Nell'antica Roma gli Imperatori costruivano gli anfiteatri per diventare popolari presso il popolo in cerca di pretesti per scaricare la violenza e vedere scorrere copioso il sangue.
Ora, nel collettivo, il sostitutivo è rappresentato dal calcio.
Quello che non cambia purtroppo è il senso di responsabilità del popolo, che non riesce a trovare mai spontaneamente quella maturità che gli permetta di comprendere di essere sempre e comunque manipolato dall'alto per fini strumentali non certo congeniali ai suoi diretti interessi.
La via della vera democrazia stà nella crescita culturale del popolo, svincolato dai condizionamenti del sistema. Non c'è altra strada.
Quindi meno calcio negli interessi della gente, ma più interessi culturali svincolati dai mezzi di comunicazione del sistema e congeniali allo stesso, meno tv becera e superficiale ma più qualità massmediatica improntata sulla conoscenza degli avvenimenti storici, meno veline svestite, ma più rappresentanze femminili che portino in sè il messaggio di una donna che vuole riscoprire i veri valori ed il suo ruolo effettivo ed equilibratore all'interno della società.