INDEGNE E VOMITEVOLI LE IMMAGINI DELLA LIBERAZIONE DAL carcere dell'assassino comunista Cesare Battisti, con la claque di 200 sostenitori sui quali e' meglio non esprimere commenti che a pugno chiuso e cantando Bella Ciao hanno festeggiato un uomo responsabile di 4 omicidi....
VERGOGNA!!
Il br Battisti scarcerato in meno di un mese
Condannato in Italia a 2 ergastoli per omicidio e rapina. I giudici francesi: non è pericoloso
PARIGI - Cesare Battisti, ex leader dei Proletari armati per il comunismo, torna libero. La Chambre d'Instruction della Corte d'Appello di Parigi ne ha deciso la scarcerazione, che era stata rihiesta dagli avvocati. Battisti, 49 anni, diventato scrittore di gialli dopo gli "anni di piombo" e rifugiato dal 1990 in Francia, era stato arrestato il 10 febbraio. La magistratura italiana ne ha chiesto l'estradizione per fargli scontare le due condanne all'ergastolo per omicidio e rapina. La scarcerazione è stata motivata con il fatto che non c'è pericolosità, né il rischio di fuga da parte di Battisti. Il 17 aprile si terrà davanti alla stessa corte l'udienza per decidere sull'estradizione. I giudici, però, hanno imposto alcune misure cautelari. Battisti dovrà soggiornare nell'Ile-de-France ed entro otto giorni consegnare il suo passaporto alla corte. Ha inoltre l'obbligo di firma ogni settimana e dovrà tenersi alla larga da ae- roporti e aerodromi. Misure che non cancellano l'euforia dell'avvocato di Battisti, Jean-Jacques De Felice, che commenta: «La richiesta di estradizione nasce da un desiderio di vendetta delle autorità italiane». Del resto era stato questo lo slogan della campagna per la liberazione di Battisti, orchestrata da un ampio fronte, in Italia e in Francia, dallo scrittore Erri De Luca al quotidiano parigino Le Monde, che proprio nel giorno della decisione aveva pubblicato un editoriale intitolato "Diritto per Battisti", chiedendo il rispetto dell'impegno di Francois Mitterrand a non estradare gli ex terroristi. Per Le Monde l'estradizione significherebbe "sottomettere Battisti a un giudizio politico che nulla giustificherebbe" e "ammettere che l'Europa del diritto e delle libertà cede il passo a quella delle connivenze ideologiche". E mentre in aula l'ex-moglie, l'attuale campagna e la figlia di Battisti apprendevano commosse la decisione della corte, fuori dal Palazzo di Giustizia duecento sostenitori esultavano, abbracciando gli avvocati e gridato lo slogan: «Paolo libero!». Il riferimento è all'ex brigatista Paolo Persichetti, estradato l'anno scorso.