Int. a P. Callipo: «Non mi ritiro serve una rivoluzione»
• da La Discussione del 9 febbraio 2010
di Fabiana Cusimano
«Vado avanti, non mi ritiro e non faccio passi indietro». Pippo Callipo, l`imprenditore del
tonno candidato alla presidenza della Regione Calabria con il sostegno dell`Idv, della lista Bonino Pannella e Per il Sud, continua dritto per la sua strada, quasi non curante della confusione che da mesi avvolge le prossime elezioni. «Se i calabresi si sveglieranno e vorranno la mia rivoluzione bene - afferma altrimenti tornerò a fare l`imprenditore».
Callipo, domenica dovrebbero finalmente esserci le primarie del Pd. Perchè ha deciso di non partecipare?
Non vedo perché avrei dovuto candidarmi in una casa con cui non ho niente a che fare. Come gli stessi giornali locali hanno ironicamente titolato: Callipo non entra nella tonnara. E poi c`è poco di serio in queste primarie. Basta vedere quante volte sono state annunciate, sospese, rinviate. Ma sia chiaro che il motivo per il quale non partecipo non è perché mi sento sicuro di vincere, né mi sento forte, anche se ho la società civile che mi sostiene.
II coordinamento regionale del Pdl aveva ventilato un rinvio delle elezioni.
In Calabria abbiamo ormai toccato il fondo in tutte le cose. È difficile per chi governa questa "azienda" pensare di mollare la poltrona, e quindi è facile per gli altri pensare che si stia facendo di tutto per aggiustare le cose a proprio vantaggio. Purtroppo è questa una delle peggiòri problematiche che affliggono la nostra terra: la poca serietà.
In un primo momento ha pensato che fosse qualcosa di organizzato ad arte?
Beh sì. Se si fosse concretizzata un`ipotesi del genere si sarebbe trattato di qualcosa fatto ad hoc per
trame dei vantaggi.
Per molti lei rappresenta la scelta alternativa al vecchio e al nuovo..
Al di là del programma, propongo un cambiamento di metodo, di sistema. Una riscoperta di quei valori di onestà, trasparenza e meritocrazia che per la vecchia classe politica non hanno nessun valore.
A chi si riferisce quando parla di vecchia classe politica?
Non solo a Loiero. La classe dirigente vecchia sono tutti quelli che da 20-30 anni cercano di tenersi
stretto il potere senza fare niente per la Calabria. Anche Scopelliti rappresenta il vecchio, perché non
dimentichiamo che anagraficamente può essere il più giovane, ma politicamente parlando è stato per
cinque anni nel governo di Giuseppe Nisticò e per altri cinque in quello di Chiaravalloti. Questo è il
nuovo? La vera nuova alternativa sono io.
Lei ha subìto delle minacce che la esortavano a farsi da parte, ma continua a voler andare avanti. Perché?
Lo faccio per la Calabria. Sto benissimo economicamente, ho le mie aziende e potrei ormai godermi
tutto quello che ho realizzato. Ma guardandomi intorno vedo le famiglie calabresi che soffrono di
tantissime cose e penso di dover dare una mano alla mia terra. Anche perché in fondo l`ho sempre
fatto, sono stato sempre vicino al sociale, alle persone che soffrono. La candidatura è una conseguenza.
Gestire la regione calabrese non é facile, soprattutto per un non politico come lei.
Sì, è difficile. Ma non so per quale motivo un politico di professione dovrebbe avere le carte in regola più di me che sono un imprenditore. Sono abituato a gestire quotidianamente problemi di tutti i tipi.
Così farei con la Calabria: la gestireí grazie ad una logica aziendale che gli altri non hanno. Qui non
abbiamo bisogno di chi "fa politica", ma di chi sa come riorganizzare la macchina regionale. Occorrono persone abituate a concretizzare le proprie azioni e non solo pronte a riempire di chiacchiere l`elettorato. Alcuni principi aziendali vanno bene anche per l`amministrazione.
Ma i politici non concepiscono questa mia visione.
Può illustrarla a noi se vuole.
Certo. Partiamo col dire che i due milioni di calabresi sono gli azionisti di questa grossa azienda che è la Calabria. Gli amministratori non solo devono lavorare in favore degli azionisti, ma a loro devono rendere conto. Questa è la mia mentalità, che non posso cambiare o modificare
solo perché dall`imprenditoria passerò alla politica.
Questi ultimi cinque anni sono stati un fallimento?
Beh, non hanno prodotto nulla. Non voglio esaminare quello che è stato speso ma i risultati. E in Cala bria siamo agli ultimi posti in tutte le classifiche. Questo vuol dire che è stato fatto poco e se sono stati spesi dei soldi vuol dire che sono stati spesi male.
La prima cosa che farà da governatore, qualora fosse eletto?
Creare una squadra coinvolgendo fin da subito tutto il personale regionale, che dovrà rappresentare il vero motore della rivoluzione di cui ha bisogno il nostro territorio.
Così da riportare la Calabria alla normalità.