Sia chiusa la base della US Navy a S. Stefano!

Un accordo del 1972, siglato fra Italia e USA, prevedeva che nell'isola di Santo Stefano, nel Parco della Maddalena, fosse concesso alla Marina statunitense il «mero diritto di attracco». Negli anni, l'utilizzazione del protocollo d'accordo è andata ben oltre quel «diritto di attracco». In Sardegna -la regione piuù militarizzata d'Italia- l'isola di Santo Stefano è diventata una vera e propria base militare, con tutti i rischi per la popolazione e tutti i danni ambientali che inevitabilmente ne conseguono. Nello scorso ottobre un incidente al sommergibile a propulsione nucleare Hartford ripropose con forza il problema della presenza delle unità navali americane all'interno del comprensorio militare della Maddalena.
In questi giorni il Consiglio Regionale sardo si è espresso sulla questione, con un ordine del giorno del centrosinistra -approvato con 35 voti favorevoli, 32 contrari e 5 astenuti- che si riassume in tre mozioni.
Le mozioni chiedono:
I) la predisposizione di un adeguato e specifico programma di monitoraggio nell'arcipelago della Maddalena, dando ad autorevoli istituti di ricerca indipendenti il rilevamento dell'effettivo livello di inquinamento radioattivo nell'aria e nell'acqua;
II) l'obbligo per i sommergibili nucleari che transitano nelle bocche di Bonifacio di uniformarsi alle regole della circolazione navale;
III) lo smantellamento della base per sottomarini nucleari di Santo Stefano entro un periodo di tempo ragionevole e prestabilito.
Mentre il Ministro dell'Ambiente, Matteoli, «costretto» ad intervenire sull'argomento, ha dichiarato che «sarà fatta chiarezza su quei dati» -riferendo anche dell'accordo siglato il 14 gennaio scorso fra Ministero della Difesa e Regione Sarda, con il quale «si è convenuto sulla possibilità di consentire a tutti gli enti pubblici territoriali interessati di poter effettuare analisi sulla qualità dell'aria, dell'acqua, del fondale marino, sulla rotta di transito delle unità navali statunitensi»- il "sardista" Giacomo Sanna ha commentato: «È una vittoria storica di tutto il popolo sardo. Con il pronunciamento del Consiglio Regionale è più chiaro a tutti che in Sardegna non c'è posto per i sommergibili nucleari. La base di Santo Stefano, non solo non può essere ampliata, ma, a questo punto, dovrà essere smantellata».

Maria Lina Veca