User Tag List

Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    Moderatore
    Data Registrazione
    15 May 2003
    Messaggi
    1,335
     Likes dati
    0
     Like avuti
    3
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito L'anima esoterica del potere nazista

    L'anima esoterica del potere nazista

    1 aprile 2004 "La Stampa"
    di Gian Enrico Rusconi

    _


    È una storia singolare, una narrazione singolare. Il protagonista è Otto Rahn, con la sua tormentata biografia di ricercatore e inventore di favole storiche in sintonia con la domanda di mito del suo tempo. Uno specchio del vissuto culturale degli anni Trenta, assai più di tanti intellettuali-icone della vulgata accademica. Anche con la sua tragica fine tra le fila delle SS di Himmler, guardiano a Dachau e un suicidio (coatto) sulle montagne della Baviera (forse anche per sospetto di omosessualità).

    Da vagabondo studioso e trasfiguratore del catarismo storico a ideologo della «nuova religione esoterica e luciferina» di un settore del movimento nazionalsocialista. Un itinerario molto particolare, che getta tuttavia una luce significativa sulla componente dell'esoterismo nella ideologia nazista, considerata sempre con un certo imbarazzo e qualche sufficienza dalla storiografia e dalla critica ufficiale. Come se si trattasse di un aspetto «poco serio», stravagante, marginale.

    Invece è una dimensione (pur modesta in termini numerici) indispensabile per qualificare alcune delle personalità più feroci e influenti del gruppo dirigente nazista. Per identificare quel «volto demoniaco del potere» nazista, che è stato precocemente evocato dalla letteratura storica (Gerhard Ritter) come parte integrante della sua definizione, ma sviluppato in termini metaforici, filosofici paradossalmente troppo dotti.

    Invece dal libro di Mario Baudino, che rielabora con grande intelligenza la letteratura già esistente sull'argomento, l'occultismo, l'esoterismo come momento integrante della «nuova religione delle SS» appare la prosecuzione, la riemersione politica di una «subcultura» transnazionale persistente. «Subcultura» nel senso letterale di cultura sotterranea, informale, marginalizzata che riemerge con ferocia inaudita.

    Ma la biografia di Otto Rahn è anche l'occasione di ricordare lo sterminio dei catari, la rielaborazione successiva di questo terribile fatto storico che ad un certo punto entra in cortocircuito con la leggenda e la storia del Graal (Parsifal) e l'immancabile tesoro. Ma ciò che conta è l'operazione culturale: la germanizzazione dei catari. L'aggancio storico per cui la lotta razziale del nord viene vista come la prosecuzione della lotta storica contro Roma, contro Gerusalemme.

    Incrocio di affabulazioni, miscuglio transtorico di leggende, menzogne, teorie teosofiche e razzistiche e intuizioni scientifiche. Ma anche di ispirazioni artistiche (Richard Wagner). Davanti al complicato intreccio di materiali a disposizione, Baudino sceglie la forma della narrazione romanzata piuttosto che l'analisi filologica, pignola dei materiali a disposizione sul personaggio o sulla ricostruzione storica della vicenda dei catari o della leggenda del Graal. Ma nelle sue pagine non mancano affatto giudizi critici ponderati su questa o quella fonte.

    Abbiamo così davanti un lavoro che può essere letto in tanti modi. Ci si può lasciare andare al tessuto intricato del racconto, accettando docilmente di passare dalle infinite contraddizioni, inganni e autoinganni della personalità di Rahn («partì da un sogno pacifista e venne travolto da una sorta di militarizzazione del suo stesso mito; si lasciò trascinare dal romanzo storico alla favola armata»), al gioco delle ricostruzioni di questa stessa personalità da parte di biografi interessati a godere della fama postuma del personaggio. Oppure è l'occasione per excursus storici sui catari e sulla loro persecuzione, sulla formazione della leggenda Graal e sulla improbabile combinazione dei due fatti. O ancora l'immersione nell'ambiente culturale delle SS, vicino a Himmler. Oppure semplicemente è l'occasione per riflettere sull'incredibile capacità delle nostre culture e subculture di inventarsi miti su misura: alcuni liberatori altri assassini - dove è spesso difficile tracciare una linea di separazione.

    «I miei antenati erano pagani, i miei padri eretici» - ripete Otto Rahn nel suo ultimo libro Corte di Lucifero, ammiccando ai suoi nuovi padroni-amici nazisti. E' un'invenzione allo stadio puro. Mito omicida e suicida. Baudino ha scritto un libro affascinante sulla potenza negativa del mito, che fa riflettere.

