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    ANTIMASSONE
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    Question Martinelli, regista di "Piazza delle Cinque Lune": perché nessuno ne parla?

    18 marzo 2004 - PIAZZA DELLE CINQUE LUNE
    "La Padania"

    Martinelli, regista di "Piazza delle Cinque Lune": perché nessuno ne parla?

    "Verità nascoste nel mio film su Moro"

    FABRIZIO DI FERDINANDO

    Due giorni fa le autorità hanno commemorato con una cerimonia in via Fani il 26 anniversario del rapimento di Aldo Moro, prologo all'uccisione da parte delle Brigate Rosse. Su quel clamoroso episodio di terrorismo ha fatto l'anno scorso un film "Piazza delle cinque lune", il regista Renzo Martinelli, autore di "Vajont", e ora impegnato nella realizzazione di un film, "Il mercante", su un tema quanto mai attuale, il terrorismo islamico.
    E Martinelli lamenta il silenzio che ha avvolto il suo film, malgrado il can-can mediatico che da 25 anni circonda il caso Moro. "Nessuno ne ha parlato - dice - sebbene abbiamo mostrato nel film due fatti incontrovertibili che cambiano notevolmente il quadro della situazione: innanzitutto che, contrariamente a quanto si era detto finora, in via Fani non c'è stato alcun tamponamento della macchina di Moro; secondo che, negli spezzoni di filmati che abbiamo utilizzato per la ricostruzione, sul marciapiede di destra c'è un killer solitario che uccide il capo scorta, il maresciallo Leonardi, e scompare nel nulla, quando da 25 anni sei commissioni d'inchiesta ed i brigatisti hanno detto che si era sparato solo da sinistra".
    "Sono elementi che avrebbero dovuto far riaprire le indagini - prosegue Martinelli - Dov'è l'uomo che ha ucciso Leonardi, e di cui nessuno ha mai parlato? Chi era? E cosa fa adesso? Insomma ci sembrava di aver dato un contributo forte come impegno civile alla riflessione su quel fatto. In realtà nessuno si è filato il film, nessuno lo ha citato, tutti parlano di Bellocchio e nessuno del mio".
    E questo come mai?
    "Non lo so, io faccio il cineasta, il mio mestiere è di fare film, di farli uscire e di cercare che se ne parli, cosa che non è avvenuta. La mia impressione - continua - è che siamo andati a scomodare delle verità che a nessuno fa piacere scomodare in questo momento. Come mai infatti appena tre mesi dopo - tre mesi, non tre anni - arriva il film di Bellocchio, "Buongiorno notte", sullo stesso argomento e tutti ne parlano? Perché è un film "politicamente corretto", che non dà fastidio a nessuno, dove si sostiene che a rapire Moro sono stati i brigatisti da soli, dei poveri ragazzi un po' cialtroni che hanno sbagliato, che l'hanno ammazzato sì, ma poi si sono pentiti, e così via. Una "verità" rassicurante".
    "E tenga presente - prosegue il regista - che venti giorni prima dell'uscita del film, il mio ufficio stampa ha tempestato le redazioni di tutte le principali trasmissioni: "Porta a Porta", Ferrara, Gad Lerner, ecc. Nessun palinsesto ha accettato di ospitare gli attori, o me, o di parlare del film, mentre vengono ospitati cani e porci, Verdone, Pieraccioni, Boldi e De Sica...".
    Nessuno le ha mai dato una spiegazione?
    "Mai. Evidentemente 25 anni sono ancora troppo pochi per affrontare un argomento così delicato".
    Quei due episodi citati, il tamponamento fantasma e il killer misterioso, cosa potrebbero significare?
    "Possono significare che nel rapimento Moro ci sono state coperture ad alto livello e che vi hanno partecipato elementi spuri. Oltre al killer di destra c'era anche un uomo che arriva dal bar sulla sinistra e sono loro due a fare il grosso del lavoro.
    Mentre i brigatisti veri si concentrano sull'Alfetta di scorta e la crivellano di colpi ben 92 in 15 secondi - lo stesso attacco non può essere portato alla Fiat 130, perché lì dentro c'è Moro, che deve essere preso illeso. Sulla 130 dunque occorrono due specialisti, altamente professionisti, di grande precisione di tiro, che sopprimono l'autista e il maresciallo di scorta."
    I servizi segreti, si è ipotizzato....
    "Certamente si è attivata una parte dei servizi segreti (mentre un'altra parte aveva invece interesse a liberare Moro), certamente si è attivata la P2, il cui scopo statutario era impedire in ogni modo che i comunisti andassero al potere, e quindi occorreva bloccare il "compromesso storico" di Moro. E sicuramente si sono mossi anche i servizi segreti di mezza Europa. Cosa ci faceva in via Fani il colonnello Camillo Guglielmi che in Sardegna, a Capo Marrargiu, addestrava i "gladiatori" (gli uomini di "Gladio", la struttura "coperta" anti comunista ndr.) alle tecniche di imboscata".
    I servizi segreti hanno sempre negato ogni coinvolgimento...
    "E le pare che un rapimento di quelle dimensioni potesse avvenire senza che i servizi segreti, che avevano sicuramente degli infiltrati, non ne sapessero nulla? Non ci crede nemmeno un bambino. Chi poi abbia dato la luce verde all'operazione non lo so. Non spetta a me, spetta agli inquirenti accertarlo. Noi abbiamo snocciolato una serie di coincidenze che dovrebbero far riflettere".
    Queste cose però sono già state dette, questi sospetti sono già stati avanzati.
    "Ma il film è il primo tentativo onesto di dare uno "sguardo dalla torre", di vedere le cose dall'alto nel loro insieme, in una ricostruzione più ampia. Però non dispero, i film sono come i fiumi carsici, a volte scompaiono, si infilano sottoterra, poi riemergono alla luce del sole... il film c'è, ci sono le cassette e i dvd, magari qualcuno prima o poi vorrà approfondire la cosa".
    Lei non è mai stato convocato da alcun magistrato?
    "Mai, e sì che me l'aspettavo, dopo aver smentito il fatto del tamponamento e aver svelato i due killer "ombra". Non solo ma c'è un terzo giallo: i brigatisti avevano bloccato al traffico, con due 128 messe di traverso, l'alto e il basso di via Fani, i cosiddetti "cancelletti"; ma chi c'era a bloccare l'incrocio con via Stresa, da dove non è arrivata nessuna macchina durante l'agguato? C'erano evidentemente dei complici, mai apparsi nelle indagini. Avevo pensato, facendo questo film - dice ancora Martinelli - che avrebbe avuto una grande risonanza mediatica: usciamo proprio il 9 maggio, nel 25° anniversario dell'uccisione di Moro, chissà che baccano. E invece nulla. Il silenzio...".
    La massoneria il vero nemico!

  2. #2
    Totila
    Ospite

    Predefinito

    Evidentemente il film ha pestato i calli a qualcuno...
    Sul caso Moro sono più i misteri che le certezze.

  3. #3
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    Predefinito la cosa piu' incredibile padus

    è il muro di gomma!incredibile sensazione di impotenza!
    tutti,dico tutti, a mangiare una fettina della torta e a non disturbare il conducente.

 

 

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