Dopo la bocciatura del parlamento di Strasburgo, gli esecutivi confermano il progetto tra i 30 più importanti per l'Unione
Ponte Stretto, per i governi Ue
rimane tra le opere prioritarie


Un plastico del ponte sullo
Stretto di Messina

BRUXELLES - I governi europei 'riammettono' il ponte sullo Stretto. Dopo essere stato bocciato dall'aula di Strasburgo, il ponte è stato confermato dagli esecutivi dell'Ue tra le opere prioritarie della rete transeuropea dei trasporti (Ten). La decisione è stata già presa a livello di Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti, e sarà comunicata formalmente dal governo di Dublino, lunedì prossimo, al Parlamento europeo.

Giovedì scorso l'Europarlamento aveva silurato il ponte pronunciandosi contro l'inclusione fra le trenta "opere prioritarie" dell'Unione europea. La bocciatura è stata giustificata da Strasburgo perché "è necessario effettuare un'ulteriore valutazione strategica dell'impatto ambientale, nonché un'analisi costi-benefici sul piano socioeconomico". In gioco ci sono infatti contributi per oltre 600 milioni di euro: è previsto un finanziamento Ue a fondo perduto al massimo del 10% delle opere prioritarie e il costo complessivo del ponte è stimato in 6 miliardi.

Oggi il Coreper 1, che è formato dagli aggiunti degli ambasciatori, ha preso la decisione di riammettere il ponte tra le opere prioritarie dell'Ue in una riunione svoltasi a 25, quindi anche con la partecipazione dei dieci stati membri che entreranno a far parte dell'Ue dal primo maggio prossimo.

I governi hanno preso l'impegno di non accettare grosse modifiche alla lista delle 29 opere proposta a suo tempo e, comunque, di non accogliere tagli, mostrando solo disponibilità a recepire qualche piccola integrazione.
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La presidenza irlandese è stata incaricata di prendere subito contatto con l'Europarlamento che giovedì scorso ha votato la relazione redatta dal conservatore britannico Philip Charles Bradbourn, che apporta diverse variazioni al progetto preparato dalla Commissione e varata dal Consiglio dei ministri dei trasporti.

La cancellazione del progetto del Ponte sullo stretto di Messina tra le opere prioritarie non faceva parte della relazione ed è stata inserita con l'approvazione di un emendamento proposto da Verdi, gruppo del Partito socialista europeo (Pse) e sinistra.

Dublino, secondo quanto si apprende, comunicherà che i governi sono pronti ad accogliere solo piccole integrazioni alla lista e ha il mandato di tentare una lista concordata da presentare alla plenaria dell'Europarlamento del 22 aprile, l'ultima prima dello scioglimento dell'assemblea di Strasburgo, in vista delle elezioni di giugno.


(13 marzo 2004)



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