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  1. #21
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    PAKISTAN: TALEBANI RIVENDICANO ATTENTATO CONTRO PROCESSIONE SCIITA

    (ASCA-AFP) - Peshawar, 30 dic - I talebani hanno rivendicato la responsabilita' dell'attacco suicida avvenuto durante una processione sciita a Karachi. Nell'attentato, condotto lunedi' scorso, sono morte 43 persone.

    ''Abbiamo condotto noi l'attentato suicida a Karachi'' durante l'Ashura, ha detto Asmatullah Shaheen, alto comandante del gruppo di militanti dislocati nel Sud Waziristan. Shaheen, il cui nome compare nella lista del governo dei 20 ribelli piu' ricercati, ha affermato che il kamikaze era un loro uomo e che il suo nome era Hasnain Muawia.

    ''Condurremo altri attacchi anche contro sedi del governo'', ha minacciato Shaheen.

    ghi/cam/bra



    PAKISTAN TALEBANI RIVENDICANO ATTENTATO CONTRO PROCESSIONE SCIITA - Agenzia di stampa Asca

  2. #22
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    (AGI)- Islamabad, 22 dic. - Almeno 4 persone sono morte in un attentato-kamikaze all'ingresso del club della stampa nella citta' di Peshawar, nel nord-ovest del Pakistan. La popolosa capitale della provincia pachistana della Frontiera del Nord-Ovest, vicino al confine con l'Afghanistan, e' spesso teatro di attentati, ma questo e' il primo attacco a sedi giornalistiche. Il kamikaze voleva entrare nell'edificio e quando un poliziotto lo ha fermato, si e' fatto saltare in aria. Tra le vittime una guardia di sicurezza e un impiegato; almeno quattro feriti tra i giornalisti.

    http://www.agi.it/estero/notizie/200...almeno_4_morti

  3. #23
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    Islamabad, 27 dic. (Adnkronos/Dpa) - Un'esplosione nel distretto tribale pakistano di Kurram ha causato almeno sei morti. L'attentato ha colpito la casa di un dipendente governativo, Sarfraz Khan, nella citta' di Sadda, uccidendo l'uomo, sua moglie e quattro figli.

    Al momento l'attacco non e' stato rivendicato, ma il Kurram sarebbe diventato il rifugio di centinaia di militanti talebani fuggiti dalle aree vicine in seguito all'offensiva militare con 30 mila soldati lanciata lo scorso 17 ottobre dal governo di Islamabad nell'adiacente distretto del Sud Waziristan.



    Libero News - PAKISTAN: SEI MORTI IN ATTENTATO NEL KURRAM

  4. #24
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    L’inverno, a 1500 metri di altitudine, tra le montagne della regione Nord Ovest del Pakistan diventa una minaccia costante per i bambini e per le migliaia di famiglie che non hanno un’abitazione stabile. Le temperature sono bassissime ad ogni ora della giornata e più di 900 mila persone devono vivere esposte ad esse.

    E’ di nuovo il tempo dell’inverno rigido e minaccioso. Le prime abbondanti piogge e nevicate stagionali rendono infernale la vita degli sfollati, che non hanno un tetto sopra la testa. “E ‘molto difficile da gestire la situazione, ora che è così freddo” dicono gli operatori umanitari dell’UNHCR. La maggior parte delle persone, che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione, sono ospitate da altre famiglie. “Dormiamo in una veranda aperta, a casa del nostro ospite. Ha solo due stanze al chiuso occupate dai componenti della famiglia”, ha spiegato Mehsud al servizio di informazione delle Nazioni Unite. E’ stato costretto ad abbandonare la sua casa, nel Sud Waziristan, a novembre, quando il governo ha intensificato l’operazione militare contro i ribelli. “Due dei miei quattro figli piccoli sono ammalati. Hanno la febbre alta e raffreddore ed è difficile tenerli al caldo durante la notte” puntualizza Mehsud agli operatori umanitari.

    E questo è soltanto l’inizio della stagione invernale. Le previsioni meteorologiche per le regioni del Nord-Ovest parlano di nevicate in aumento e la morsa dell’inverno non abbandonerà questi villaggi prima della fine di marzo prossimo.

    In questa regione, l’esercito pakistano sta lottando contro i combattenti islamici nelle aree tribali confinanti con l’Afghanistan, una delle regioni più colpite della Terra. A metà ottobre, circa 3 mila soldati si sono riversati nel Sud Waziristan per cercare di smantellare le roccaforti dei leader talebani, ma i ribelli hanno risposto con un’ondata di esplosioni e attacchi.

    Ora, dopo i ‘giochi’ di potere ed improvvisati eroi, le famiglie affollano le case dei parenti e circa 110.368 persone senza fissa dimora sono al riparo in 13 campi profughi nella regione. Sono stati consegnati tende, coperte e teli di plastica per un confortevole riparo, ma le condizioni di vita nei campi sono alquanto drammatiche.