  2. #2
    Registered User
    Data Registrazione
    03 Jun 2003
    Messaggi
    4,157
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Articolo interessante.
    Viziato però da molti pregiudizi intellettuali e da confusioni di termini e di contenuti, come sovente avviene in questi casi.
    Quando si tratta di argomenti similari la confusione, l'infezione e il trinariciutismo si sprecano.
    Sia da una parte (gli intellettuali pseudomisticheggianti), che da un'altra (i presunti pagani di oggi che hanno del nazionalsocialismo molto spesso la percezione fornita da massoni e preti), che da un'altra ancora (molti sedicenti cristiani integralisti che sono assai spesso degli animisti bovini che confondono il Cristo con la polizia politica di Jaweh) si ha la tendenza ad affermare tesi grossolane con disinvoltura estrema.
    Cautela.

  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    5,583
     Likes dati
    0
     Like avuti
    7
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    UN NUOVO LIBRO DI MARIO BAUDINO: LA TRAGEDIA DI UN INTELLETTUALE TEDESCO DEGLI ANNI TRENTA TRA LA FRANCIA E BERLINO

    Otto Rahn il visionario cercava il Graal ma trovò il Führer
    Vita, avventure e misteriosa fine di un sognatore che esaltò l’antica eresia catara e lasciò dietro di sé una «leggenda nera»

    di Mirella Serri
    1 aprile 2004

    All'inizio degli Anni Trenta, due giovani turisti con bastoni da passeggio e calzettoni percorrevano a piedi la zona ricca di pareti scoscese e foreste intorno alla rocca di Montségur. Nonostante l'apparenza, i due non erano lì per un tranquillo week end di fine estate, ma sulla pista di fiabe, miti e storie fiorite intorno ai catari. In quei luoghi gli eretici che in polemica con la Chiesa predicavano il rinnovamento morale, ebbero il loro ultimo avamposto e vennero assassinati in massa o bruciati vivi dagli oppositori cattolici.

    Il vagabondaggio dei due amici, di cui uno si chiamava Otto Rahn, era solo apparentemente innocente. Da questa gita nacque il libro La crociata contro il Graal, scritto proprio da Rahn che nei catari, detti anche albigesi, pauliciani, ariani, bulgari, individuava gli ascetici precursori dei nazisti.

    Grande mistificatore, ideologo del Reich, Rahn con la sua opera seppe ideare la Bibbia del risveglio esoterico e antisemita a cui assisteva l'Europa e diede vita a un Mito che uccide: proprio così si chiama il bel libro che il giornalista, poeta e narratore Mario Baudino dedica a questo personaggio dimenticato (edito da Longanesi e da oggi in libreria, pp. 248, e16,00). In questa biografia che si legge come un romanzo, Baudino ricostruisce con straordinaria perizia i movimenti dell'ambigua e istrionica personalità di Rahn.

    Nato nel 1904 da una famiglia religiosissima, figura da operetta, albergatore fallito, correttore di bozze, sceneggiatore, socialista «umanitario» prima di diventare nazista, lo scrittore, con il suo saggio mitologico - e anche con il suo secondo parto mitico-letterario, la Corte di Lucifero -, proprio alimentando la mitologia della purezza catara, segnò la sua sorte in maniera irreversibile.

    La complessa ricostruzione di Baudino, con abili movimenti narrativi, ci porta continuamente dietro le quinte di una vita ricca di risvolti e di colpi di scena. Si procede in una trama avvolgente alla ricerca delle motivazioni che condussero uno scrittore come Rahn a diventare l'estensore del livre de chevet di Heinrich Himmler. Infatti il braccio destro di Hitler utilizzò proprio quest'opera sui catari come un ulteriore puntello per rivendicare le ragioni della razza ariana e farsi accanito sostenitore della «soluzione finale» nei confronti degli ebrei.

    Rahn era riuscito a interpretare l'eresia catara come il cuore di una «nuova religione germanica». Fomentando l'antisemitismo più acceso, diventò un fedelissimo del creatore delle SS, che a sua volta era il seguace di una cultura occultista e fanaticamente razzista. Rahn fu anche assai scaltro, poiché si fece una grande pubblicità facendo vagamente intendere che gli eretici, che avevano trovato a Tolosa e Carcassonne le loro capitali, avevano lasciato veramente degli ingenti depositi di oro, simboleggiati dal Graal.

