Rimbecillito, invece di postare a vanvera ascolta Pensiero!In origine postato da Dario
Lo sai che a te perdonerò sempre tutto. Ma non te ne approfittare....
Hai capito, cretinetti?
Rimbecillito, invece di postare a vanvera ascolta Pensiero!In origine postato da Dario
Lo sai che a te perdonerò sempre tutto. Ma non te ne approfittare....
Hai capito, cretinetti?
Scusa ma perchè leggi le notizie di cronoca per guastarti la salute? Se stai bene, hai un buon lavoro, vivi in una città senza grandi problemi lascia che siano gli altri a preoccuparsi degli estracomunitari criminali.In origine postato da pensiero
In questo hai ragione.....
ehm...scusa ma sai bene che sono super-incazzata
Bisogna però ammettere che ci sono due extra che preoccuperanno non poco Pensiero nei prossimi giorni... Cafù e Kaka son scatenati....
In origine postato da Manuel
Bisogna però ammettere che ci sono due extra che preoccuperanno non poco Pensiero nei prossimi giorni... Cafù e Kaka son scatenati....
per quest'anno oramai non mi illudo più
sempre relativamente al titolo del thread......questi bravi ragazzi che noi amorevolmente diamo loro ospitalità.....ma guarda un pò sti cattivoni come ci ricambiano che abbiano fatto un corso d'addestramento in qualche zona dal po in giù?
Mercoledì, 7 Aprile 2004
(gd'a) «L'Italia? È un territorio ...
(gd'a) «L'Italia? È un territorio di preda, che mi farà costruire in Romania una grande casa». Con tanto di piscina. Costruiti con i soldi frutto dei saccheggi consumati in Italia e nel resto d'Europa. È quanto emergerebbe dalle intercettazioni che hanno consentito alla Squadra Mobile di Treviso, diretta dal dott. Riccardo Tumminia, di stanare uno dei rapinatori che la notte tra il 9 e 10 settembre scorso avevano terrorizzato i coniugi De Toni, saccheggiandone il villino.
Valentin Ciocan, o come caspita si chiama lui (gli inquirenti propendono trattarsi, anziché moldavo, di un rumeno di nome Gheorghe Ionita) diceva questo e altro ai suoi compari di merende, complici e fiancheggiatori, sparsi in Europa, dediti ai reati predatori: ovvero furti e rapine. E se ne vantava, dando l'impressione di conoscere i punti deboli di ogni singolo Paese dell'Unione Europea, almeno quelli dove poter saccheggiare senza temere alcuna conseguenza. Perché, ad esempio, della Spagna veniva sottolineato il fatto che "i sistemi di allarme sono vecchi e antiquati", mentre dell'Italia si applaudivano le carenze legislative. E lo sapeva bene Valentin-Gheorghe, visto che più di una volta era stato arrestato, tre volte espulso, ma solo una portato di peso in patria.
Singolari molti passi delle intercettazioni. Come, ad esempio, quella relativa alla "squadra" messa su "per lavorare all'Auchan e al Panorama". O quella in cui si parla di un "camion di formaggi". Inquietante, invece, le frasi riferite ad una connazionale che si vantava di aver terrorizzato per essersi rifiutata di obbedirlo: una prostituta. Perché anche questi sarebbero stati gli interessi di Valentin-Gheorghe. Già pronto a cambiare aria, destinazione Spagna. Non fosse altro che per lui,Torino, forse è stata l'ultima spiaggia.
Avanti, avanti, venite che c'é posto...e se le leggi un dí daranno troppo dure...tranquilli, gli itagliani scenderanno in piazza!!!In origine postato da pensiero
sempre relativamente al titolo del thread......questi bravi ragazzi che noi amorevolmente diamo loro ospitalità.....ma guarda un pò sti cattivoni come ci ricambiano che abbiano fatto un corso d'addestramento in qualche zona dal po in giù?
Mercoledì, 7 Aprile 2004
(gd'a) «L'Italia? È un territorio ...
