Bologna, 17 aprile 2009 -
Dire che è impressionante è dire poco.
Napoli, Cinisello Balsamo, Milano, Asiago, ancora Milano: omicidi, rapine, stupri, violenze inaudite, una ragazza violentata e incatenata in una cuccia per due mesi. Da ventiquattro ore a questa parte, c'è un martellamento di cronaca nera che ha pochi precedenti.
Denominatore comune: la criminalità romena. E non ricominciamo con il razzismo, il buonismo, il perdonismo, il politicamente corretto e tutte le altre panzane che ci ammanniscono alcuni politici asserragliati nel Palazzo, i tuttologi sempre pronti a capire le ragioni dei delinquenti, mai delle vittime e quei deficienti disonoranti la categoria giornalistica che quando intervistano le vittime medesime, per prima cosa chiedono: ma lei perdona?
Sia chiaro: diremmo le stesse cose se i protagonisti di queste azioni, che manco gli animali più feroci compiono, fossero italiani o di qualunque altra etnia o nazionalità. Il guaio, per i romeni onesti e per bene, che vivono onestamente nel nostro Paese, è che di mezzo ci sono sempre gli altri romeni, quelli che dovrebbero stare in galera nel loro Paese. Date un'occhiata alle tabelle che pubblichiamo e giudicate voi.
Il vicepresidente della commissione esteri del Senato, il leghista Alberto Filippi, ha chiesto il blocco del trattato di Schengen con la Romania, un maggiore controllo alle nostre frontiere verso tutti coloro che entrano in Italia tramite tir o torpedoni di linea e turistici provenienti dall'Europa dell'Est'. Sono richieste legittimate dal clima di assoluta emergenza.
Qui non c'entrano le colorazioni politiche: la sicurezza non è né di destra, né di sinistra né di centro. La sicurezza è di tutti. Proprio per questo si tratta di capire che l'allarme è altissimo, come il rischio che, in seguito al contrasto esploso fra Romania e Moldova, un milione di moldavi ottenga la cittadinanza romena ed europea non certo per soggiornare a Bucarest o a casa di Dracula, ma per sciamare nell'Unione, naturalmente avendo l'Italia come primo agognato approdo. Gli euroburocrati che si riempiono la pancia a Bruxelles hanno scelto il giorno sbagliato per pubblicare il rapporto dello svedese Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. Il quale testualmente scrive: "In Italia la criminalizzazione dei clandestini è spropositata. Rivedete le vostre leggi".
Tutto questo dopo avere fatto una visita nei campi rom della periferia romana e al centro di espulsione di Lampedusa. E' auspicabile che lo svedese si faccia un giro nel Nord-Est, zona Asiago; o a Napoli; o a Milano; o in qualunque altro posto in cui i delinquenti d'importazione si moltiplicano. Poi ne riparliamo. Altro che Annozero, il bavaglio a Santoro e le altre beghe delle comari della politica. Caro Silvio: insieme con Lega e An oggi confluita nel Pdl, hai vinto le elezioni anche promettendo più sicurezza per tutti. A Bruxelles e a Bucarest, tu che puoi, urlaglielo: questi barbari non li vogliamo più.
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