    Divenuto scrittore abbastanza famoso grazie alla sua ricerca mitica, Rahn fu affiliato dell'Ahnenerbe, lo speciale «ufficio studi» del gerarca che sulle mostrine delle SS volle fossero disegnate le antiche lettere germaniche, le «rune». L'istituto godeva dell'apporto di numerosi consulenti universitari, aveva come scopo la ricerca archeologica, propugnava il vegetarianismo, l'omeopatia, l'erboristeria.

    Era lo strumento attraverso cui Himmler cercava i fondamenti «scientifici» della nuova cultura germanica e raggiunse l'acme della sua attività con gli esperimenti «medici» nei campi di concentramento.
    Rahn nel 1936 entrò nelle SS, «circolo da cui era difficile sfuggire» e dove si esercitava un controllo capillare. Ironia della sorte, fu proprio lui a finire nella trappola. Colto in stato di ubriachezza, venne destinato per punizione a Dachau che all'epoca ospitava comunisti, socialdemocratici tedeschi ed elementi considerati «antisociali», come zingari, delinquenti comuni e omosessuali.

    Ma lo scrittore tedesco, oltre alla passione per la bottiglia, aveva anche altre ragioni per cercare di sfuggire al controllo del corpo speciale di cui faceva parte. Aveva tentato di sposarsi per mascherare la sua vocazione gay, ma non vi era riuscito. La «fidanzata» prescelta si era accorta dello scarso interesse nei suoi confronti. Giocatore d'azzardo, porta addirittura a Dachau il suo compagno per incontrare Himmler, il protettore. Poi gli scrive per trasmettergli la gratitudine dell'amico che era tanto felice di aver potuto conoscere di persona gli uomini delle Teste di morto e «gettare uno sguardo più profondo nelle SS».

    Il 9 novembre 1938 vengono incendiate sinagoghe, assalite le proprietà degli ebrei che a migliaia sono deportati a Buchenwald. Si tratta dei primi israeliti tedeschi a entrare in un campo di concentramento e Rahn verrà inviato anche qui per completare il suo addestramento. Ma il 28 febbraio del 1939 lo scrittore invia una lettera al capo di stato maggiore, Karl Wolff, per chiedere di essere dimesso dall'incarico. Muore in un bosco sulle pendici del Wilde Kaiser nella notte tra il 13 e il 14 marzo. Il corpo viene ritrovato circa un mese dopo avvolto in un mantello, appoggiato a un albero. Al suo fianco, due fiale con resti di liquido che non venne mai analizzato.

    Che cosa era successo? Le SS cancellano le dimissioni e celebrano Rahn come un camerata travolto da una tormenta di neve. Ma la vera versione dei fatti è un'altra. Era stato denunciato da un suo partner che aveva reso note le sue inclinazioni. Le SS non gli avevano lasciato scelta. O il suicidio o l'internamento in un lager. Rahn tentò di fuggire dalla Germania bussando a tutte le porte dei vecchi amici. Un'altra versione vuole che Himmler sapesse tutto, che lo avesse pregato di non esporsi troppo e poi lo avesse abbandonato al suo destino.

    Lo scrittore, che aveva raccontato con sdegno le crudeltà dei crociati contro i catari, non solo fu tra i guardiani di un lager dai cui orrori - come disse lui stesso - era assolutamente spaventato e atterrito. Ma fu anche vittima dello stesso mito da lui alimentato. Cinque anni dopo la sua scomparsa, Himmler fece pressione perché la Corte di Lucifero venisse ristampato. Ne voleva diecimila copie. Ma ne ottenne solo cinquemila. Fortunatamente si approssimava la fine.

  4. #4
    neoazionista
    Data Registrazione
    30 May 2006
    Località
    Sicilia
    Messaggi
    177
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Secondo me non può esistere esoterismo in una visione delle vita così distorta

 

 

Discussioni Simili

  1. Siena esoterica
    Di Tomás de Torquemada nel forum Esoterismo e Tradizione
    Risposte: 24
    Ultimo Messaggio: 08-07-21, 14:15
  2. Siena esoterica
    Di Tomás de Torquemada nel forum Esoterismo e Tradizione
    Risposte: 20
    Ultimo Messaggio: 01-10-08, 21:14
  3. Il «nazista» accusa: Ron Paul è nazista
    Di Sabotaggio nel forum Destra Radicale
    Risposte: 81
    Ultimo Messaggio: 28-12-07, 13:39
  4. Torino esoterica
    Di Tomás de Torquemada nel forum Esoterismo e Tradizione
    Risposte: 41
    Ultimo Messaggio: 28-06-06, 12:33
  5. Siena esoterica
    Di Tomás de Torquemada nel forum Arte
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 12-10-02, 00:03

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito