VENEZIA — I sindaci del Veneto guideranno una nuo*va marcia su Roma, protago*nisti, stavolta, i primi cittadi*ni di tutto il Nord. Ad un an*no dalla prima, dirompente protesta nella capitale, l’Anci regionale ed il movimento dei sindaci del 20 per cento dell’Irpef hanno indetto per il prossimo 21 ottobre una se*conda manifestazione, domi*nata dalla rabbia e dalla fru*strazione. Stando agli annun*ci della vigilia, alla spedizio*ne prenderanno parte sinda*ci di ogni schieramento: dal Pd all’Udc, passando per il Pdl e pure per la Lega Nord, per la prima volta in piazza al tempo del governo Berlusco*ni.
«Stiamo lavorando da me*si a questa iniziativa - spiega il presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro - spediremo in tut*ti i municipi le lettere che in*vitano all’adesione: saremo centinaia». Si spinge più in là Antonio Guadagnini, leader del movimento del 20 per cento e vicesindaco di Crespa*no che, annunciando l’appog*gio delle associazioni dei Co*muni del Friuli Venezia Giu*lia, del Piemonte, della Ligu*ra e della Lombardia, arriva a contare oltre mille fasce trico*lori pronte a sfilare lungo le vie della capitale. Per Guada*gnini l’obiettivo primario del*la protesta resta la conquista del 20 per cento dell’Irpef, che in Veneto sarebbe pari a 1 miliardo e mezzo di euro, mentre l’Anci preferisce met*tere l’accento sui mancati rimborsi dell’Ici prima casa e sull’allentamento del Patto di stabilità, almeno per quel che riguarda le spese sugli in*vestimenti. Sempre di soldi si tratta ma la distinzione non è affatto peregrina: da questa, infatti, dipende l’ade*sione alla marcia dei sindaci leghisti, da sempre ostili al movimento del 20 per cento.
Guadagnini, che ieri ha fat*to la sua personale presenta*zione dell’iniziativa al fianco di Laura Puppato e Maria Go*mierato, prime cittadine del centrosinistra rispettivamen*te a Montebelluna e Castel*franco Veneto, sferza il gover*no parlando di «promesse di*sattese » e «scontento mon*tante sul territorio». Dal Ne*gro, che guida Negrar per il Pdl, usa invece toni più conci*lianti, spiegando che «non c’è alcuna critica all’esecuti*vo, il nostro è piuttosto un grido d’aiuto: non abbiamo più soldi e sono necessarie misure immediate. Questo non significa che non ci si renda conto del momento dif*ficile che sta vivendo il Paese né tanto meno che si metta in discussione il federali*smo ». Postilla, questa, utile ancora una volta a non irrita*re i leghisti, che con Mariari*ta Busetti, vicepresidente An*ci e primo cittadino di Thie*ne, avvertono: «Nessuno toc*chi il governo: si tratta solo di chiedere l’anticipazione al più tardi al 31 dicembre dei decreti attuativi della rifor*ma Calderoli e l’allentamen*to del Patto di stabilità euro*peo, che oggi pesa soltanto sugli enti locali».
Le fa eco Massimo Bitonci, coordinatori dei sindaci vene*ti del Carroccio: «La manife*stazione s’inserisce in una dialettica positiva tra i diver*si livelli dello Stato. Nessuna protesta, piuttosto una pro*posta. Bossi è con noi». L’in*tesa tra le diverse anime del*l’iniziativa, dunque, pare di*stante. Per la Bu*setti «la storia del**l’Irpef è una bufa*la che, se realizza*ta davvero, finireb*be per mandare in bancarotta lo Sta*to ». Per Guadagni*ni «la Lega Nord non è il sindacato padano che tutela gli interessi del Ve*neto ». Chiude la Puppato: «Non possiamo aspettare il federa*lismo: quando sarà realizza*to, sarà troppo tardi». I sinda*ci veneti, insomma, sono pronti a scuotere il Palazzo. Ciascuno con la forza delle proprie ragioni.
Marcia su Roma, in piazza anche la Lega - Corriere del Veneto