User Tag List

Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    15,872
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito L'Unita' rifondata compie 3 anni (80 anni di vita) e sta bene...anzi...benissimo!



    26.03.2004
    Tre anni dopo
    di Antonio Padellaro

    Domenica 28 marzo, l’Unità compie tre anni. Più precisamente: il 28 marzo 2001, dopo aver chiuso i battenti per otto lunghi mesi a causa di una situazione finanziaria insostenibile l’Unità è ritornata nelle edicole. Non è una ricorrenza particolare (nei giorni scorsi abbiamo festeggiato gli storici 80 anni di questa gloriosa testata). Ma per chi scrive questa data rappresenta l’occasione per un bilancio. Fu in quel marzo, infatti, che insieme a Furio Colombo entrai per la prima volta nelle stanze di via Due Macelli.

    Date le circostanze ero, ovviamente, piuttosto spaventato. Mi aggiravo tra scrivanie abbandonate e telefoni staccati. Ad Alessandro Dalai che mi offriva la condirezione di un giornale che ancora non c’era ricordo di aver detto, in una botta non so se di ottimismo o di disperazione: diamoci tre anni di tempo, anche se forse dureremo tre mesi...

    È andata bene. Il triennio adesso si è compiuto e non starò qui a sfogliare le pagine di questa straordinaria esperienza umana e professionale. Per raccontarla tutta ci vorrebbe, come si dice, un libro.

    I rendiconti, per fortuna, occupano meno spazio, e per spiegare che cos’è oggi l’Unità bastano pochi numeri. Vendita media a marzo: 67023 copie, che con gli abbonamenti diventano 70mila copie. Rispetto all’anno scorso c’è un incremento piccolo, ma c’è. Secondo i dati Audipress, l'Unità ha un rapporto copia-lettore piuttosto alto: ogni giorno sono oltre 400mila le persone che sfogliano questo giornale. Una platea piuttosto affollata in un paese che, notoriamente, frequenta poco i quotidiani.

    I conti sono a posto, dice Giorgio Poidomani, il nostro amministratore delegato. Aggiunge che se ci dessero pubblicità saremmo ancora più tranquilli. L’azienda Unità paga regolarmente gli stipendi a 86 giornalisti e a 46 poligrafici. Dai giorni delle scrivanie abbandonate, dei telefoni staccati, del fallimento incombente, qualche passo avanti è stato fatto.

    I protagonisti di questo risultato sono molti. Una redazione dove lavora il fior fiore del giornalismo italiano, come ha detto Emanuele Macaluso, ex direttore del l’Unità nella bella intervista a Bruno Gravagnuolo. Una proprietà costantemente impegnata a rafforzare l’impresa e l’autonomia della testata, come ha spiegato ieri su queste pagine Marialina Marcucci, presidente della Nie, società editrice de l’Unità.

    Ma, soprattutto, il popolo de l’Unità: una moltitudine di lettori fedeli e appassionati quanto mai (anche nella critica) che nessun altro giornale ha la fortuna di avere. Poi c’è la direzione. Ne parleremo, ma dopo alcune inevitabili domande.

    Abbiamo visto le cose che funzionano. Cos’è, invece, che non va? Perché tante tensioni intorno al giornale (non dentro al giornale)? Che futuro ci aspetta? L’Unità sarà ancora quella che è stata in questi tre anni? Diciamo subito che sulla pelle de l’Unità, si sta svolgendo, e non da oggi, un gioco per così dire mediatico-diffamatorio.

    Non alludiamo, evidentemente, ai tanti giornali seri che ci dedicano la loro attenzione, e che ascoltano il nostro punto di vista insieme a quello di chi non lo condivide. Parliamo degli avvelenatori di professione. Parliamo delle operose mosche cavalline, sempre pronte a raccogliere qualsiasi spazzatura possa deturpare l’immagine di questo giornale o infangare il nostro lavoro. Parliamo degli appassionati, e variamente colorati, propagatori di notizie infondate che da tre anni, un giorno sì e l’altro pure, annunciano la cacciata del direttore e del condirettore de l’Unità e una redazione finalmente «normalizzata».

    Cosa tormenti costoro è un mistero. Forse un’infanzia infelice. Forse antichi trascorsi a via Due Macelli: chissà, il rimorso di aver percepito ricche liquidazioni mentre tutto crollava. Forse la frustrazione per essere stati smentiti nelle loro profezie di sventura riguardo a un giornale che preferivano vedere morto e sepolto e che invece vive e prospera.

