La prossima guerra? Quella del clima. Molto peggiore di al Qaida, forse già persa, sicuramente inevitabile se non si prenderanno presto misure radicali. Parola del Pentagono, che ha fatto arrivare sul tavolo del presidente Gorge W. Bush un documento segreto, preparato da due consulenti della Cia.
Lo rivela il settimanale britannico The Observer, in un articolo datato New York e firmato da Mark Towsend e Paul Harris. Secondo gli autori, i cambiamenti climatici dei prossimi 20 anni potrebbero portare a una catastrofe di proporzioni immani, che costerebbe milioni di morti in guerre e disastri naturali. Il documento, tenuto nascosto dai capi del Pentagono e finito nelle mani del giornale britannico, mette in guardia il governo statunitense dai mutamenti del clima che si stanno verificando
L'effetto serra è peggio di al Qaida: questo è l'ammonimento dell'esplosivo rapporto commissionato dal Dipartimento della Difesa a due esperti di pianificazione strategica: il documento prevede che i bruschi cambiamenti del clima che attendono il pianeta tra 2010 e 2020 rischiano di portare il mondo sulla soglia dell'anarchia e di conflitti combattuti sul fronte della mera sopravvivenza e non più della religione, dell'ideologia, dell'onore nazionale.
Guerre torneranno endemiche. Il rapporto, completato alla fine del 2003 prevede che «rivolte e conflitti diventeranno parte endemica della società: la guerra tornerà a definire i parametri della vita umana». Secondo il documento, la vera minaccia per la sicurezza dell'America e del mondo non è quella di Osama bin Laden e dei suoi terroristi. È invece quella dell'effetto serra, in conseguenza del quale a partire dal 2007 violente tempeste abbatteranno le barriere costiere rendendo inabitabile, ad esempio, gran parte dell'Olanda. Città come l'Aja verranno sommerse dalle acque e dovranno essere abbandonate.
Iceberg lungo la costa del Portogallo. Tra 2010 e 2020 l'Europa sarà la regione più colpita dagli effetti del clima: un rallentamento della Corrente del Golfo, che ha mantenuto temperato il clima del Vecchio Continente porterà a un calo di 3,5 gradi centigradi della temperatura media contro 2,8 gradi in meno lungo la Costa Est del Nord-America. Il Grande Freddo in meno di vent'anni potrebbe essere così pronunciato da far apparire iceberg lungo la costa del Portogallo, ma anche nel migliore dei casi in Gran Bretagna il clima diventerà più freddo e più asciutto: Londra dovrà abituarsi a schemi meteorologici simili alla Siberia. Non è però solo un fatto di clima: secondo Peter Schwartz e Doug Randall, i due autori del rapporto, è tempo che «i cambiamenti climatici escano dal dibattito scientifico per investire quello della pianificazione strategica» perché entro il 2020 «catastrofiche carenze di acqua e energia diventeranno sempre più acute e faranno precipitare il pianeta nella guerra.
Usa ed Europa fortezze anti-profughi. Disordini e conflitti interni lacereranno l'India, il Sud Africa e l'Indonesia. Aree ricche come gli Stati Uniti e l'Europa diventeranno «vere e proprie fortezze« e alzeranno il ponte levatoio per impedire l'afflusso di milioni di profughi da terre sommerse dalle acque o regioni incapaci di produrre raccolti». Il Pentagono ha pronosticato anche un'inevitabile ripresa della proliferazione nucleare: Giappone, Corea del Sud e Germania si doteranno di capacità nucleari al pari di Iran, Egitto, Corea del Nord mentre Cina, India e Pakistan saranno tentati di usare la bomba.