L'imbattuto Petacchi e il detentore Bettini sono i favoriti della 95ª Milano-Sanremo. Ma occhio anche a Cipollini, Zabel e Freire. E agli altri outsider di lusso.
SANREMO, 19 marzo 2004 - La vigilia della Classicissima è una notte, lunga, prima degli esami. S’immagina il giorno dopo. Si dipinge nella mente la grande sfida. I luoghi ispirano confidenza: hanno i rassicuranti contorni del già visto. A cominciare dal rito della punzonatura, in Largo Gemelli a Milano, presso l’Università Cattolica. Proseguendo con il ritrovo di Piazza Sant’Ambrogio, sabato mattina quando il giorno è ancora giovane (7.30) e il via alla 95ª Milano-Sanremo di due ore dopo.
Così sarà pianura fino ad Ovada: da quel punto in poi, sbocciano i fiori del mito. Il passo del Turchino, la prima vera asperità di giornata, è l’antefatto. Ma la corsa vera comincia al rifornimento di Albenga (km 220): chi vuole essere protagonista dovrà mandare giù Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta e lanciarsi più in là nella curva più pericolosa della Sanremo, quella a destra che precede la Cipressa (km 5,7, pendenza media 4,1%, massima 9%). In cima saranno 272 chilometri alle spalle e 22 davanti agli occhi: e soprattutto la sagoma del Poggio (chilometri 3,3, pendenza media 3,8%, massima 7%) a fare da trampolino delle speranze. Negli occhi di tutti è il balcone su Sanremo. Ma può essere maledetto dai velocisti, se offre terreno fertile al gioco d’anticipo di chi la volata vuole evitarla. Oppure benedetto da chi ci riesce, nel gioco, e sei chilometri più avanti, in via Roma, termina la picchiata che vale la vittoria.
I giorni che hanno separato Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico dalla Classicissima sono stati d’attesa. Ma sono serviti a consolidare i pronostici. I grandi favoriti sono due: Alessandro Petacchi e Paolo Bettini. Il 30enne spezzino della Fassa Bortolo è imbattibile, e non per dire, in volata: 5 centri su 5 sprint nel 2004. E ha una squadra all’altezza. Non ha mai vinto una prova di coppa, e la Sanremo, oltre ad essere l’apertura della Challenge, è anche lunghissima, la più lunga: 294 km. Potrebbe giocargli contro la distanza, dice qualcuno. Potrebbe essere uno stimolo in più a battere tutti, starà pensando il velocista gentiluomo. A fargli compagnia, in cima ai pronostici, c’è Paolo Bettini, il campione uscente che è uscito alla grande dalla Tirreno-Adriatico: 2 tappe e la classifica finale. Sta meglio del 2003, quando fece il numero decisivo sul Poggio. E’ rilassato. E’ forte. E’, appunto, favorito se non si arriverà a ranghi compatti.
Ma il pronostico non è bloccato: Cipollini in una volata così prestigiosa, a due giorni dai 37 anni, potrebbe trovare l’esaltazione che cerca. Zabel, già quattro volte primo, sarà lì a sgomitare in prima fila: garantito. Freire è quasi al livello di Bettini, come forma, e ha già dimostrato di saperlo beffare. Vinokourov alla Parigi-Nizza ha impressionato e Sanremo è solo qualche chilometro più in là. Non basta: Di Luca, Celestino, Bartoli, Rebellin e il campione del mondo Astarloa sono nomi tutti degni dell’albo d’oro e di una menzione non di circostanza alla vigilia. La notte lunga prima degli esami è appena cominciata.