Gran Bretagna e Francia stanno creando, nel quadro di una cooperazione militare avanzata, una forza rapida d'intervento che possa operare nella giungla, nel deserto e nelle zone montane. Lo riferisce oggi il Financial Times.
Il progetto sara' presentato questa settimana - scrive il quotidiano - ai leader dell'Unione europea e sara' aperto anche ad altri paesi, a patto che mostrino di possedere un alto grado di "interazione", ovvero, in gergo militare, "inter-operabilita". L'idea delle due potenze europee prevede - riprendendo vecchi progetti europei risalenti agli anni '90, sempre discussi ma mai realizzati - unita' formate da 1.500 uomini, operanti sotto l'Onu se necessario, che potrebbero essere pronte a intervenire in missioni su terra nel giro di 15 giorni.
Le operazioni militari, destinate a evitare conflitti e a promuovere stabilita', non durerebbero piu' di un mese. Alcuni diplomatici hanno assicurato che tale forza rapida non è in competizione con la Nato, ma potra' utilizzare risorse delle Nazioni Unite. Londra e Parigi desiderano che tutti i paesi dell'unione accettino tale iniziativa entro il 30 giugno, in modo che le truppe franco-britanniche siano pronte per il 2007.
Per decenni, in ambito Nato, si è continuato a usare l'espressione "European Pillar", il pilastro europeo, con il quale fronteggiare situazioni di emergenza nelle quali fosse coinvolta solo l'Europa, ma il termine "pilastro" non ha mai raggiunto quella solidità che il nome lascia immaginare. Peraltro, fino alla fine degli anni ottanta era inimmaginabile che l'Europa da sola potesse pensare di fronteggiare lo strapotere della macchina bellica sovietica. In teoria, con il progetto di Gran Bretagna e Francia per la prima volta nella storia degli eserciti si costituisce una struttura militare con compiti di sicurezza pura, e "senza nemico".