a presidiare".
E alle prime luci dell'alba, tra un nodo della cravatta allentato, uno stiracchiamento sul divano, sono saltate anche le regole del consueto galateo di Montecitorio: caffè e tè caldi sorseggiati nel Transatlantico, dove normalmente è assolutamente vietato mangiare o bere.
Alla presidenza, dalle due alle sei del mattino, c'è Casini. Per il governo, fino a notte alta, c'è Maurizio Gasparri. Dai banchi della Margherita Gerardo Bianco gli dedica un poesia a rime baciate. Qualche verso:
Ecco apparir il Cavalier si vede, sulla Gasparri al fin egli si siede. Al popolo promette mari e monti, a fregarlo ci pensa poi Tremonti...Così van le cose in questo paese, e la gente non riesce a raggiungere il fine mese.
Un po' ironia, contro il governo e contro l'insonnia, ma Gasparri non gradisce ed esclama: "Ho sentito poesie migliori..."
Il voto finale sul provvedimento non sembra vicino. Sorseggiando un caffè alla buvette, che ovviamente stanotte non ha mai chiuso, il capogruppo Ds Luciano Violante snocciola i suoi calcoli e dice: "si può andare avanti fino a venerdì".
Già, perchè i deputati del centrosinistra, che già hanno parlato per cinque minuti ciascuno per illustrare i singoli ordini del giorno, ora prendono la parola, per altri cinque minuti a testa, in dichiarazione di voto. E di minuti per intervenire il regolamento di Montecitorio gliene mette a disposizione altri dieci ciascuno, per le dichiarazioni di voto finali e, infine, ancora dieci per le dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento.
La maratona è solo all'inizio, insomma. Alle sei di stamattina, il governo ha dato il parere sugli emendamenti e la seduta si è ferma per un pò. Tutti alla buvette a cercare ristoro. Tutti meno Roberto Giachetti (Dl), che dagli inizi di febbraio è in sciopero della fame perchè la conferenza dei capigruppo del Senato calendarizzi al più presto il ddl sul conflitto di interessi.
(18 febbraio 2004)