    Alcune persone hanno tentato di accendere fuochi molto vicino alle loro tende, o addirittura al loro interno. Due settimane fa, quattro bambini sono morti bruciati dopo che una tenda nel campo di Jalala aveva preso fuoco. Questa preoccupazione è divenuta un vero incubo per una gran quantità di famiglie alloggiate nelle tendopoli. Secondo gli esperti locali, le tende sono troppo sottili per resistere al gelo della stagione, e tre quarti delle famiglie hanno bisogno di aiuto per proteggersi dal freddo.

    L’UNICEF ha inviato 215.000 coperte e piumini ai gruppi familiari più bisognosi, altre 13 mila sono state donate dal governo francese e 120 mila stanno per arrivare dall’ Ikea. Ma tutto ciò non basta, dicono i volontari che vivono nei campi profughi pakistani.

    Onori Andrea



    Pakistan, il freddo colpisce i campi profughi nel nord-ovest | Periodico Italiano

  5. #25
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    giovedì 31 dicembre 2009, 09:00
    C’è una lista dei bersagli. E si colpirà dal cielo
    di Andrea Nativi



    Il Pentagono ha offerto al presidente Barack Obama un ventaglio di opzioni militari per consentirgli di dare un senso alla sua promessa di colpire Al Qaida in Yemen, ma questo senza rovinare le relazioni faticosamente costruite con Sana'a. E senza coinvolgere le forze armate statunitensi in un nuovo fronte di guerra.
    Ma per colpire c'è bisogno di intelligence di prima qualità, quella che oltre il Potomac chiamano «actionable intelligence», ovvero informazioni che permettano di identificare bersagli paganti al momento giusto: per intenderci, non avrebbe senso lanciare una raffica di costosi missili da crociera per distruggere campi d'addestramento abbandonati o un pugno di miliziani di secondo piano. Inoltre nello Yemen, ancora più che in Pakistan, è indispensabile evitare di colpire civili innocenti.
    In queste ore quindi la comunità intelligence ed i militari stanno utilizzando tutte le proprie risorse, satelliti, sistemi di spionaggio elettronico, navi, sottomarini, velivoli senza pilota, agenti operativi nello Yemen per costruire una «lista dei bersagli» che consenta ai militari di Centcom, ovvero al Generale Petraeus, di pianificare gli attacchi, dosando la «dimostrazione di forza» in proporzione agli obiettivi, tenendo però conto anche delle esigenze politico-mediatiche del Presidente.
    Rispetto al 2001 il Pentagono ha molti più strumenti a disposizione: i velivoli senza pilota come il «Reaper» consentono di sganciare armi di vario tipo, dal missile da poche decine di chili fino alla bomba intelligente da mezza tonnellata. Altri velivoli senza pilota, i «Global Hawk», mantengono una sorveglianza su vastissime aree dello Yemen senza che Al Qaida possa evitarli (come invece riesce in una qualche misura a fare con alcuni satelliti). I velivoli senza pilota sono gli strumenti di elezione per colpire anche bersagli di opportunità, quando ci sono pochi minuti per intervenire in base alla giusta «soffiata». Ma il Pentagono può anche utilizzare aerei da combattimento basati a terra o su portaerei armati con missili estremamente precisi con gittate di centinaia di chilometri per distruggere bersagli areali o puntiformi, anche singoli edifici o tende e persino veicoli in movimento. Tutto questo senza violare formalmente la sovranità yemenita.
    In teoria è possibile anche effettuare «azioni dirette» mobilitando team delle forze speciali o paramilitari del Sog della Cia, anche in profondità in territorio yemenita. Una azione del genere è però più rischiosa. E si potrebbe pensare ad una azione ancora su scala più vasta, con un battaglione rinforzato per operazioni speciali dei Marines ma non sembra esserci un bersaglio che giustifichi un raid di centinaia di militari Usa, elicotteri, aerei. Che per lo Yemen poi sarebbe intollerabile.

