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Discussione: Gentilini vs. Zaia

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    Predefinito Gentilini vs. Zaia

    «Sotto assedio per colpa del G8
    E' sperpero di denaro pubblico»

    Duello in casa leghista, Gentilini contro le scelte di Zaia Replica del ministro: pensa a Genova, sarà un’altra cosa

    TREVISO — Il G8 dell’agricol*tura deve ancora cominciare ed è già polemica. Ad alzare i toni, con un attacco duro e soprattut*to inaspettato, è uno dei volti più noti della Lega Nord, Gian*carlo Gentilini, che ieri si è sca*gliato contro la scelta di ospitare il grande vertice a Cison di Val*marino, sulle colline trevigiane: «Io non lo volevo, sono contra*rio alle manifestazioni che bloc*cano le città perché non portano nessun vantaggio – è esploso lo Sceriffo –. Nessuno si ricorderà del G8 a Treviso, mentre tutti ri*corderanno la confusione che si è creata. Doveva essere una festa dei popoli ma si sta trasforman*do in uno stato d’assedio che ha bloccato strade e paesi. Ha man*dato tutti in tilt».

    Quella che i promotori consi*derano una vetrina ir*ripetibile per la Mar*ca è giudicata invece inutile, anzi addirittu*ra pericolosa per l’at*trazione immediata esercitata sugli oppo*sitori. E, come non bastasse, impedisce la libertà dei trevigia*ni che vogliono gode*re della primavera dei colli. Ma qualco*sa di buono, questo G8, l’ha portato? «Al*meno sono stati ripuliti i tombi*ni ». Gentilini si riappropria del ruolo di tutore della trevigianità sparando a zero sull’organizza*zione e la mobilitazione delle for*ze dell’ordine: «Credo che l’uni*co posto adatto ad ospitare gli in*contri sarebbe stato su un’isola, o ancor meglio Gibilterra».

    Tan*to valeva chiuderli in una fortez*za qualsiasi, insomma: «Invece di passeggiare fra la gente se ne restano tutti chiusi nel grande castello di Castelbrando, senza provare le osterie, o vedere i campi e le campagne». Gentilini non nomina mai chi da mesi si sta impegnando per organizzare e promuovere l’incontro fin nei minimi dettagli, il ministro le*ghista, Luca Zaia, suo compa*gno di partito, ma le sue parole hanno il sapore di un attacco personale. «Pensate allo sperpe*ro di denaro pubblico – aggiun*ge il vicesindaco di Treviso – Uo*mini che controllano tombino per tombino e tutti i raccoglitori di rifiuti, che fanno la radiogra*fia a chiunque si avvicini. Que*sta è la stagione degli asparagi, ma non li si può raccogliere per*ché ci sono i militari col mitra, come qualcuno mettesse le mi*ne dietro i pungitopo». Il G8 inizia domani, i primi ospiti stanno arrivando, alber*ghi e ristoranti sono stati preno*tati, e la polemica arriva come un fulmine a ciel sereno.

    Ma nes*suno dei due politici tirati in bal*lo dallo Sceriffo raccoglie la pro*vocazione: «Io voglio bene a Gentilini, che probabilmente ha negli occhi le scene di Genova – commenta il ministro alle Politi*che agricole Luca Zaia, che ha portato il summit in terra natia – ma noi stiamo preparando un’altra cosa». Una replica arri*va anche dal presidente della Provincia di Treviso: «Un guer*riero come Gentilini non do*vrebbe avere paura di quei dispe*rati », aggiunge amaramente Le*onardo Muraro, che dichiara di non vedere le città blindate de*scritte dallo Sceriffo: si tratta di accoglienza, non di semplici mi*sure di sicurezza. «È una vetrina storica che darà a Treviso una vi*sibilità mondiale, siamo orgo*gliosi di ospitare questi tre gior*ni di incontri, che si riveleranno una grande opportunità a livello turistico ed economico per tutti gli operatori». Lo testimoniano le grandi iniziative, gli investimenti da migliaia di euro, i menù studiati appo*sitamente per ogni delegazione.

    Intanto la prote*sta contro il G8 non accenna a diminui*re. La grande opera*zione di sicurezza nel territorio ha por*tato a Treviso il gene*rale Massimo Iadan*za, che ha visitato la caserma dei carabinieri del ca*poluogo. È proprio lontano dal maniero di Cison che anarchici, no global e associazioni prepa*rano le loro manifestazioni e i cortei di dissenso. Ieri pomerig*gio il festival «Questa terra è la nostra terra» si è spostato da Montebelluna a Treviso, in piaz*za Indipendenza: alcune decine di persone hanno manifestato chiedendo di tornare a un’agri*coltura libera dal potere delle multinazionali. Domenica inve*ce, in largo Totila la provocazio*ne dell’associazione Action Aid avrà la forma di una scatola vuota, contente solo un pugno di mosche. Un packaging pro*posto all’interno della campa*gna HungerFREE, per uno dei prodotti più diffusi al mondo: la fame.

    Silvia Madiotto
    17 aprile 2009

    http://corrieredelveneto.corriere.it...94707707.shtml

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Gentilini vs. Zaia

    toglietegli il vino....

  3. #3
    Pasdar
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    Predefinito Riferimento: Gentilini vs. Zaia

    Non ha proprio del tutto torto, però.
    La teppa schifosa, fintamente "local" ma in realtà globalizzatrice e appiattente è sempre foriera di guai.
    In più da costoro Gentilini non s'è mai fatto amare.
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

 

 

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