Questa mattina guardando le ressegne stampa mi hanno fatto molto pensare i titoli dei quotidiani italiani. praticamente mai si abbinava la parola terrorista alla sceicco Yassin, volevo quindi aprire una discussione sull'argomento poi in rete ho trovato questo, e allora è tutto lavoro risparmiato.
Dire che Yassin era il «leader spirituale» di Hamas è un po’ come dire che Hitler lo era delle SS. Eppure è questa la definizione più gettonata per descrivere un uomo che ha sulla coscienza le vite di qualche centinaio di israeliani mandati all’altro mondo dai suoi uomini-bomba.
Yassin non è più tra noi e se volete lacrime dovete andare su qualche altro blog. Siccome ovviamente è subito scattato il riflesso condizionato secondo il quale il suo assassinio scatenerà i terroristi suicidi sarebbe utile che qualcuno una volta o l’altra ci spiegasse che cosa esattamente non scatena i terroristi suicidi. Se fosse solo per Yassin e la sua organizzazione di mutuo soccorso (Hamas) oggi parleremmo di Israele e degli ebrei come di una parentesi chiusa. Proprio come faremmo se avessimo lasciato agire fino in fondo quell’altro leader spirituale ed i suoi ragazzotti un po’ vivaci.
La condanna per la sua uccisione (peraltro un tipico caso di uso mirato della forza) – non c’è nemmeno bisogno di dirlo - è quasi unanime, come mai avviene per gli attentati contro civili sugli autobus o nei ristoranti di Gerusalemme o Tel Aviv.
La doppiezza è dilagante anche perchè tutti fanno precedere le loro esternazioni da un «Riconosciamo le ragioni di Israele all’autodifesa ma...». Ma cosa? «Spirale di violenza», denunciano preoccupati. Invece se a colpire sono solo i terroristi non c’è spirale e stanno tutti più tranquilli.
Ritiro da Gaza e resa dei conti con le organizzazioni terroristiche: sembra questa la strategia che gli israeliani sono intenzionati a perseguire. Questa analisi colloca l’azione di Israele nella prospettiva più generale di una guerra al terrore in cui nessun compromesso è possibile. Intrappolata in un gioco perverso di morte in cui solo i terroristi potevano dettare le regole e le condizioni, Israele è passata al contrattacco rovesciando l’equazione della sicurezza:
Israel's main problem was to escape the cycle of murder and negotiation that was slowly bleeding it to death. No matter how horribly Israel was attacked it was always expected to return, in an attitude of abjection, to the negotiating table. The Jihadis learned that any Israeli counteroffensive could be aborted by throwing the prospect of further talks into its path. Israel's superiority on the battlefield would be nullified because it would always be restrained by the "Peace Process", a misnomer if ever there was one. But the operation against Yassin reverses the dynamic. By striking at so senior a terrorist target, the Jihadis will be in no mood for negotiations. They themselves will cast away the Peace Process and sheer fury will make them forswear their favorite tactic, the faux hudna -- thereby granting Israel a meeting on the battlefield. For this is Israel's mortal challenge to Hamas which has often said it would kill the last Jew. The message, now ringing in their ears, is that the Jew will kill the last terrorist, beginning at the top.
Tutti quelli che adesso si accorgono improvvisamente di essere seduti su una polveriera con il rischio di saltare in aria sono in clamoroso ritardo. E’ da tempo che il terrorismo sta cercando di far esplodere le fondamenta sulle quali si reggono le nostre società. Aspettare l’occasione propizia per scaricare le responsabilità di tutto questo oggi su Sharon, come ieri su Bush, Blair o Aznar non è soltanto terribilmente stupido ma moralmente vergognoso, ipocrita, vigliacco.
http://1972.splinder.it/
http://www.timesonline.co.uk/article...047221,00.html
http://www.jpost.com/servlet/Satelli...=1079844507196
http://belmontclub.blogspot.com/2004...93193241974131
Cordiali Saluti