(gd'a) «L'Italia? È un territorio di preda, che mi farà costruire in Romania una grande casa». Con tanto di piscina. Costruiti con i soldi frutto dei saccheggi consumati in Italia e nel resto d'Europa. È quanto emergerebbe dalle intercettazioni che hanno consentito alla Squadra Mobile di Treviso, diretta dal dott. Riccardo Tumminia, di stanare uno dei rapinatori che la notte tra il 9 e 10 settembre scorso avevano terrorizzato i coniugi De Toni, saccheggiandone il villino.
Valentin Ciocan, o come caspita si chiama lui (gli inquirenti propendono trattarsi, anziché moldavo, di un rumeno di nome Gheorghe Ionita) diceva questo e altro ai suoi compari di merende, complici e fiancheggiatori, sparsi in Europa, dediti ai reati predatori: ovvero furti e rapine. E se ne vantava, dando l'impressione di conoscere i punti deboli di ogni singolo Paese dell'Unione Europea, almeno quelli dove poter saccheggiare senza temere alcuna conseguenza. Perché, ad esempio, della Spagna veniva sottolineato il fatto che "i sistemi di allarme sono vecchi e antiquati", mentre dell'Italia si applaudivano le carenze legislative. E lo sapeva bene Valentin-Gheorghe, visto che più di una volta era stato arrestato, tre volte espulso, ma solo una portato di peso in patria.
Singolari molti passi delle intercettazioni. Come, ad esempio, quella relativa alla "squadra" messa su "per lavorare all'Auchan e al Panorama". O quella in cui si parla di un "camion di formaggi". Inquietante, invece, le frasi riferite ad una connazionale che si vantava di aver terrorizzato per essersi rifiutata di obbedirlo: una prostituta. Perché anche questi sarebbero stati gli interessi di Valentin-Gheorghe. Già pronto a cambiare aria, destinazione Spagna. Non fosse altro che per lui,Torino, forse è stata l'ultima spiaggia.
Avanti, avanti, i prossimiii....
Paolo
Giovedì, 8 Aprile 2004
Gli agenti della squadra mobile di Treviso e della Questura di Venezia hanno arrestato tre albanesi e ne hanno denunciato un quarto
Muratori di giorno, malviventi di notte
Accusati di furti e rapine. Un parente: «Sono giovani che lavorano, non avevano bisogno di rubare»
Secondo la polizia si sarebbero tenuti costantemente in contatto organizzandosi per mettere a segno furti e rapine in villa, ma ieri gli agenti della squadra mobile, coordinati dal dirigente Riccardo Tumminia e gli uomini della Questura di Venezia, hanno messo fine alla loro presunta attività.
Tre albanesi sono stati arrestati per detenzione di arma modificata e ricettazione, un quarto è stato denunciato in stato di libertà. Secondo gli investigatori sarebbero responsabili dei numerosi furti e rapine messe a segno in diverse ville nel Veneto. Ieri mattina i poliziotti hanno perquisito l'abitazione degli arrestati a Camalò. Un risveglio movimentato, quindi, per gli abitanti di via Vacilotto, a un passo dal centro cittadino, dove i tre risiedevano al civico numero 9. Si tratta di due fratelli, che abitavano a Camalò dal 2000, occupati come muratori in un'impresa della zona, e di un loro amico, lavoratore in una ditta di trasformazione del ferro. Durante la perqusizione gli agenti hanno rinvenuto un fucile a canne mozze, una pistola giocattolo priva di tappo rosso e numersi monili in oro e gioielli. Il blitz, chiaramente non è passato inosservato, i vicini di casa, probabilmente svegliati dall'arrivo della polizia, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione tranne un «non sappiamo niente». Solo una vicina si è lasciata andare qualche impressione: «per quel che ne so io erano ragazzi molto tranquilli, che lavoravano e non hanno mai causato problemi. Erano molto riservati, infatti ci siamo scambiati solo qualche saluto». Di ritorno dal lavoro il cognato dei due fratelli, residente anch'egli a Camalò con la famiglia, mostra meraviglia per quello che è successo. «Sono giovani che lavorano e non avevano bisogno di andare a rubare - racconta - se hanno fatto qualcosa, secondo me, è perché sono stati coinvolti da qualcun'altro. Uno dei due fratelli addirittura non esce mai, neanche di domenica. E' molto timido e preferisce restare in casa». Vicino all'abitazione è rimasta la golf nera di proprietà dei due fratelli e all'interno tutti gli attrezzi per il lavoro da muratori.
