PACIFISMI
Mai più compagni di Strada
Non si capisce perché i Ds ci tengano tanto a partecipare a una manifestazione, quella del 20 marzo, la cui piattaforma è radicalmente diversa dalle posizioni del partito e della lista Prodi. «Fermiamo la guerra», comitato organizzatore della marcia, ha ieri affermato che «la scelta della lista unitaria è in contraddizione con la piattaforma del movimento che ha organizzato la manifestazione». La parola d'ordine della marcia è «inequivocabile: ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq, subito». Parola d'ordine e parola di Alex Zanotelli, Gino Strada e don Ciotti. E la lista Prodi non chiede il ritiro immediato delle truppe dall'Iraq. Il verde Cento ha detto: «Non vengano alla marcia del 20». Il disobbediente Caruso ha minacciato «ceffoni umanitari». Casarini e Bernocchi hanno ingiunto: «Chi si astiene dal votare no sulla presenza dei soldati italiani in Iraq, si astenga anche dall'imporre la propria sgradita presenza in piazza il 20».
Non si capisce perché dirigenti e militanti dei Ds e dei partiti della lista unica si accaniscano a voler sfilare insieme con Gino Strada, che li ha definiti «delinquenti politici», e perché per farlo debbano organizzare servizi d'ordine non proprio congrui con una manifestazione pacifista. Sarebbe proprio così difficile per un partito degno di questo nome, orgoglioso delle sue buone ragioni, rifiutarsi di ingrossare un fiume che va nella direzione opposta, e dirsi, una volta per tutte «mai più compagni di Strada»?