Malgrado sia uno degli ingegneri più illuminati e brillanti del Politecnico di Bari, in quanto consapevole non solo delle nozioni tecniche, ma altresì degli organigrammi politici e militari che ruotano intorno al mondo universitario, devo comunque affermare che l'obiettivo che si prefigge la cultura tecnica ed umanistica, al giorno d'oggi, è sostanzialmente finalizzato ad un criptaggio della stessa, allo scopo di risultare ottemperante ad astruse in quanto surrettizie, ma presenti anche nel nostro dee, norme in base alle quali si è orientati a fare della cultura un fatto cittadino piuttosto che paesano, barese murattiano, piuttosto che barese iapigiano. L'università va a destra, fin qui bene, ma il problema sorge allorquando non si comprende quale dirigismo sia in atto e se gli attori dello stesso siano i politici di AN oggi al governo, piuttosto che i retrogusti, post-digestivi che rimbalzano dagli Stati Uniti allo scopo di defraudare l'Italia dei propri orgogli professionali, prodotto vanto dei tre politecnici italiani nella fattispecie.
Conosciamo gli americani, sappiamo di quando resero sindaco in sicilia il mafioso Don Calogero, quasi a voler sbeffeggiare il nostro paese e la grandeur toccata ed ottenuta dall'Italia fascista allorquando, durante la crisi economica del 1929, mentre gli USA, la Francia e l'Inghilterra boccheggiavano, l'italia riusciva ad esportare carbone e ferro, risultando integerrima economicamente parlando.
Conosciamo anche la pressione psicologica mafiosa esercitata dagli Stati Uniti allorquando, in sede di sperimentazione e di organizzazione, nella fattispecie spaziale, si assiste ad uno spadroneggiare della tecnologia comune, rendendo americana proprio ciò che è pensato e realizzato in Italia.
Ciò ci induce a pensare.
Ho parlato.