Spetterà ora agli investigatori stabilire le effettive responsabilità dei tre albanesi e del loro connazionale denunciato per ricettazione.Edoardo Frassetto
Notare quel che dice il famigliare: "Se hanno fatto qualcosa, secondo me, é perché sono stati coinvolti da qualcun' altro".In origine postato da pensiero
Giovedì, 8 Aprile 2004
Gli agenti della squadra mobile di Treviso e della Questura di Venezia hanno arrestato tre albanesi e ne hanno denunciato un quarto
Muratori di giorno, malviventi di notte
Accusati di furti e rapine. Un parente: «Sono giovani che lavorano, non avevano bisogno di rubare»
Secondo la polizia si sarebbero tenuti costantemente in contatto organizzandosi per mettere a segno furti e rapine in villa, ma ieri gli agenti della squadra mobile, coordinati dal dirigente Riccardo Tumminia e gli uomini della Questura di Venezia, hanno messo fine alla loro presunta attività.
Tre albanesi sono stati arrestati per detenzione di arma modificata e ricettazione, un quarto è stato denunciato in stato di libertà. Secondo gli investigatori sarebbero responsabili dei numerosi furti e rapine messe a segno in diverse ville nel Veneto. Ieri mattina i poliziotti hanno perquisito l'abitazione degli arrestati a Camalò. Un risveglio movimentato, quindi, per gli abitanti di via Vacilotto, a un passo dal centro cittadino, dove i tre risiedevano al civico numero 9. Si tratta di due fratelli, che abitavano a Camalò dal 2000, occupati come muratori in un'impresa della zona, e di un loro amico, lavoratore in una ditta di trasformazione del ferro. Durante la perqusizione gli agenti hanno rinvenuto un fucile a canne mozze, una pistola giocattolo priva di tappo rosso e numersi monili in oro e gioielli. Il blitz, chiaramente non è passato inosservato, i vicini di casa, probabilmente svegliati dall'arrivo della polizia, non hanno rilasciato alcuna dichiarazione tranne un «non sappiamo niente». Solo una vicina si è lasciata andare qualche impressione: «per quel che ne so io erano ragazzi molto tranquilli, che lavoravano e non hanno mai causato problemi. Erano molto riservati, infatti ci siamo scambiati solo qualche saluto». Di ritorno dal lavoro il cognato dei due fratelli, residente anch'egli a Camalò con la famiglia, mostra meraviglia per quello che è successo. «Sono giovani che lavorano e non avevano bisogno di andare a rubare - racconta - se hanno fatto qualcosa, secondo me, è perché sono stati coinvolti da qualcun'altro. Uno dei due fratelli addirittura non esce mai, neanche di domenica. E' molto timido e preferisce restare in casa». Vicino all'abitazione è rimasta la golf nera di proprietà dei due fratelli e all'interno tutti gli attrezzi per il lavoro da muratori.
Spetterà ora agli investigatori stabilire le effettive responsabilità dei tre albanesi e del loro connazionale denunciato per ricettazione.Edoardo Frassetto
Ricordate gli speciali di quel programma (di cui non ricordo il nome)sulla mafia tra i giovani che davano su Canale 5 nei primi anni '90, dove andavano intervistandoli, parlando con le madri, i parenti di vari centri del sud? Ricordate i discorsi "Ah, mio figlio non ha fatto niente, non conosce nessuno, non parla con nessuno...se ha fatto qualcosa ...no, lo hanno messo in mezzo, perché la gente é invidiosa, vede tutto nero...o qualcuno lo ha messo in mezzo...". Uguale. Stesse scuse. Stessa impostazione. Il "giustificazionismo", l' incapacitá psicologica-sociale di accettare doveri e di affrontare le conseguenze di comportamenti deviati o devianti. Mentalitá tribale, peró abbruttita, perché anche nel tribalismo esistono comportamenti asociali o contro il resto del gruppo che vengono condannati dallo stesso gruppo familiare a cui appartiene l' infrattore.
E poi continuano a dirci che siamo tutti uguali...
Paolo