Frode informatica: questa l'accusa mossa ai rappresentanti legali di 20 società informatiche accusate di truffare utenti di Internet attraverso i famigerati dialer su numerazioni a valore aggiunto (899, 709).
L'inchiesta era partita dalla Procura di Imperia nel marzo 2003, dopo le denunce giunte negli uffici della Polizia Postale da parte di utenti che si erano trovati bollette da migliaia di euro senza aver mai richiesto nessun tipo di servizio.
Nei dodici mesi di indagine, le truffe scoperte sono circa 1000, grazie al lavoro di monitoraggio di circa 800 siti e 600 tabulati (i log di connessione) effettuato dagli agenti della Polizia Postale. Nel corso dell'operazione, che ha toccato Liguria, Lombardia, Lazio Umbria, Campania, Calabria e Marche, i poliziotti hanno elevato sanzioni amministrative per circa 750.000 euro.
E' la prima volta che le truffe tramite dialer approdano a giudizio, grazie anche alla legge che, per questo tipo di frodi, permette al pubblico ministero di saltare l'udienza preliminare e rinviare immediatamente a giudizio i responsabili.
Secondo l'accusa, le società coinvolte sfruttavano falle di sicurezza di Internet Explorer per installare, senza che l'utente ne fosse a conoscenza, un software che disconnette la normale connessione con il provider e automaticamente connette il computer con un numero 899, 709 o satellitare con costi che possono arrivare a 10 euro al minuto. Il tutto ovviamente all'insaputa e contro la volontà dell'utente.
"La ricostruzione della frode - ha spiegato l'ispettore Ivan Bracco, comandante della polizia postale di Imperia - è avvenuta anche grazie alla collaborazione dei cittadini truffati, che ora compariranno come testimoni durante i processi".