Più strilla e più è in difficolta.
Ma tutte le chiacchiere che faceva sulla magistratura che aveva azzerato una classe politica, allora erano false?
E, di conseguenza, la magistratura aveva dei meriti .... anche per gli imprenditori come lui che su quella politica sono cresciuti ... e caduti nella rete dei magistrati?
Occhio all' UDC berluska, che ci lasci le penne.
BYE
L'elefantino attacca Berlusconi per la frase sui "politici ladri"
"Sulla strada della ciarlataneria non lo seguiamo"
Giuliano Ferrara sul "Foglio"
"Cavaliere, si contenga"
"Ha bisogno urgente di un lifting, di una faccia più credibile"
La prima pagina del Foglio
ROMA - "Diverte sempre molto il Cav., quando le spara grosse. Ma dovrebbe contenersi, ci consenta, perché alla fine la sparata sui politici di professione che avevano le pezze al culo e si sono arricchiti l'avevamo già sentita. Non da Atene e non da un presidente del Consiglio in carica, ma al Testaccio, teatro Vittoria, declamata da Marcolino Travaglio, quello dei mattinali e dei girotondi". Si apre così l'editoriale del Foglio di Giuliano Ferrara nel quale si attacca il premier per le accuse lanciate ai "politici di professione" e lo si invita a "piantarla di piacersi troppo", perché "ha bisogno con urgenza di un lifting, di una faccia politicamente più credibile".
"L'onorevole Berlusconi capirà che non possiamo seguirlo sulla strada della demagogia e della ciarlataneria forcaiola, e più gli siamo amici - si legge nell'editoriale - meno possiamo liquidare la questione con una pacca sulla spalla". Spiega infatti il direttore del Foglio: "Gli siamo amici perché ha impedito l'impresa banditesca di consegnare la democrazia italiana, dieci anni fa, a certi galantuomini in toga che avevano scambiato il dominio della legge con il loro dominio di casta. Come volete che la prendiamo, ora che in nome dell'antipolitica il nostro eroe si mette a fare insinuazioni da bassa procura, indossa una toga piena di pezze e lancia accuse manigolde?".
Certo, si legge ancora nell'editoriale, "la militarizzazione del sorriso, che avevamo intuito da tempo come strategia di riserva del capo del governo in reazione al feroce assedio a cui è sottoposto da quando ha vinto le elezioni, è alla fine un suo diritto. Ma l'estremismo mattoide va calibrato, per lo meno, su idee che abbiano un qualche sapore liberale, su campagne fantasiose che non invadano con inaudita truculenza il campo bene arato del giustizialismo all'italiana".