Nel ribadire quanto detto altrove e cioè che le trattative dovevano essere svolte prima di rendere nota la formazione del cartello elettorale, dopo aver letto con attenzione il comunicato della Fiamma Tricolore, desidero fare qualche considerazione fuori dai denti.


1) Sappiamo bene che le liti sono sorte non per la questione degli accordi locali della Fiamma con il Polo ma solo per la questione delle candidature. I responsabili di F.N, del F.S.N., di Libertà d'Azione se avessero avuto davvero remore per la questione del riposizionamento della Fiamma, avrebbero posto la questione subito come lo facemmo a suo tempo noi del MNP. Tutti i camerati ne devono prendere atto. Sappiamo che l'unica questione posta da qualche "attore" del cartello fu quella della spartizione dei rimborsi elettorali. Non una parola sull'unità dell'area, non una sulle prospettive del dopo 13 giugno, non una sul coinvolgimento nel cartello di altri gruppi anche dignitosamente consistenti come ad esempio il MNP, la comunità militante comasca, la comunità umbro-tiburtina, i Fasci del Lavoro, ecc. ecc.


2) Il Segretario della Fiamma, impegnato nel processo contro Rauti (vero nemico del cartello) per inibire questo individuo dall'uso del simbolo (il provvedimento del giudice è atteso tra pochi giorni) è stato messo al centro di illazioni e pettegolezzi che non giovano a nessuno.

3) Nell'ambito di un accordo, è legittimo per la Fiamma Tricolore che apre le liste, rivendicare il diritto di cercare di eleggere un suo rappresentante. Chi conosce le leggi elettorali e la dinamica dei rapporti tra i quattro "cavalieri", sa bene che formulando le liste in un certo modo, la Fiamma rischierebbe di essere tagliata fuori da ogni possibilità di ottenere un seggio. La sua preoccupazione è quindi fondata, così come il suo è un diritto che nessuno può ragionevolmente negare. Così come è legittimo per l'intera area essere chiamata a votare e a sostenere un cartello realmente rappresentativo di tutte le componenti, che non sono solo il FSN, la Fiamma, FN e il gruppo della Mussolini, visto quanto grande è la consistenza dei camerati che militani fuori da queste formazioni. Di fronte ad un monoblocco di quattro segretari candidati in tutte e cinque le circoscrizioni, le liste, affossata e negata ogni competitività, verrebbero completate solo in modo riempiti
vo e sarebbero poco efficaci.

4) Troppo frettolosi sono stati i comunicati di rottura. I veri capi politici sono più circospetti, meno impulsivi, più responsabili. Il comunicato di rottura del, diciamo così, Tripartito, comunicato di domenica 21 marzo, è stato improvvido e ha comunque rimesso in gioco tutto. Oltre a deludere e a gettare nello scoramento migliaia di camerati. Nessuno può poi meravigliarsi se i camerati della Fiamma a questo punto arrivino a formulare patti nuovi e diversi. Non va dimenticato che in questa situazione i"padroni di casa" sono loro. Sono loro che danno agli altri la possibilità di presentarsi senza dover raccogliere le 15080.000 firme


5) Mi domando poi, consentitemelo, dopo aver profuso tanti sforzi sulla via dell'unità, quanto sarebbe saggio presentare un simbolo con tanti nomi e sigle, dando la possibilità tra cinque anni ad un'area già così individualista e anarchica di presentare alle europee non una lista ma quattro sciaguratamente separate.


6) Il riposizionamento deciso da Rauti a Montesilvano va cancellato. E' incoerente con le nostre idee, con i nostri ideali e con il nostro progetto politico. Romagnoli è d'accordo. Ha detto però che non si può fare subito tutto. Ci vuole un congresso. Un Congresso che non potrà avere luogo che dopo le europee. Il realismo politico ci impone di dargli credito e ragione. Del resto ai residui pro-Polo presenti nella Fiamma per motivi di convenienza domandiamo che senso ha continuare a sporcarsi le mani con uno schieramento che, a parte ogni altra considerazione, va a perdere e che tra qualche anno/mese potrebbe essere frantumato.

A fronte di tutto questo non possiamo non sperare in un ricompattamento delle nostre forze. Un accordo deve essere trovato. Assolutamente. Sarebbe stupido fare un favore a Fini e a Rauti. Credo che un maggiore buon senso da parte di tutti non guasterebbe.

Nicola Cospito