    C’è una lista dei bersagli. E si colpirà dal cielo - Interni - ilGiornale.it del 31-12-2009

  6. #26
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    Citazione Originariamente Scritto da Canaglia Visualizza Messaggio
    Ma avete notato che è calato l'assoluto silenzio sull'offensiva dell'esercito pakistano nel Waziristan e nelle aree tribali?
    I casi sono due: o l'operazione era velleitaria, in sostanza poco più di un raid per ammazzare qualche talebano e compiacere Obama, o questi qui hanno subito una disfatta clamorosa e la vogliono nascondere all'opinione pubblica internazionale
    Non credo che gli americani si possono permettere di sottovalutare l'area pakistano-afghana come dimostra anche l'attentato di ieri che ha colpito il cuore della sicurezza e dei servizi di intelligence Usa a Khost.
    Per me se è calato il silenzio è perchè militarmente l'esercito pakistano non è stato capace di portare avanti l'offensiva come prevedevano e con risultati opposti da quanto avevano in mente a Karachi.
    Il Pakistan continuo a pensare che sia il principale fronte strategico per l'America direttamente collegato con l'Afghanistan e assolutamente vitale da difendere con qualsiasi mezzo.
    Se continuerà lo stillicidio di morti a Kabul comunque anche Obama dovrà rivedere i tempi dell'eventuale disimpegno USA anche perchè oramai sono già 8 gli anni di occupazione e i risultati mi pare non diano affatto ragione agli yankees iaociao:

  7. #27
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    L'attentato nel distretto di Bannu, al confine con l'Afghanistan
    Un Suv imbottito di esplosivo mentre era in corso una partita
    Pakistan, strage al torneo di volley
    un attacco kamikaze fa oltre 80 morti


    Un ferito nell'attentato di Lakki Marwat
    ISLAMABAD - E' di circa ottantotto morti e più di settanta feriti - ma destinato ad aumentare - il bilancio di un gravissimo attentato compiuto da un kamikaze in Pakistan. Un uomo si è fatto saltare in aria in un campetto di pallavolo dove i ragazzi di due villaggi del nord-ovest del Pakistan si stavano affrontando in una partita di volley.

    L'attacco. Decine di bambini, giovani e anziani erano assiepati a incitare i loro beniamini. Improvvisamente un fuoristrada 4X4 lanciato a tutta velocità è piombato tra la folla e l'uomo alla guida ha innescato un detonatore: il Suv è saltato in aria, fiamme e pezzi di lamiere si sono abbuttate sulla gente. L'onda d'urto ha fatto crollare alcuni edifici seppellendo sotto le macerie un numero imprecisato di persone.

    Difficoltà nei soccorsi. L'ennesima strage di innocenti, in un Pakistan sempre più in preda all'anarchia soprattutto nelle zone al confine con l'Afghanistan. Una ventina di case del villaggio di Shah Hasan Khan sono andate distrutte, molti feriti non hanno - secondo i soccorritori - alcuna possibilità di sopravvivere dato che la struttura più vicina simile a un ospedale è a più di trenta chilometri di distanza, nella cittadina di Lakki Marwat. Né ci sono auto a sufficienza per trasportare tutti.

    La lotta fra taliban pachistani e integralisti afgani. La strage di oggi nel distretto di Bannu è una delle più sanguinose tra quelle compiute di recente. L'area confina con il Waziristan del Sud, zona tribale alla frontiera con l'Afghanistan, roccaforte dei taliban pachistani ma anche rifugio degli integralisti islamici afghani che attraversano senza problemi nei due sensi un confine mai del tutto definito e poco controllato. Proprio qui negli ultimi mesi l'esercito di Islamabad ha lanciato un'offensiva senza precedenti contro i talebani che però, come ritorsione, hanno moltiplicato gli attacchi suicidi.

    Una rappresaglia contro i civili. Un attentato contro la gente radunata per una manifestazione sportiva è - fanno notare gli osservatori - decisamente insolito. Mercati e moschee sono gli obiettivi più spesso scelti dai kamikaze per causare il maggior numero di vittime e seminare il terrore. Ma in questi villaggi, che l'esercito non riesce a difendere, sono gli abitanti stessi ad aver organizzato negli ultimi mesi milizie anti-talebane. Ed è possibile, secondo il capo della polizia distrettuale Mohammad Ayub Khan, che in questo caso si sia trattato di vera e propria rappresaglia contro i civili che non accettano l'estremismo anti-occidentale.

    "Puniti" per lo sciopero. Proprio oggi poi, a Karachi, capitale economica del Paese e teatro, lunedì scorso, dell'ennesimo massacro compiuto da un kamikaze durante una processione di sciiti (oltre 40 fedeli uccisi), era stato indetto dai leader politici e religiosi uno sciopero generale: in segno di lutto, ma anche per protestare contro l'incapacità del governo e del presidente Asif Ali Zardari di mettere il Paese al riparo dal terrorismo. La partecipazione è stata altissima, negozi e aziende sono rimasti chiusi, anche la Borsa non ha aperto i battenti, le strade erano deserte: una metropoli di 14 milioni di abitanti si è praticamente fermata. I talebani pachistani hanno immediatamente risposto con un'altra sfida di sangue.