    Inevitabile che, alla lunga, questo tam tam della denigrazione finisca per addensare sulle nostre teste un’infida nuvola di sospetti e maldicenze.

    Del tutto naturale che l’annuncio periodico e bugiardo di epurazioni, sostituzioni, dimissioni finisca per creare un clima di apprensione tra coloro che a questa testata prestano la loro opera e la loro fiducia. Ed ecco che una parte del tempo che dovrebbe essere dedicato alla cura del giornale finisce per evaporare in un faticoso tentativo di parare i colpi, di limitare i danni.

    È una situazione che non siamo disposti a sopportare oltre. Certo: ci sono polemiche che non nascono dal nulla. Dal 29 marzo 2001 in poi, l’Unità ha condotto un’opposizione intransigente al governo Berlusconi; ed è comprensibile che Berlusconi, e i suoi adepti, ce l’abbiano con l’Unità. No, quello che ci sorprende è il cosiddetto fuoco amico che, dispiace dirlo, troppo spesso ci arriva addosso da uomini e ambienti della Quercia.

    Non è di Fassino che stiamo parlando. Il segretario ds ci sostiene, lo abbiamo sempre avuto vicino nei momenti difficili, è un amico de l’Unità. E come i veri amici, quando non è d’accordo con noi lo dice a viso aperto. Ciò che lascia perplessi sono certi spifferi gelidi e immotivati. Sentir parlare, per esempio, de l’Unità come di un organo dell’estremismo di sinistra più esagitato.

    Oppure vedersi attribuire - noi che abbiamo sempre considerato la candidatura di Romano Prodi contro Berlusconi decisiva per salvare la democrazia in Italia - una sorta di malcelata freddezza nei confronti della Lista unitaria. Non tornerò infine sui nostri titoli dopo l’aggressione subita da Fassino al corteo per la pace. Furio Colombo ha scritto in proposito tutto ciò che c’era da scrivere. La nostra solidarietà al segretario dei Ds è sempre stata fuori discussione.

    Sappiamo bene che nessuno vuole trasformare l’Unità in un bollettino acritico di partito; che nessuno vuole impedirci di dare voce a tutte le altre voci del centrosinistra e dell’opposizione (a quelle bene inteso che hanno a cuore l’unità della coalizione). Lo sappiamo bene perché altrimenti nè Furio Colombo nè io potremmo restare un minuto di più alla guida di questo giornale.

    Ancora una parola infine su Colombo e Padellaro. Non per mania di protagonismo ma perché i colleghi degli altri giornali continuano a chiederci se ci saranno cambiamenti al vertice del l’Unità. La risposta è semplice. Non esistono direzioni eterne. Esistono direzioni che continuano ad avere la fiducia della proprietà, dei colleghi, dei lettori. Questa è la nostra bussola.

  2. #2
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    15,872
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito



    26.03.2004
    «Questa è l’Unità, forte e autonoma»
    di Natalia Lombardo

    Poco più di un anno fa, intervistammo Marialina Marcucci, presidente della Nuova Iniziativa editoriale (Nie), società editrice de l’Unità. Eccoci di nuovo a cercare di fare chiarezza su quelle che lei stessa definisce «fibrillazioni annuali alle quali rispondere...»
    Cominciamo dal comunicato del Cda Nie di solidarietà a Piero Fassino. Questa non si discute, ma la rilevanza con cui è apparso sul giornale è stata letta come un altro messaggio. Qual era il senso che avete voluto trasmettere, come azionisti?
    «Noi, intendo il giornale tutto, la direzione, la Nie, la redazione, abbiamo raggiunto un primo obiettivo: affermare il diritto dell’Unità ad esistere e ad avere autorevolezza. Evidentemente c’è un mal di pancia per il solo fatto che esistiamo come il giornale che fa opposizione. Piero Fassino, leader del partito più grande dell’Ulivo, in cui ci riconosciamo, ha subito sicuramente un’aggressione. Quindi ci siamo sentiti, oltre che come giornale, che ha i suoi modi per farlo e l’aveva fatto, il desiderio di esprimere la solidarietà in modo molto evidente e definitivo. Questo era il senso, niente di più, né di meno. Abbiamo utilizzato forse per la prima volta il nostro quotidiano, pensando che non bastassero le lettere o le telefonate fatte. Vedendo come questo episodio, perché di per sé è un episodio, fosse significativo e avesse oscurato una manifestazione così grande, abbiamo sentito il bisogno di stigmatizzarlo con forza».
    Lei dice: il giornale aveva i suoi modi per farlo, e l’ha fatto. La polemica è nata proprio dalla valutazione su quanto l’Unità avesse condannato l’aggressione. Secondo lei non c’è questo equivoco?
    «Non c’è, e oggi (ieri, ndr.) sul giornale leggiamo la lettera di Anna Serafini e la risposta di Furio Colombo che, pur non essendo una spiegazione, racconta come è stata vissuta la cosa. Mi sembra sia una chiarificazione alta».
    All’esterno, però, il comunicato della Nie è stato letto come una sfiducia alla direzione, Il Riformista titolava: «Ceffoni editoriali all’Unità. Ultimo avviso a Colombo». Soprattutto, nella segreteria Ds di martedì è stato valutato come una presa di distanza dalla linea del giornale. Nel resoconto da noi pubblicato, si diceva che Fassino aveva visto un segno «di fatti nuovi che bisogna incoraggiare». Un cambiamento di direzione?
    «Come editore dell’Unità non commento ciò che esce dalla segreteria Ds, perché è un altro luogo rispetto a noi editori e a noi giornale. Il fatto nuovo? Può essere riferito al fatto nuovo che noi ci siamo espressi, ma non voglio fare interpretazioni. Non lo vivo però come commento negativo. Da quando è rinata l’Unità gli altri mezzi di comunicazione colgono segnali dove non ci sono, per raccontare al mondo che la direzione è in discussione, o che l’azionariato cambia drasticamente chissà perché... Come Nie stiamo zitti, ma ora ne stanno dicendo troppe, mettiamoci un punto. L’Unità è il giornale che tutti leggono, molto vicino a quell’area culturale in cui i Ds sono il maggiore partito, resta però un giornale autonomo dove il Cda e gli azionisti hanno dimostrato di saper lasciare alla direzione e ai giornalisti la loro totale autonomia».
    Su questo non c’è dubbio. Tutto ciò si intreccia alla difficile dialettica con i gruppi parlamentari Ds che garantiscono il finanziamento pubblico. Quale deve essere il rapporto fra questi e la linea editoriale?
    «Del giornale credo debba essere rispettata l’autonomia. L’ho detto un anno fa qual è il rapporto».
    Ecco cosa disse il 18 gennaio 2003: «Del contributo pubblico all’editoria usufruiscono circa sessanta testate, i fondi vengono ripartiti in base alle copie vendute, quindi se l’Unità oggi ha un buon contributo (12 miliardi e mezzo di vecchie lire) è perché ha fatto un buon giornale. Quei contributi ce li danno a pari merito i parlamentari firmatari e i lettori che crescono di giorno in giorno».
    Una polemica solo esterna?
    «Il messaggio vero è questo, sembra che vogliano far male a tutti: a noi editori, alla redazione, alla direzione, all’Unità, e anche all’area di riferimento dell’Ulivo e dei Ds. Chi vuol far male non lo fa solo all’Unità, ma anche alla sinistra».
    La sua dichiarazione sui direttori al Corriere della Sera, quel «dovremmo prendere atto con rammarico» di un loro «desiderio di andare via», è stato letto all’esterno come un: non aspettiamo altro.
    «Non è assolutamente vero, perché se volessi dire una cosa simile lo direi ai diretti interessati insieme all’azienda, e non al Corriere. Era una risposta all’incalzare di domande: ma se loro si dimettessero?... È uno scenario che non esiste, ci sentiamo forti in questo».
    Lo ha detto anche ad Affaritaliani.it. Soprattutto, è stata confermata la fiducia a Colombo e Padellaro nell’incontro con il Cda di mercoledì. Non è così?
    «Ma certo. Si vuol per forza mettere il dito in una cosa che sta funzionando. È un’intenzione che non ritrovo né nei gruppi parlamentari, né nei Ds. In questa fase elettorale importante nella quale tutti, con mille sfumature, ci ritroviamo nel grande progetto del centrosinistra, altri devono trovare per forza i dissapori. Non può essere così, perché l’Unità ha dimostrato di saper resistere a tutto questo».
    Anche sulla lista unica, il fatto che l’Unità accolga varie posizioni, che sia a porte aperte, spesso suscita polemiche.
    «Penso da editore di non dover dire niente, perché il giornale è questo, credo molto nella sua autonomia e nel lavoro che state facendo».
    È vero che i conti sarebbero «tutt’altro che floridi», come dice sempre Il Riformista?
    «Non so da dove venga fuori, né perché lo dicano. Le copie vendute crescono, sono 70mila di media; gli allegati hanno molto successo, come la cassetta di Dario Fo e Franca Rame; i conti tornano, i bilanci sono a posto e si vedono. Certo è un giornale che vive sulle proprie gambe, essendo di opposizione è ovvio che ci sia cautela dai pubblicitari, ma abbiamo la nostra sostenibilità. Insomma, non è vero. Anzi c’è una piccola crescita: duemila copie vendute in più negli ultimi tempi, dalle continue indagini emerge che abbiamo un “lettorato” molto ampio, 400mila persone. Ecco, questo ci rende felici. Non piacciamo a qualcuno? Ci dispiace, ma questa è l’Unità. Anzi, facciamoci tanti auguri di buon compleanno».

