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di Franco Bechis
LA GRANDE IPOCRISIA
di FRANCO BECHIS
SOLO DUE settimane fa Romano Prodi aveva eccitato la platea della convensciòn del nuovo Ulivo tuonando: «Abbiamo risanato il bilancio pubblico senza artifici e senza condoni». Sì, «senza condoni», e non appena pronunciata quella parola scroscio di applausi dei diessini, dei girotondini, della nuova sinistra un po’ dipietrista e molto moralista.Gente cresciuta su a pane e Unità di Furio Colombo. Che solo un anno prima, nel dicembre 2002, si era sciroppata titoli così: «Finanziaria, la rivolta degli onesti: sindacati, commercianti, artigiani, Comuni contro il condono dell’illegalità» (15 dicembre), o, peggio: «Evasione fiscale, una legge salva-criminali», con Angius che accusava: «il condono è un’amnistia mascherata. La sanatoria premierà anche Previti?» (17 dicembre).
Vi risparmiamo i contenuti dei vari commenti dell’epoca. Basta per tutti quello di Vincenzo Visco, «Il Fai da Te dei Furbi d’Italia».
Certo, la sinistra non fa i condoni. Se ne vergogna. . Ma li sfrutta sotto-banco Mentre la prima fila politica gridava contro l’ennesimo scandalo di Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e, naturalmente, Cesare Previti, la seconda fila, più pratica riguardava i propri conti con il fisco, scoprendo che sì, il colpo di spugna avrebbe risolto più di un problema. E allora vai con i condoni a go-go, e chissenefrega.
Ha scelto il colpo di spugna sulle proprie pendenze fiscali la Beta immobiliare, una sorta di Fininvest dei Ds (dove sono raccolti tutti gli immobili sede del partito). Lo ha scelto la Nie, società editrice dell’Unità. e prima di farlo ha messo in scena sei mesi di tormenti, riflessioni, capelli strappati secondo la più classica delle liturgie a sinistra. Dove si pecca, ma con nobiltà d’animo, discussione comunitaria e revisione ideologica già pronta.
Un’ipocrisia così grande non vale la più terribile delle boutade di Silvio Berlusconi. Sì, il Cavaliere ogni tanto le spara a reti unificate. Ma le potete sentire alla luce del sole e giudicare da soli. Le potete condividere o rigettare. Siete liberi di giudicare, altro che regime.
Chi prende in giro la vostra libertà, chi davvero si comporta come avesse le chiavi del più insidioso dei regimi, le fa e poi le nasconde. Si scandalizza nelle piazze e poi se la gode a casa sua. Poveri ragazzi girotondini, a quali mani vi siete affidati.
lunedì 23 febbraio 2004