    (1 gennaio 2010)

    Pakistan, strage al torneo di volley un attacco kamikaze fa oltre 80 morti - esteri - Repubblica.it

  8. #28
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    Un conteggio sempre più sanguinoso. È quello che riguarda le vittime della strage nel campo di pallavolo compiuto venerdì in Pakistan a Shah Hasan Khan, durante una partita. Il bilancio è per ora di 95 morti, ma si sta ancora scavando alla ricerca di corpi tra le macerie di più di 20 case abbattute dall’esplosione. Intanto ieri è arrivata la «ferma» condanna degli Stati Uniti al feroce attacco compiuto da un kamikaze. «I terroristi colpiscono scuole, mercati e moschee e ora anche un incontro di volley», ha dichiarato il segretario di Stato Hillary Clinton. Washington «continuerà a sostenere gli sforzi del popolo pachistano per disegnare un futuro senza violenza e intimidazione e sosterrà i suoi sforzi per combattere l’estremismo violento e rafforzare la democrazia».


    Pakistan Quasi 100 vittime nella strage alla partita di volley - Esteri - ilGiornale.it del 03-01-2010

  9. #29
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    Pakistan, uccisi due capi talebani
    Esplosione a passaggio di un mezzo
    Due esponenti dei talebani sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno a Khar, la principale città della regione tribale pachistana di Bajaur, nel nordovest del Paese. La deflagrazione ha avuto luogo al passaggio di un mezzo che stava trasportando un gruppo di anziani capi tribù in città. Quattro di questi passeggeri sono rimasti gravemente feriti, ha riferito un funzionario locale, Naseeb Shah.

    Pakistan, uccisi due capi talebani. Esplosione a passaggio di un mezzo - mondo -Tgcom - pagina 1

  10. #30
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    Predefinito Rif: L'importanza geopolitica del Pakistan

    Caos-Pakistan dopo la strage

    Polemica Funerali per l'attentato che è costato la vita a 95 persone Governo sotto accusa per le carenti misure di soccorso e di difesa

    NEW DELHI - Rabbia, dolore e proteste ai funerali di molte delle 95 vittime dell'attentato suicida compiuto con un Suv, riempito con 250 chili d'esplosivo e fatto saltare in aria venerdì in un campetto di pallavolo nella parte nord occidentale del Pakistan, ai confini con l'Afghanistan. I riti funebri, celebrati tra le polemiche anti-governative per i ritardi nei soccorsi e per le carenze nelle misure di sicurezza, si sono svolti mentre i pochi soccorritori continuavano a scavare fra le macerie, cercando di liberare persone intrappolate o di estrarre corpi dilaniati. L'esplosione ha devastato più di 20 abitazioni e negozi che circondavano il piccolo campo sportivo: un centinaio di persone hanno trascorso la notte all'addiaccio, senza una tenda né un aiuto. A margine dei funerali tenuti a Lakki Marwat e a Shah Hasan Khan, i sopravvissuti e le famiglie delle vittime si sono scagliati verbalmente per tutta la giornata contro il governo, accusato di non averli saputi proteggere e, dopo l'attentato, di averli letteralmente abbandonati. Nessun aiuto, nessun sostegno, gli unici aiuti in cibo, coperte e ricoveri sono arrivati dalla solidarietà della gente. Il governo della Provincia Frontaliera di Nord Ovest, sotto la cui giusdizione rientra Lakki Marwat, ha stanziato circa 2.500 euro per i familiari di ogni morto e 850 euro per ogni ferito. Secondo le prime indagini, l'autobomba esplosa in mezzo alle decine di tifosi che assistevano alla partita di pallavolo tra ragazzi di due villaggi era un fuoristrada imbottito con oltre 250 chilogrammi di esplosivo ad alto potenziale. Proprio mentre il conducente kamikaze si faceva saltare in aria, in una moschea nei pressi del campetto si stava tenendo una riunione della jirga (il consiglio degli anziani), vicina alle posizioni del governo in chiave antitalebana. La moschea è stata parzialmente distrutta e ci sono stati diversi feriti. Gli anziani delle tribù della zona che si erano riuniti nella jirga hanno confermato alla televisione che già nelle scorse settimane erano stati minacciati dai talebani del Nord Waziristan, distretto non lontano dal luogo dell'attentato. In diverse aree del nord-ovest del Pakistan ai confini con l'Afganistan, infatti, diversi villaggi hanno voltato le spalle ai talebani e si sono schierati con il governo, formando milizie anti-talebane che combattono per conto dei militari di Islamabad. Una presa di posizione che ha scatenato sanguinose ritorsioni da parte degli integralisti islamici. Quello di venerdì è stato il secondo attentato più grave degli ultimi mesi in Pakistan contro civili, dopo quello del mercato di Peshawar che a fine ottobre fece oltre 120 vittime.


    Il Tempo - Politica - Caos-Pakistan dopo la strage

 

 
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