Migliaia contro il razzismo. Striscione anti-Israele
17 ottobre 2009
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STAMPA INVIA CONDIVIDI SU FACEBOOK 1 commenti Alcune decine di migliaia di persone - 200mila per gli organizzatori - tra cui molti immigrati, hanno partecipato oggi a Roma a una manifestazione contro il razzismo e l’omofobia. Il corteo, a cui hanno aderito 500 tra associazioni e organizzazioni, ha attraversato il centro della Capitale. Hanno sfilato anche diversi leader sindacali e politici, come il segretario della Cgil Gugliemo Epifani e il leader del Pd Dario Franceschini, insieme al direttore di Repubblica Ezio Mauro.
Un gruppo di manifestanti che partecipavano al corteo, è salito sulla Rupe Tarpea, al lato del Campidoglio, e ha affisso uno striscione lungo circa 10 metri sul quale si legge «Boicotta Israele, rifiuta l’apartheid. Freegaza». Altri manifestanti che passavano in quel momento sotto lo striscione hanno cominciato ad intonare «Gaza libera».
IL CORTEO
Immigrati che approdano sulle coste italiane e residenti da sempre nel nostro Paese, «tutti sulla stessa barca»: è lo slogan che più di ogni altro sintetizza la volontà di dare una risposta unitaria contro il razzismo e l’intolleranza, proposito che ha animato le decine di migliaia di persone che hanno sfilato nel pomeriggio per le vie del centro di Roma per manifestare la propria contrarietà alle politiche del governo in materia di sicurezza e immigrazione.
«I rifiuti tossici non hanno confine, gli esseri umani sono clandestini», rilevano gli striscioni esibiti dagli immigrati di ogni nazionalità che si sono dati appuntamento a Roma per scendere in piazza. E poi ancora: «i cani vengono salvati gli immigrati no», a denunciare la necessità di garantire il rispetto dei diritti umani. La richiesta, stampata sugli striscioni e urlata dai megafoni è sempre quella: «permesso di soggiorno per tutti».
Sotto accusa il governo Berlusconi, invitato a più riprese ad andare «a casa» insieme a Umberto Bossi e al ministro dell’Interno Roberto Maroni. C’è chi richiama un brano evangelico (Matteo 25, 35) per ricordare «ero straniero e mi avete accolto». C’è chi si chiede «Cristo è qui, quando ci sarà tutta la Chiesa?» e chi ricorda, come la campagna della Cgil, che cittadini italiani ed immigrati hanno «stesso sangue e stessi diritti». C’è chi sceglie un modo originale per ricordare il contributo dato dagli immigrati all’agricoltura italiana, arrivando a `minacciare´: «venite a raccogliere i pomodori al posto nostro».
L’obbiettivo finale è sintetizzato in uno striscione che riassume lo scopo della mobilitazione di oggi: «casa, lavoro, libertà di culto e soggiorno per tutti».
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Quindi basta essere immigrati per avere una casa, ed un lavoro? :mmm:
Figo. Provvederò ad abbronzarmi.