  3. #3
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    15,872
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    L'UNITA' CON QUESTA DIRIGENZA E' IN ATTIVO, PAGA I DIPENDENTI E TUTTI I LAVORATORI CON PUNTUALITA'.
    LA SUA AUTONOMIA E' PROPRIO QUELLO CHE LE CONSENTE DI VIVERE....INCREMENTANO LE VENDITE DI 2 -3 MILA COPIE NEGLI ULTIMI PERIODI, INSOMMA E' TUTTO POSITIVO.
    70.000 COPIE LA VENDITA MEDIA GIORNALIERA, INSERTI CHE RISCUOTONO SUCCESSO.
    RICORDO CHE L'UNITA' CHIUSE QUANDO ARRRIVO' A 28.000 VENDUTE NEL 2001....OGGI VENDE 2 VOLTE E MEZZA QUELLA QUANTITA'.....E L'OBIETTIVO INIZIALE PER SOPRAVVIVERE ERANO 50.000 COPIE AL GIORNO....INSOMMA....CHI VUOLE AMMAZZARE L'UNITA' E' PREGATO DI FARSI AVANTI E CAMBIARE LA SUA DIRIGENZA!
    W LA SINISTRA!
    W L'UNITA'!

  4. #4
    LA MAFIA FA SCHIFO!
    Data Registrazione
    16 Feb 2004
    Località
    Napoli, Algeria
    Messaggi
    779
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da asti_sinistra
    L'UNITA' CON QUESTA DIRIGENZA E' IN ATTIVO, PAGA I DIPENDENTI E TUTTI I LAVORATORI CON PUNTUALITA'.
    Grazie anche a zio Giulio, aggiungerei...
    Morte all'Islam!
    Ora e sempre PORCO ALLAH!

  5. #5
    LA MAFIA FA SCHIFO!
    Data Registrazione
    16 Feb 2004
    Località
    Napoli, Algeria
    Messaggi
    779
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    In origine postato da asti_sinistra
    W L'UNTA!
    Morte all'Islam!
    Ora e sempre PORCO ALLAH!

  6. #6
    Arrivederci a Tutti!
    Data Registrazione
    17 Mar 2004
    Messaggi
    1,932
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ...ma non ha fatto il concordato fiscale?...boh?...

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    19 May 2002
    Località
    Firenze
    Messaggi
    6,067
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Lunga vita all' Unità

  8. #8
    Obama for president
    Data Registrazione
    10 Apr 2003
    Località
    Venezia
    Messaggi
    29,093
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    lunga vita all'umanità

 

 

Discussioni Simili

  1. Lo Zio Oli compie gli anni...
    Di Sant'Eusebio nel forum Fondoscala
    Risposte: 26
    Ultimo Messaggio: 15-05-08, 13:47
  2. Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 08-08-07, 17:45
  3. Il PDS compie 2 Anni!
    Di Danny nel forum Prima Repubblica di POL
    Risposte: 35
    Ultimo Messaggio: 08-01-07, 00:26
  4. il G.R.E.C.E. compie 36 anni
    Di ardimentoso nel forum Destra Radicale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 18-01-05, 11:57
  5. Risposte: 28
    Ultimo Messaggio: 10-11-02, 23:36

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito