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  1. #11
    vetera sed semper nova
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    Triplice gloria della Croce [1]


    “Lungi da me di gloriarsi se non dalla croce di nostro Signore Gesù Cristo”. Così sta scritto nella lettera ai Galati (6,14). Questo è il tema del nostro discorso. Anzitutto le parole «Lungi da me» vanno applicate alla stessa persona di Cristo che muore in croce. Appare chiaro dalla sacra Scrittura che Cristo fu molte volte in pericolo di morte da parte dei Giudei, che fecero vari attentati allasua vita, ma a lui non piacque alcun altro modo di moire se non in croce, sottraendosi agli altri modi con la fuga o con altri mezzi. Una prima volta fu in pericolo di morte appena nato. Regnava allora lo straniero Erode, che col favore dell'imperatore romano ottenne il dominio dei Giudei. Costui, udita dai Magi la nascita del re dei Giudei e informatosi del luogo dai rabbini ebraici, decise di ucciderlo... Ma l'angelo del Signore apparve a Giuseppe e gli disse di fuggire in Egitto col Bambino e con sua Madre. Così Cristo fu salvo. E si adempì la profezia di Giobbe: «Colpirono i bambini di spada, e io solo scampai» (cfr. Gb 1,15).
    Egli cominciò a predicare e a operare miracoli nella città di Cafarnao. Allora i Giudei dissero: «Le grandi cose che abbiamo sentito operate da te in Cafarnao, falle anche qui nella tua patria» (Lc 4,23). Gesù rispose loro con un proverbio che non le meritavano, perché non credevano in lui, anzi lo disprezzavano dicendo: «Non è costui il figlio dell'artigiano e di sua moglie Maria?» (Mt 13,55). E tutti pieni di ira, si sollevarono, lo cacciarono fuori di città, e lo menarono sul ciglio del monte, dove era costruita la loro città, per precipitarlo giù. Egli però si rese invisibile; onde essi l'andavano in cerca ripetendo: E dov'è? «Gesù invece se ne andava passando in mezzo a loro» (Lc 4,30). Perché non volle morire in questo modo? Se l'avesse voluto, anche con tale morte avrebbe salvato tutto il mondo. Ma non volle morire così per darci una lezione. Una terza volta corse il pericolo di morire lapidato. Come scrive l'evangelista Giovanni. Fu quando Cristo predicava ai Giudei della sua città dicendo: «In verità, in verità vi dico, se uno osserverà la mia parola, non vedrà la morte in eterno» (Gv 5.24).
    Infine Cristo incorse nel rischio di morire in croce, cioè crocifisso. Questo modo di morirgli piacque, l'accettò. Vedendo i Giudei che non avevano potuto ucciderlo precipitandolo, lapidandolo, né avvelenandolo, dissero: «Muoia crocifisso, ossia confitto in croce» (Gv 19,6), e gli apparecchiarono una croce. Allora Cristo predicava nella regione della Galilea, e sapendo che ormai i Giudei gli avevano apparecchiato una croce, disse ai discepoli:
    «Su, saliamo a Gerusalemme, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti agli scribi, e lo condanneranno a morte» (Mc 10,33). Quindi non per forza, ma per sua concessione andò alla morte di croce e, pronunziata la sentenza da Pilato, non si appellò, né si scusò, ma Giovanni dice che “portandosi la croce uscì verso il luogo detto del Calvario” (Gv 19,17).
    Perché questo modo di morire lo preferì a tutti gli altri? Già lo sapete, ogni male sia delle anime —come l'ignoranza, le prave inclinazioni — sia anche dei corpi — come le malattie, i travagli, le fatiche, e infine la morte — tutto deriva dal peccato di Adamo e di Eva, perché il peccato nacque dall'aver colto il frutto proibito. Cristo quindi venne a riparare tutti i mali e delle anime e dei corpi. Egli è appunto quel frutto, di cui è detto alla Vergine Maria: «Benedetto il frutto del tuo grembo» (Lc 1,42). Questo frutto è tornato al suo albero. Perciò antiche storie greche riferiscono che l'albero della croce era ricavato dalla stessa pianta, da cui Adamo colse il frutto. Quindi quando Cristo fu su l'albero della croce, allora fu restituito all'albero il frutto, ed egli riparò tutti i mali derivati dal peccato di Adamo nel giusto ordine, prima quelli dell'anima, poi quelli del corpo. Sicché Cristo eliminò i mali delle anime, dando come rimedio il battesimo, per cui sono rimessi tutti i peccati, e ci restituì la scienza, annunciandoci la gloria del paradiso. Quando poi ritornerà, e ben presto, per il giudizio universale, allora eliminerà anche i mali dei corpi, giacché risorgeremo impassibili e immortali. Ecco perché volle morire in croce”.

    [1]Dai «Discorsi» di san Vincenzo Ferrer, sacerdote (Disc. sulla Croce, Festivale, serm. 44, ed. Ehrard, 1729, p. 145 ss).

  2. #12
    vetera sed semper nova
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    S. Vincenzo Ferrer [1]

    S. Vincenzo Ferrer nacque a Valencia, bella città della Spagna, il 23 gennaio 1350.

    La sua vita si svolge al centro di un secolo turbinoso nel quale egli stesso scorse qualcosa di apocalittico per la cristianità.
    Sul piano religioso lo scisma d’Occidente, la cattività di Avignone, sul piano politico la guerra dei Cent’anni e la decadenza del sacro Romano Impero.

    Non mancano però i segni della ripresa: la formazione della nazionalità, la fioritura dei santi predicatori di penitenza e trascinatori di folla; Vincenzo Ferreri si inserisce in questo movimento di rinascita e ne diventa uno dei principali promotori e capi.

    Egli è ben preparato alla sua missione.
    Il 5 febbraio del 1367 riceve l’abito dei Frati Predicatori nel Convento eretto dal re Giacomo a poca distanza dalla casa dei Ferrer.
    Studia e insegna logica; più tardi commenta la Somma di San Tommaso e, in seguito, nel 1373, mentre studia Sacra Scrittura ed Ebraico, insegna scienze naturali.
    Completa i suoi studi a Tolosa, nello studio Domenicano, intorno ai ventinove anni.

    Nel 1384 è priore del Convento di Valencia e ivi scrive un’ampia monografia sul Grande Scisma d’Occidente.
    Scrive due opuscoli: il “Trattato delle supposizioni dialettiche” e “L’unità dell’universale”, compone anche il magnifico “Trattato sui Giudei”.
    Scrive pure quattro considerazioni sulla Passione di Cristo una sulla Messa e un trattato ascetico sulle tentazioni contro la fede.

    Finalmente, come frutto della sua maturità spirituale ed apostolica, si ha il “Trattato della vita spirituale”; gli elementi più tipici in esso sono: il carattere virile della vita spirituale; la solidità della dottrina che traduce la Sacra Scrittura e San Tommaso; l’affermazione del valore primario della carità come mezzo di perfezione.

    I gradi della vita spirituale sono segnati dal Santo così: disprezzo delle cose terrene, silenzio, purezza di cuore, pace interiore come culmine dell’ascesa mistica. Mezzi per raggiungere la purezza del cuore sono: la negazione di sé, la mortificazione dell’amor proprio, l’umiltà nel sentire di sé davanti a Dio e agli uomini.

    Vincenzo ha una viva e filiale devozione alla vergine; le sue meditazioni volgono specialmente su Cristo.
    È inoltre un grande penitente.

    All’età circa di quarant’anni comincia a predicare.
    Ottiene subito grandi successi di conversione e grande fama.
    Vincenzo si è dato tutto alla predicazione, in forza di un mandato divino avuto il 22 novembre 1399 in una visione e con l’approvazione dell’antipapa Benedetto XIII.

    Egli è scelto come Legato a latere Christi e comincia le sue peregrinazioni apostoliche; mentre cammina medita o prepara i discorsi, predica in tutte le città e villaggi dove giunge, spinto e diretto solo dallo spirito di Dio.
    Ben presto si forma intorno a lui una folla di seguaci, molti dei quali percorrono con lui l’Europa, costituendo la “Compagnia del Maestro Vincenzo”.

    Egli parla con sapienza.
    La sua dottrina è precisa, ma avvivata dalla santa passione del suo cuore.
    Vincenzo imposta le sue prediche sulla Sacra Scrittura e sulla Liturgia del giorno.
    Offre in se stesso l’esempio di una vita che incarna la sua parola.
    Vi aggiunge la testimonianza dei miracoli e delle profezie, che fioriscono intorno a lui in numero impressionante.
    Ma ciò che è più memorabile nella sua predicazione è l’azione di Vincenzo nella Cristianità e per la Cristianità.

    Vincenzo vede chiaro e proclama altamente le tesi dell’unità gerarchica della chiesa in un’ora di crisi nella quale il laicismo nella cultura e il nazionalismo sul piano politico – religioso cominciano ad operare come forze dissolvitrici.

    Nel 1417 arriva a Vannes in Bretagna, per tenere un corso di predicazione.

    Qui a Vannes, a Rue des Orfèvres, al n° 17, in una casa che oggi porta la data 1574 con la facciata di pietre scoperte sulla quale si trova una statua del Santo e nella quale si può ancora visitare la cella da lui abitata, Vincenzo Ferrer, debilitato ormai dagli anni, dalle fatiche apostoliche e dalla malattia, il 5 Aprile 1419, mercoledì di Passione, viene raggiunto da sorella morte, che egli abbraccia serenamente.
    Il suo corpo oggi riposa nella cattedrale di Vannes, nella cappella del SS. Sacramento.

    La figura di San Vincenzo Ferreri merita di essere illustrata e celebrata anche nel nostro secolo sia perché si tratta di uno dei più grandi dispensatori della Parola di dio di tutti i tempi, sia per l’incidenza del suo apostolato in una situazione storica in cui aveva inizio la frantumazione della cristianità che si era lentamente formata in Occidente.
    In una delle ore più drammatiche di disgregazione politica e religiosa San Vincenzo Ferreri è dunque artefice di unità.

    [1] Fonte: www.sanvincenzoferreri.it

  3. #13
    vetera sed semper nova
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    CON I PIU' CORDIALI AUGURI, FEDERALE!!!!

    Diaconus

  4. #14
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    Ho riunito le due discussioni per evidente affinità tematica ed ho eliminato i testi e le immagini doppie.
    Auguri.

    Aug.

  5. #15
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    St. Vincent Ferrer

    Famous Dominican missionary, born at Valencia, 23 January, 1350; died at Vannes, Brittany, 5 April, 1419. He was descended from the younger of two brothers who were knighted for their valour in the conquest of Valencia, 1238. In 1340 Vincent's father, William Ferrer, married Constantia Miguel, whose family had likewise been ennobled during the conquest of Valencia. Vincent was their fourth child. A brother, not unknown to history, was Boniface Ferrer, General of the Carthusians, who was employed by the antipope Benedict XIII in important diplomatic missions. Vincent was educated at Valencia, and completed his philosophy at the age of fourteen. In 1367 he entered the Dominican Order, and was sent to the house of studies at Barcelona the following year. In 1370 he taught philosophy at Lérida; one of his pupils there was Pierre Fouloup, later Grand Inquisitor of Aragon. In 1373 Vincent returned to the Dominican "Studium arabicum et hebraicum" at Barcelona. During his stay there famine was prevalent; filled with compassion for the sufferers; Vincent foretold, while preaching one day, the near approach of ships bearing wheat. His prediction was fulfilled. In 1377 he was sent to continue his studies at Toulouse, where, in his own words, "study followed prayer, and prayer succeeded study". In 1379 Vincent was retained by Cardinal Pedro de Luna, legate of the Court of Aragon, who was endeavouring to win King Peter IV to the obedience of Avignon. The saint, thoroughly convinced of the legitimacy of the claims of the Avignon pontiffs, was one of their strongest champions. From 1385 to 1390 he taught theology in the cathedral at Valencia.

    After this Vincent carried on his apostolic work while in Pedro de Luna's suite. At Valladolid he converted a rabbi, later well known as Bishop Paul of Burgos. At Salamanca Queen Yolanda of Aragon chose him for her confessor, 1391-5. About this time he was cited before the Inquisiton for preaching publicly "the Judas had done penance", but Pedro de Luna, recently raised to the papal chair as Benedict XIII, cited the case before his tribunal and burned the papers. Benedict then called him to Avignon and appointed him confessor and Apostolic penitentiary. Notwithstanding the indifference of so many prelates in the papal Court, he laboured zealously among the people. He steadfastly refused the honours, including the cardinalate, which were offered to him. France withdrew from the obedience of Avignon in September, 1398, and the troops of Charles VI laid siege to the city. An attack of fever at this time brought Vincent to death's door, but during an apparition of Christ accompanied by St. Dominic and St. Francis he was miraculously cured and sent to preach penance and prepare men for the coming judgment. Not until November, 1399, did Benedict allow Vincent Ferrer to begin his apostolate, furnished with full powers of a legate a latere Christi. For twenty years he traversed western Europe, preaching penance for sin and preparation for judgment. Provence was the first field of his apostolate; he was obliged to preach in squares and open places, such were the numbers that flocked to hear him. In 1401 he evangelized Dauphiny, Savoy, and the Alpine region, converting many Catharins and Waldensians. Thence he penetrated into Lombardy. While preaching at Alexandria he singled out from among the hearers a youth who was destined to evangelize Italy, Bernadine of Siena. Another chosen soul with whom Vincent came in contact while in Italy was Margaret of Savoy. During the years 1403-4 Switzerland, Savoy, and Lyons received the missionary. He was followed by an army of penitents drawn from every rank of society, who desired to remain under his guidance. Vincent was ever watchful of his disciples, and never did the breath of scandal touch this strange assemblage, which numbered at times 10,000. Genoa, Flanders, Northern France, all heard Vincent in turn. It would be difficult to understand how he could make himself understood by the many nationalities he evangelized, as he could speak only Limousin, the language of Valencia. Many of his biographers hold that he was endowed with the gift of tongues, an opinion supported by Nicholas Clemangis, a doctor of the University of Paris, who had heard him preach.

    In 1408 Vincent was at Genoa consoling the plague-stricken. A meeting had been arranged there between Gregory XII and Benedict XIII in the hope of putting an end to the schism. Vincent again urged Benedict to have pity on the afflicted Church, but in vain. Disappointed, he returned to Spain. It would be difficult to overestimate the influence which he exercised in the Iberian peninsula. Castile, Aragon, Valencia, Murcia, Granada, Andalusia, and Asturias were visited in turn, and everywhere miracles marked his progress; Christians, Jews, and Moslems were all lost in admiration of the thaumaturgus. From 1408 until 1416 he worked almost continuously south of the Pyrenees. At different times in Spanish history strenuous attempts had been made to convert the Jewish people, baptism or spoliation being the alternatives offered to them. This state of affairs existed when Vincent began to work among them; multitudes were won over by his preaching. Ranzano, his first biographer, estimates the number of Jews converted at 25,000. In the Kingdom of Granada he converted thousands of Moors. Vincent was often called upon to aid his country in temporal affairs, as the counsellor of kings and at one time the arbiter of the destiny of Spain. In 1409 he was commissioned by Benedict XIII to announce to Martin of Aragon the death of his only son and heir.

    After Martin's death, the representatives of the Kingdoms of Aragon, Valencia, and Catalonia appointed Vincent one of the judges to determine the succession to the Crown. At the judgment, known as the Compromise of Caspe, he took the leading part and helped to elect Ferdinand of Castile. Vincent was one of the most resolute and faithful adherents of Benedict XIII, and by his word, sanctity, and miracles he did much to strengthen Benedict's position. It was not until 1416, when pressed by Ferdinand, King of Aragon, that he abandoned him. On 6 January, preaching at Perpignan, he declared anew to the vast throng gathered around his pulpit that Benedict XIII was the legitimate pope, but that, since he would not resign to bring peace to the Church, Ferdinand had withdrawn his states from the obedience of Avignon. This act must have caused Vincent much sorrow, for he was deeply attached to Benedict. Nevertheless, it was thought that Vincent was the only person sufficiently esteemed to announce such a step to the Spanish races. John Dominici was more fortunate in his attempts to pave the way for reunion, when he announced to the Council of Constance the resignation of Gregory XII. Vincent did not go to the Council of Constance; he continued his apostolic journeys through France, and spent the last two years of his life in Brittany, where consciences without number were reformed and instructed in a Christian way of life.

    Vincent felt that he was the messenger of penance sent to prepare men for the judgment. For twenty years he traversed Western Europe preaching penance and awakening the dormant consciences of sinners by his wondrous eloquence. His austere life was but the living expression of his doctrine. The floor was his usual bed; perpetually fasting, he arose at two in the morning to chant the Office, celebrating Mass daily, afterwards preaching, sometimes three hours, and frequently working miracles. After his midday meal he would tend the sick children; at eight o'clock he prepared his sermon for the following day. He usually travelled on foot, poorly clad. Among St. Vincent's writings are: De suppositionibus dialecticis"; "De natura universalis"; "De monderno ecclesiae schismate", a defence of the Avignon pontiffs; and "De vita spirituali". His "Sermons" were published at Antwerp (1570), Augsburg (1729), and Lyons (1816); and his complete works at Valence (1591). He was canonized by Calixtus III at the Dominican Church of Santa Maria Sopra Minerva, Rome, 3 June, 1455.

    Bibliography

    The earliest biographer of St. Vincent Ferrer is RANZANO, see Acta SS., I April, 482-512; ANTIST, Vida y historia del apostolico predictor. Vte Ferrer (Valentia, 1575); MIGUEL, Portentosa vida y milagros de s. Vincente Ferrer (Madrid, 1856); DAVILA, Hist. de Henrique III de Castilla (1638); QUETIF-ECHARD, Script. ord. praed., I (Paris, 1719), 763-8; FAGES, Hist. de s. Vincent Ferrier (Louvain, 1901); IDEM, Proces de canonisation de St. Vincent Ferrier (Louvain, 1904): IDEM, Notes et doc. De l'hist. de s. Vincent Ferrier (Louvain, 1905); DE ALPARTILS, Chron. actitatorum temporibus Benedicti XIII, ed. EHRLE (Paderborn, 1906); CHABAS, Estudio sobre los sermones valencianos de san Vincente Ferrer que se conservan manuscriptos en la basilica de Valencia in Rev. de archivos bibliotecas y museos (Madrid, 1902-3); HELLER, V. Ferrer und sein Leben und Wirken (Berlin, 1830); MORTIER, Hist des maitres generaux de l'ordre des freres precheurs (Paris, 1909); ALLIES, Three Cath. Reformers of the Fifteenth Century (London, 1879). See also Revue de Bretagne for the apostolate of St. Vincent in that country; Annales du Midi, for his postolate in Central France; and Hist. Jahrbuch (1896-8).

    Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. XV, 1912, New York

  6. #16
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    Domenico Ghirlandaio, Pala d'altare di S. Vincenzo Ferrer, con i SS. Sebastiano e Rocco venerati da Pandolfo IV Malatesta, Carlo Malatesta, Violante Bentivoglio ed Elisabetta Aldobrandini, 1493, Museo della Città, Rimini

    Giacomo Zampa, S. Vincenzo Ferrer guarisce lo sciancato (S. Vincenzo Ferreri che risana lo sciancato, in Viroli, ovvero S. Vincenzo Ferrer predica il giorno del giudizio), 1760, Pinacoteca Civica "Melozzo degli Ambrogi", Forlì

    Francisco Ribalta, Sermone di S. Vincenzo Ferrer, XVII sec., Hermitage, San Pietroburgo

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    grazie a tutti

  8. #18
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    Lightbulb Re: 5 aprile - S. Vincenzo Ferrer

    5 aprile 2017: MERCOLEDÌ DELLA SETTIMANA DI PASSIONE; SAN VINCENZO FERRER, CONFESSORE…




    Guéranger, L'anno liturgico - Mercoledì della Settimana di Passione
    http://www.unavoce-ve.it/pg-passione-mer.htm

    "San Vincenzo Ferreri, confessore, 5 aprile"
    Guéranger, L'anno liturgico - 5 aprile. San Vincenzo Ferreri, Confessore
    http://www.unavoce-ve.it/pg-5apr.htm



    05 Aprile - San Vincenzo Ferreri
    http://www.preghiereperlafamiglia.it...zo-ferreri.htm
    “05 APRILE SAN VINCENZO FERRER.
    Nato a Valencia intorno al 1350, Vincenzo si trovò a vivere al tempo del grande scisma d'Occidente, quando i papi erano 2 e poi addirittura 3. E, suo malgrado, egli si trova al centro della divisione che minaccia il vertice della Chiesa. Ancora giovane domenicano, era stato notato da Pietro de Luna, legato del papa avignonese. Seguendo da vicino il cardinale, si rese però conto che la Chiesa aveva più che mai bisogno del ripristino dell'unità e della riforma morale. Incominciò allora la sua attività di predicazione. Nel 1394 il suo protettore, il cardinale de Luna, divenuto papa con il nome di Benedetto XIII, lo nomina suo confessore, cappellano domestico, penitenziere apostolico. Egli intensifica la sua attività ma nel 1398 si ammala e ha una visione nella quale gli appare il Salvatore accompagnato da san Domenico e san Francesco. Il Signore tocca la guancia del malato e gli ordina di mettersi in viaggio e conquistare molte anime. Vincenzo lascia allora Avignone ed intraprende vere e proprie campagne di predicazione in Spagna, Svizzera e Francia, in cui parla dell'Anticristo e del giudizio finale. Contribuisce così in modo decisivo alla fine dello scisma e al miglioramento dei costumi. Morì a Vannes nel 1419.”




    San Vincenzo Ferreri - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-vincenzo-ferreri/
    “5 aprile, San Vincenzo Ferreri, Confessore (Valencia, 23 gennaio 1350 – Vannes, 5 aprile 1419).

    Frate dell’Ordine dei Predicatori, con la sua predicazione ottenne innumerevoli conversioni alla santa Fede, anche tra i giudei e i maomettani.
    O Glorioso Apostolo e Taumaturgo San Vincenzo Ferreri, vero Angelo dell’Apocalisse e nostro potente Protettore, accogliete le nostre umili preghiere e fate discendere su di noi l’abbondanza dei divini favori. Per quell’amore di cui avvampò il vostro cuore, otteneteci dal Padre delle misericordie: prima di tutto il perdono dei nostri numerosi peccati, poi la stabilità nella fede e la perseveranza nelle opere buone, sicchè vivendo da ferventi cristiani, siamo fatti sempre più degni del vostro patrocinio. Degnatevi di estendere questo patrocinio anche ai nostri interessi temporali, conservandoci la nostra salute corporale, o risanandoci dalle malattie, benedicendo le nostre campagne dalla grandine e dalle tempeste, tenendo lontano da noi ogni infortunio; onde provvisti a sufficienza degli aiuti terreni, con cuore più libero attendiamo alla ricerca degli eterni beni. Così favoriti da voi, vi saremo sempre più devoti e potremo giungere un giorno ad amare, lodare e benedire con voi Iddio nella patria celeste per tutti i secoli. Così sia.”


    https://www.sursumcorda.cloud/
    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Vincénzo Ferréri, dell’Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale, potente per le opere e per la predicazione, convertì a Cristo molte migliaia di infedeli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Vincénzo Ferréri possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.
    #sdgcdpr”


    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch/
    “Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
    “5 Avril : Saint Vincent Ferrier, Missionnaire (1357-1418).”





    http://radiospada.org/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf

    “5 APRILE 2017: SAN VINCENZO FERRERI, CONFESSORE.

    L'Apostolo del Giudizio.
    È ancora la Spagna che oggi offre alla Chiesa uno dei suoi figli da proporre all'ammirazione dei cristiani. Vincenzo Ferreri, l'Angelo del giudizio, annuncia imminente l'avvento del supremo Giudice dei vivi e dei morti. Un tempo egli solcò tutta quanta l'Europa con le sue corse evangeliche, ed i popoli, inteneriti dalla sua eloquenza, si percuotevano il petto, gridando pietà e convertendosi al Signore. Oggi il pensiero dell'assise che Gesù Cristo presiederà sulle nubi del cielo non commuove più i cristiani alla stessa maniera. Essi credono al giudizio finale, perché è un articolo di fede; ma tremano ben poco mentre attendono quel giorno. Per tanti e tanti anni peccano; poi un giorno, per una grazia particolare della bontà divina, si convertono; ma la maggior parte di questi neofiti continua a fare una vita tiepida, a pensare il meno possibile all'inferno ed alla riprovazione, ed ancor meno al giudizio col quale Dio porrà fine a questo mondo.
    La vera e falsa sicurezza.
    Ma non così nei secoli cristiani e nelle anime convertite sinceramente. In esse l'amore domina il timore; ma il timore del giudizio di Dio è sempre vivo nella loro mente, e con tale disposizione restano sempre saldi nel bene che hanno riconquistato. Ma oggi tanti cristiani pensano ben poco alla loro situazione nel giorno in cui sfolgorerà in cielo il segno del Figlio dell'uomo, Gesù, quando non più Redentore ma Giudice verrà a separare i capri dalle pecore; ogni anno, per costoro, la Quaresima non è che una nuova occasione per dimostrare la loro codardia e indifferenza. A vederli così sicuri si direbbe ch'essi hanno avuto la certezza che in quel momento sì terribile saranno immuni dal provare il minimo turbamento o disinganno.
    Preparazione prudente.
    Siamo più prudenti, guardiamoci dalle illusioni della superbia e dell'apatia, e, con una sincera penitenza, garantiamoci di guardare con umile confidenza a quell'ora tremenda, che fece tremare tutti i santi. Qual gioia sarà allora sentire dalla bocca del nostro Giudice: "Venite, o benedetti dal Padre mio, a possedere il regno per voi preparato sin dalla fondazione del mondo" (Mt 25,34).
    Vincenzo Ferreri sacrificò la quiete della cella per andare a destare intere nazioni che dormivano nell'oblio del gran giorno di giustizia. Noi, è vero, non ne abbiamo sentita la voce; ma non possediamo i santi Vangeli? Non abbiamo la Chiesa che, fin dal primo giorno di Quaresima, ci ha fatto leggere gli oracoli che Vincenzo Ferreri ricordava ai cristiani del suo tempo? Non pertanto, prepariamoci a comparire davanti a colui che ci chiederà conto delle grazie che ci prodiga; approfittando di tutti gli aiuti che ci offre la santa Quarantena, ci prepareremo un favorevole giudizio.
    VITA. - Vincenzo nacque a Valencia. Diciottenne, entrò nell'Ordine dei Frati Predicatori. Con la predicazione e lo zelo convertì molti Ebrei e Saraceni, confermò nella fede molte nazioni e lavorò con successo alla cessazione del grande Scisma d'Occidente. Di una austerità straordinaria, diede anche l'esempio d'ogni virtù ed operò molti miracoli. Vinto dalle fatiche e dalla vecchiaia, morì a Vannes nel 1419 e fu canonizzato dal Papa Callisto III.
    Il timore del Giudizio.
    Com'era eloquente la tua voce, o Vincenzo, quando venne a svegliare dal sonno gli uomini incutendo il timore del giudizio! I nostri padri l'udirono, tornarono a Dio e Dio li perdonò. Anche noi stavamo addormentati, allorché la Chiesa, all'aprirsi della Quaresima, venne a scuoterei dal sonno imprimendoci sulla rea fronte la cenere ricordandoci l'irrevocabile sentenza di morte che Dio sanzionò contro di noi. Quando morremo, un giudizio particolare deciderà la nostra sorte per tutta l'eternità. Poi, nell'ora fissata dai divini decreti, risusciteremo, per assistere all'ultimo più solenne giudizio. La nostra coscienza sarà messa a nudo in faccia a tutto il genere umano; saranno pesate in pubblico tutte le nostre opere buone, e cattive; fatto ciò, ci sarà confermata la sentenza meritata. Peccatori quali siamo, come potremo sostenere lo sguardo del Redentore, divenuto in quel momento Giudice incorruttibile? come sosterremo anche la vista dei nostri simili, che affonderanno il loro occhio in tutte le iniquità della nostra vita? Ma, quel che più importa, a quale delle due sentenze che gli uomini sentiranno tuonare, noi avremo diritto? Se il giudice l dovesse proferire in questo momento, a qual parte ci destinerebbe, a destra o a sinistra? fra i benedetti dal Padre suo o fra i maledetti?
    Preghiera.
    I nostri avi rimasero turbati, quando tu, o Vincenzo, facesti loro simili interrogativi; fecero sincera penitenza dei peccati, e, ricevuto il perdono dal Signore, deposero le inquietudini e si abbandonarono alla speranza ed alla fiducia. O angelo del giudizio di Dio, ti preghiamo, affinché anche noi siamo presi da un timore salutare. Fra breve, vedremo coi nostri occhi il Redentore salire il Calvario, curvo sotto il peso della Croce, e lo sentiremo dire alle figlie di Gerusalemme: "Non piangete su di me, ma su voi stesse e i figli vostri..., perché se si tratta così il legno verde, che sarà del secco?" (Lc 23,29-31). Aiutaci a trarre profitto da questo avvertimento. I nostri peccati ci avevano ridotti come questo legno di morte, che ad altro non serve che per essere gettato nel fuoco delle divine vendette; con la tua intercessione, inserisci di nuovo nel tronco questi rami tagliati, affinché riprendano vita e la linfa vitale torni a fluire in essi. Amico delle anime, noi mettiamo nelle tue mani l'intera opera di riconciliazione con Dio.
    Prega anche per la Spagna, che ti diede i natali, e dove attingesti la fede, la professione religiosa ed il sacerdozio. E ricordati anche della Francia, tua seconda patria, che evangelizzasti con tante fatiche e tanto successo. Non dimenticare la Bretagna, che custodisce religiosamente le tue sacre spoglie. Fosti il nostro Apostolo in tempi calamitosi; ma quelli che attraversiamo non sono meno tempestosi: dal cielo, degnati di essere sempre il nostro fedele protettore.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 899-901.”


    “5 aprile 2017 MERCOLEDÌ DELLA SETTIMANA DI PASSIONE.
    La Stazione è, a Roma, nella chiesa di S. Marcello, Papa e Martire (308-310).
    LETTURA (Lv 19,11-19). - In quei giorni: Il Signore parlò a Mosè, dicendo: Parla a tutta l'adunanza dei figli d'Israele e di' loro: Io sono il Signore Dio vostro. Non ruberete. Non mentirete e nessuno ingannerà il suo prossimo. Non giurerai il falso nel mio nome, e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. Non calunnierai il tuo prossimo, ne l'opprimerai con violenza. Il salario del tuo operaio non resterà presso di te fino al mattino. Non maledirai il sordo, e non porrai inciampo dinanzi al cieco; ma temerai il Signore Dio tuo: io sono il Signore. Non fare ciò che è iniquo, né giudicar contro giustizia. Non disprezzare il povero, né onorar la faccia del potente; ma giudica il tuo prossimo con giustizia; non accusare e non maledire tra il popolo. Non recarti contro il sangue del tuo prossimo. Io sono il Signore. Non odiare il fratello nel tuo cuore, e riprendilo in pubblico per non peccare. Non vendicarti, né serbar rancore contro i tuoi concittadini. Amerai il tuo amico come te stesso. Io sono il Signore. Osservate le mie leggi; poiché io sono il Signore Dio vostro.
    Dovere della carità fraterna.
    Oggi la Chiesa, presentandoci questo brano del Levitico, nel quale troviamo esposti con tanta chiarezza ed abbondanza i doveri dell'uomo verso il prossimo, vuoi far comprendere al cristiano con quale attenzione debba scrutare e riformare la sua vita sopra un punto di sì grande importanza. Qui è Dio stesso che parla e intima ordini. Guardate come replica ad ogni frase: "Io sono il Signore", per farci comprendere che si costituirà vendicatore del prossimo, che noi avessimo leso. Come un tale linguaggio doveva suonare nuovo alle orecchie dei Catecumeni, tolti dal mondo pagano, egoista e senza cuore, se non fosse mai stato loro detto che, essendo tutti gli uomini fratelli, Dio, Padre comune dell'immensa famiglia umana, esigeva da loro che s'amassero tutti di sincero amore, senza distinzione di razza e di condizione! In questi giorni di riparazione, procuriamo, noi cristiani, d'adempiere alla lettera la volontà del Signore Dio nostro; e ricordiamoci che tali precetti furono imposti al popolo israelita molti secoli prima della promulgazione della legge di misericordia. Ora, se il Signore imponeva ai Giudei un amore così sincero verso i fratelli, quando la legge non era scritta che su tavole di pietra, quanto più lo esigerà dal cristiano, che ora le legge nel cuore dell'Uomo-Dio, disceso dal ciclo e fattosi nostro fratello, per renderci ad un tempo più facile e più dolce l'adempimento del precetto della carità? Ormai l'umanità, unita nella sua persona alla divinità, è divenuta sacra, fatta oggetto delle compiacenze del Padre celeste; ed è per il fraterno amore verso di lei che Gesù si votò alla morte, insegnandoci col suo esempio ad amare così sinceramente i nostri, fratelli da "dare perfino la nostra vita per loro", se sarà necessario, e come c'insegna il discepolo prediletto, che lo apprese dal Maestro (1Gv 3,16).
    VANGELO (Gv 10,22-38). - In quel tempo: Si faceva in Gerusalemme la festa della Dedicazione, ed era d'inverno. E Gesù passeggiava nel tempio sotto il portico di Salomone. Gli si affollarono allora d'intorno i Giudei e gli dissero: Fino a quando ci terrai sospesi? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente. Rispose loro Gesù: Ve l'ho detto e non credete: le opere che faccio nel nome del Padre mio, queste mi rendono testimonianza. Ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecorelle ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono. E dò loro la vita eterna, ed in eterno mai periranno, e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio che me l'ha date, è più grande di tutti, e nessuno può rapirle di mano al Padre mio. Io ed il Padre mio siamo una sola cosa. I Giudei diedero allora di piglio alle pietre per lapidarlo. Gesù disse loro: Molte buone opere vi mostrai per virtù del Padre mio, per quale di queste opere mi lapidate? Gli risposero i Giudei: Non ti lapidiamo per nessuna opera buona: ma per la bestemmia, perché tu che sei uomo, ti fai Dio. Replicò loro Gesù: Non è scritto nella vostra legge: Io dissi: Voi siete dei? Ora se dei chiamò quelli ai quali Dio parlò, e la Scrittura non può mancare, a me che il Padre ha consacrato e mandato al mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Son Figlio di Dio? Se non fo' le opere del Padre mio, non mi credete. Ma se le faccio, anche se non volete credere a me, credete alle opere; onde conosciate e crediate che il Padre è in me ed io nel Padre.
    La fede.
    Dopo la festa dei Tabernacoli venne quella della Dedicazione e Gesù rimase in Gerusalemme. L'odio dei nemici s'inaspriva sempre più; ed eccoli accalcarsi intorno a lui, per fargli dichiarare ch'era il Messia, e quindi accusarlo di usurpare una missione che non era la sua. Gesù si rifiuta di rispondere, e si appella ai prodigi, che hanno visto da lui operare e gli rendono testimonianza. Per la fede, soltanto per la fede, l'uomo può arrivare a Dio in questo mondo. Dio si manifesta con opere divine; l'uomo, conoscendole, deve credere a tali opere che attestano la verità; così credendo ha la certezza di ciò che crede ed il merito di credere. Ma il Giudeo superbo si ribella; vorrebbe dettare legge anche a Dio, e non capisce che questa sua pretesa è empia ed assurda.
    Unità del Padre e del Figlio.
    Tuttavia bisogna che la dottrina divina si faccia strada, anche se dovesse provocare lo scandalo degli spiriti perversi ; perché Gesù non parla solamente per loro: lo deve fare anche per quelli che crederanno. Quindi pronuncia quella grande parola, nella quale attesta non solo la sua qualità di Cristo, ma anche la divinità: "Io ed il Padre mio siamo una cosa sola". Sapeva bene che esprimendosi in tali termini li avrebbe accesi di rabbia; ma era necessario che si rivelasse sulla terra, per confondere anticipatamente l'eresia. Ario un giorno si leverà contro il Figlio di Dio e lo dirà la creatura più perfetta; ma la chiesa risponderà ch'egli è uno col Padre, consustanziale a lui; e dopo tante agitazioni ed errori, la setta ariana scomparirà e cadrà In oblio. Qui i Giudei sono i precursori di Ario: comprendono che Gesù si confessa Dio, e tentano di lapidarlo. Con un ultimo tratto di condiscendenza, Gesù cerca di provare loro questa verità, mostrando con le stesse Scritture che talvolta l'uomo può, in senso ristretto, essere detto Dio, in ragione delle funzioni divine che esercita; ma poi li porta di nuovo a riflettere sui prodigi che testimoniano tanto solennemente l'assistenza che gli dà il Padre, e con rinnovata fermezza ripete, che "il Padre è in lui e lui nel Padre". Ma niente può convincere questi cuori ostinati; e la pena del peccato che hanno commesso contro lo Spirito Santo pesa maggiormente su di loro.
    Docilità.
    Come però è differente la sorte delle pecorelle del Salvatore! "Esse ascoltano la sua voce, lo seguono; ed egli dà loro la vita eterna, e nessuno le strapperà dalle sue mani". Fortunate pecorelle! credono, perché amano; per l'amore, la verità risplende in esse; come per la superbia dello spirito le tenebre penetrano nell'anima dell'incredulo, e vi rimangono sempre. L'incredulo ama le tenebre, le chiama luce, e, bestemmiando, non s'accorge di bestemmiare. Il Giudeo arriva a crocifiggere il Figlio di Dio, credendo d'onorare Dio.
    PREGHIAMO
    Sii propizio, o Dio onnipotente, alle nostre suppliche; e a quanti dai la fiducia di sperare pietà, concedi benigno l'effetto della consueta misericordia.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 651-653.”




    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  9. #19
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    Lightbulb Re: 5 aprile - S. Vincenzo Ferrer

    5 APRILE 2018: GIOVEDÌ DI PASQUA; SAN VINCENZO FERRER, CONFESSORE…



    "San Vincenzo Ferreri, confessore, 5 aprile."
    Guéranger, L'anno liturgico - 5 aprile. San Vincenzo Ferreri, Confessore
    http://www.unavoce-ve.it/pg-5apr.htm




    05 Aprile - San Vincenzo Ferreri
    “05 APRILE SAN VINCENZO FERRER.

    Nato a Valencia intorno al 1350, Vincenzo si trovò a vivere al tempo del grande scisma d'Occidente, quando i papi erano 2 e poi addirittura 3. E, suo malgrado, egli si trova al centro della divisione che minaccia il vertice della Chiesa. Ancora giovane domenicano, era stato notato da Pietro de Luna, legato del papa avignonese. Seguendo da vicino il cardinale, si rese però conto che la Chiesa aveva più che mai bisogno del ripristino dell'unità e della riforma morale. Incominciò allora la sua attività di predicazione. Nel 1394 il suo protettore, il cardinale de Luna, divenuto papa con il nome di Benedetto XIII, lo nomina suo confessore, cappellano domestico, penitenziere apostolico. Egli intensifica la sua attività ma nel 1398 si ammala e ha una visione nella quale gli appare il Salvatore accompagnato da san Domenico e san Francesco. Il Signore tocca la guancia del malato e gli ordina di mettersi in viaggio e conquistare molte anime. Vincenzo lascia allora Avignone ed intraprende vere e proprie campagne di predicazione in Spagna, Svizzera e Francia, in cui parla dell'Anticristo e del giudizio finale. Contribuisce così in modo decisivo alla fine dello scisma e al miglioramento dei costumi. Morì a Vannes nel 1419.”




    San Vincenzo Ferreri - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-vincenzo-ferreri/
    “5 aprile, San Vincenzo Ferreri, Confessore (Valencia, 23 gennaio 1350 – Vannes, 5 aprile 1419).

    Frate dell’Ordine dei Predicatori, con la sua predicazione ottenne innumerevoli conversioni alla santa Fede, anche tra i giudei e i maomettani.
    O Glorioso Apostolo e Taumaturgo San Vincenzo Ferreri, vero Angelo dell’Apocalisse e nostro potente Protettore, accogliete le nostre umili preghiere e fate discendere su di noi l’abbondanza dei divini favori. Per quell’amore di cui avvampò il vostro cuore, otteneteci dal Padre delle misericordie: prima di tutto il perdono dei nostri numerosi peccati, poi la stabilità nella fede e la perseveranza nelle opere buone, sicchè vivendo da ferventi cristiani, siamo fatti sempre più degni del vostro patrocinio. Degnatevi di estendere questo patrocinio anche ai nostri interessi temporali, conservandoci la nostra salute corporale, o risanandoci dalle malattie, benedicendo le nostre campagne dalla grandine e dalle tempeste, tenendo lontano da noi ogni infortunio; onde provvisti a sufficienza degli aiuti terreni, con cuore più libero attendiamo alla ricerca degli eterni beni. Così favoriti da voi, vi saremo sempre più devoti e potremo giungere un giorno ad amare, lodare e benedire con voi Iddio nella patria celeste per tutti i secoli. Così sia.
    http://www.sodalitium.biz/wp-content..._n-217x300.jpg









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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Vincénzo Ferréri, dell’Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale, potente per le opere e per la predicazione, convertì a Cristo molte migliaia di infedeli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Vincénzo Ferréri possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”

    "5 aprile 1831. Passarono, mercé il divino soccorso che nel fervore di pubbliche e private preghiere affrettarono i Nostri figli, passarono i giorni di tristezza, e in un con l’arco si spezzarono le armi, che mani sacrileghe imbrandirono per portare nell’agro Levitico devastazione e pianto. La Sede del Cristianesimo, che per singolare predilezione Dio volle che si reggesse da chi fosse principe e pontefice, affinché l’essere egli principe lo rendesse più libero nell’esercizio della sua spirituale autorità, trionfò anche questa volta, difesa contro le macchine dell’empietà da chi la pose quasi torre inespugnabile da cui pendono a mille e mille gli scudi ed ogni armatura dei forti. Da SS Gregorio XVI, Quel Dio ..."

    "Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Io vi amo Gesù mio dolcissimo, con tutto il cuore; e chi mai amerò Signore se non Voi che mi amate tanto fino a volervi fare cibo dell’anima mia! Si, Vi amo con tutto il cuore ed altro non desidero che di sempre più amarvi."









    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    “Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].”
    5 avril : Saint Vincent Ferrier, Missionnaire (1357-1418) :: Ligue Saint Amédée
    “5 Avril : Saint Vincent Ferrier, Missionnaire (1357-1418).”











    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://radiospada.org/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “5 aprile 2018: GIOVEDÌ DI PASQUA.”






    “5 APRILE 2018: SAN VINCENZO FERRERI, CONFESSORE."











    Guéranger, L'anno liturgico - 5 aprile. San Vincenzo Ferreri, Confessore
    http://www.unavoce-ve.it/pg-5apr.htm
    “5 APRILE SAN VINCENZO FERRERI, CONFESSORE.

    L'Apostolo del Giudizio.
    È ancora la Spagna che oggi offre alla Chiesa uno dei suoi figli da proporre all'ammirazione dei cristiani. Vincenzo Ferreri, l'Angelo del giudizio, annuncia imminente l'avvento del supremo Giudice dei vivi e dei morti. Un tempo egli solcò tutta quanta l'Europa con le sue corse evangeliche, ed i popoli, inteneriti dalla sua eloquenza, si percuotevano il petto, gridando pietà e convertendosi al Signore. Oggi il pensiero dell'assise che Gesù Cristo presiederà sulle nubi del cielo non commuove più i cristiani alla stessa maniera. Essi credono al giudizio finale, perché è un articolo di fede; ma tremano ben poco mentre attendono quel giorno. Per tanti e tanti anni peccano; poi un giorno, per una grazia particolare della bontà divina, si convertono; ma la maggior parte di questi neofiti continua a fare una vita tiepida, a pensare il meno possibile all'inferno ed alla riprovazione, ed ancor meno al giudizio col quale Dio porrà fine a questo mondo.
    La vera e falsa sicurezza.
    Ma non così nei secoli cristiani e nelle anime convertite sinceramente. In esse l'amore domina il timore; ma il timore del giudizio di Dio è sempre vivo nella loro mente, e con tale disposizione restano sempre saldi nel bene che hanno riconquistato. Ma oggi tanti cristiani pensano ben poco alla loro situazione nel giorno in cui sfolgorerà in cielo il segno del Figlio dell'uomo, Gesù, quando non più Redentore ma Giudice verrà a separare i capri dalle pecore; ogni anno, per costoro, la Quaresima non è che una nuova occasione per dimostrare la loro codardia e indifferenza. A vederli così sicuri si direbbe ch'essi hanno avuto la certezza che in quel momento sì terribile saranno immuni dal provare il minimo turbamento o disinganno.
    Preparazione prudente.
    Siamo più prudenti, guardiamoci dalle illusioni della superbia e dell'apatia, e, con una sincera penitenza, garantiamoci di guardare con umile confidenza a quell'ora tremenda, che fece tremare tutti i santi. Qual gioia sarà allora sentire dalla bocca del nostro Giudice: "Venite, o benedetti dal Padre mio, a possedere il regno per voi preparato sin dalla fondazione del mondo" (Mt 25,34).
    Vincenzo Ferreri sacrificò la quiete della cella per andare a destare intere nazioni che dormivano nell'oblio del gran giorno di giustizia. Noi, è vero, non ne abbiamo sentita la voce; ma non possediamo i santi Vangeli? Non abbiamo la Chiesa che, fin dal primo giorno di Quaresima, ci ha fatto leggere gli oracoli che Vincenzo Ferreri ricordava ai cristiani del suo tempo? Non pertanto, prepariamoci a comparire davanti a colui che ci chiederà conto delle grazie che ci prodiga; approfittando di tutti gli aiuti che ci offre la santa Quarantena, ci prepareremo un favorevole giudizio.
    VITA. - Vincenzo nacque a Valencia. Diciottenne, entrò nell'Ordine dei Frati Predicatori. Con la predicazione e lo zelo convertì molti Ebrei e Saraceni, confermò nella fede molte nazioni e lavorò con successo alla cessazione del grande Scisma d'Occidente. Di una austerità straordinaria, diede anche l'esempio d'ogni virtù ed operò molti miracoli. Vinto dalle fatiche e dalla vecchiaia, morì a Vannes nel 1419 e fu canonizzato dal Papa Callisto III.
    Il timore del Giudizio.
    Com'era eloquente la tua voce, o Vincenzo, quando venne a svegliare dal sonno gli uomini incutendo il timore del giudizio! I nostri padri l'udirono, tornarono a Dio e Dio li perdonò. Anche noi stavamo addormentati, allorché la Chiesa, all'aprirsi della Quaresima, venne a scuoterei dal sonno imprimendoci sulla rea fronte la cenere ricordandoci l'irrevocabile sentenza di morte che Dio sanzionò contro di noi. Quando morremo, un giudizio particolare deciderà la nostra sorte per tutta l'eternità. Poi, nell'ora fissata dai divini decreti, risusciteremo, per assistere all'ultimo più solenne giudizio. La nostra coscienza sarà messa a nudo in faccia a tutto il genere umano; saranno pesate in pubblico tutte le nostre opere buone, e cattive; fatto ciò, ci sarà confermata la sentenza meritata. Peccatori quali siamo, come potremo sostenere lo sguardo del Redentore, divenuto in quel momento Giudice incorruttibile? come sosterremo anche la vista dei nostri simili, che affonderanno il loro occhio in tutte le iniquità della nostra vita? Ma, quel che più importa, a quale delle due sentenze che gli uomini sentiranno tuonare, noi avremo diritto? Se il giudice l dovesse proferire in questo momento, a qual parte ci destinerebbe, a destra o a sinistra? fra i benedetti dal Padre suo o fra i maledetti?
    Preghiera.
    I nostri avi rimasero turbati, quando tu, o Vincenzo, facesti loro simili interrogativi; fecero sincera penitenza dei peccati, e, ricevuto il perdono dal Signore, deposero le inquietudini e si abbandonarono alla speranza ed alla fiducia. O angelo del giudizio di Dio, ti preghiamo, affinché anche noi siamo presi da un timore salutare. Fra breve, vedremo coi nostri occhi il Redentore salire il Calvario, curvo sotto il peso della Croce, e lo sentiremo dire alle figlie di Gerusalemme: "Non piangete su di me, ma su voi stesse e i figli vostri..., perché se si tratta così il legno verde, che sarà del secco?" (Lc 23,29-31). Aiutaci a trarre profitto da questo avvertimento. I nostri peccati ci avevano ridotti come questo legno di morte, che ad altro non serve che per essere gettato nel fuoco delle divine vendette; con la tua intercessione, inserisci di nuovo nel tronco questi rami tagliati, affinché riprendano vita e la linfa vitale torni a fluire in essi. Amico delle anime, noi mettiamo nelle tue mani l'intera opera di riconciliazione con Dio.
    Prega anche per la Spagna, che ti diede i natali, e dove attingesti la fede, la professione religiosa ed il sacerdozio. E ricordati anche della Francia, tua seconda patria, che evangelizzasti con tante fatiche e tanto successo. Non dimenticare la Bretagna, che custodisce religiosamente le tue sacre spoglie. Fosti il nostro Apostolo in tempi calamitosi; ma quelli che attraversiamo non sono meno tempestosi: dal cielo, degnati di essere sempre il nostro fedele protettore.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p. 899-901.”




    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

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  10. #20
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    Lightbulb Re: 5 aprile - S. Vincenzo Ferrer

    5 APRILE 2019: PRIMO VENERDÌ DEL MESE DEDICATO ALLA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI NSGC, VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA; SAN VINCENZO FERRER, CONFESSORE…



    «5 APRILE SAN VINCENZO FERRERI, CONFESSORE»
    Guéranger, L'anno liturgico - 5 aprile. San Vincenzo Ferreri, Confessore
    http://www.unavoce-ve.it/pg-5apr.htm




    http://www.sodalitium.biz/san-vincenzo-ferreri/
    San Vincenzo Ferreri - Sodalitium
    «5 aprile, San Vincenzo Ferreri, Confessore (Valencia, 23 gennaio 1350 – Vannes, 5 aprile 1419).

    Frate dell’Ordine dei Predicatori, con la sua predicazione ottenne innumerevoli conversioni alla santa Fede, anche tra i giudei e i maomettani.
    O Glorioso Apostolo e Taumaturgo San Vincenzo Ferreri, vero Angelo dell’Apocalisse e nostro potente Protettore, accogliete le nostre umili preghiere e fate discendere su di noi l’abbondanza dei divini favori. Per quell’amore di cui avvampò il vostro cuore, otteneteci dal Padre delle misericordie: prima di tutto il perdono dei nostri numerosi peccati, poi la stabilità nella fede e la perseveranza nelle opere buone, sicchè vivendo da ferventi cristiani, siamo fatti sempre più degni del vostro patrocinio. Degnatevi di estendere questo patrocinio anche ai nostri interessi temporali, conservandoci la nostra salute corporale, o risanandoci dalle malattie, benedicendo le nostre campagne dalla grandine e dalle tempeste, tenendo lontano da noi ogni infortunio; onde provvisti a sufficienza degli aiuti terreni, con cuore più libero attendiamo alla ricerca degli eterni beni. Così favoriti da voi, vi saremo sempre più devoti e potremo giungere un giorno ad amare, lodare e benedire con voi Iddio nella patria celeste per tutti i secoli. Così sia.»
    “Immagine: cattedrale di Valencia, la conversione di un giudeo.”
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...nzo_judios.jpg
    http://www.sodalitium.biz/wp-content..._n-217x300.jpg









    Via Crucis a Bologna - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/via-crucis-bologna/
    “Via Crucis a Bologna 4 aprile 2019 Attività, In evidenza Sabato 13 aprile 2019 alle ore 16,30 i fedeli sono invitati alla Via Crucis che si terrà a Bologna in preparazione della Settimana Santa. Appuntamento in via San Mamolo angolo via dell’Osservanza. Per informazioni scrivere a don Francesco Ricossa: info@sodalitium.it
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...stazXII_02.jpg






    SANTE MESSE CELEBRATE DAI SACERDOTI DELL'I.M.B.C. E DA DON FLORIANO IN TUTTA ITALIA:


    "Sante Messe - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
    “Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it/
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    IV domenica di Quaresima- Laetare (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=0CUtJXNjs2I
    IV domenica di Quaresima - Laetare (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=VstcNzjZ5us
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».







    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.

    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.

    Eterno Padre, intendo onorare san Vincénzo Ferréri, dell’Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale, potente per le opere e per la predicazione, convertì a Cristo molte migliaia di infedeli. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questo santo Confessore, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Vincénzo Ferréri possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.».

    "5 aprile 1831.
    Passarono, mercé il divino soccorso che nel fervore di pubbliche e private preghiere affrettarono i Nostri figli, passarono i giorni di tristezza, e in un con l’arco si spezzarono le armi, che mani sacrileghe imbrandirono per portare nell’agro Levitico devastazione e pianto. La Sede del Cristianesimo, che per singolare predilezione Dio volle che si reggesse da chi fosse principe e pontefice, affinché l’essere egli principe lo rendesse più libero nell’esercizio della sua spirituale autorità, trionfò anche questa volta, difesa contro le macchine dell’empietà da chi la pose quasi torre inespugnabile da cui pendono a mille e mille gli scudi ed ogni armatura dei forti. Da SS Gregorio XVI, Quel Dio ..."

    « Carlo Di Pietro - Sursum Corda. "Instaurare omnia in Christo", restaurare la società al cattolicesimo integrale e contro ogni forma di ecumenismo e laicità. Questa è la risposta di San Pio X agli uomini politici che si dicono cristiani e che intendono governare secondo l'ordine di Dio. Non esistono altre soluzioni, non esistono compromessi.»

    https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-154.html

    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-giuseppe.html

    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html

    https://www.sursumcorda.cloud/massim...a-eretico.html
    “Per affrontare, con dati oggettivi e senza compromessi, il problema del Vaticano Secondo e dei modernisti che occupano la maggior parte delle nostre chiese --> La questione del cosiddetto "papa eretico" ed il problema dell'autorità nella Chiesa -->
    Appunti sulla questione del cosiddetto «papa eretico»”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...vera-fede.html
    “Preghiera di San Pietro Canisio per conservare la vera fede”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/

    "Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Io vi amo Gesù mio dolcissimo, con tutto il cuore; e chi mai amerò Signore se non Voi che mi amate tanto fino a volervi fare cibo dell’anima mia! Si, Vi amo con tutto il cuore ed altro non desidero che di sempre più amarvi."







    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a9&oe=5D08F0F6






    https://sardiniatridentina.blogspot.com/
    https://sardiniatridentina.blogspot....onfessore.html
    “SAN VINCENZO FERRER, CONFESSORE
    Doppio.
    Paramenti bianchi.
    San Vincenzo Ferreri, di Valencia, sacerdote dell'Ordine dei Predicatori, in tempi calamitosi per la Chiesa fu potente per le opere - si stupisce a leggere dei suoi innumerevoli miracoli! - e per la vibrante predicazione tanto da esser chiamato l’Angelo del Giudizio. Al grido di «Timete Deum et date illi honorem quia venit hora judici ejus» (Temete Dio e dategli onore poiché è giunta l'ora del suo giudizio), convertì a Cristo molte migliaia di infedeli e di cattivi cristiani. Migrò al cielo il 5 aprile 1419 a Vannes in Bretagna. Papa Callisto III l’ascrisse fra i Santi 3 giugno 1455.”


    http://tradidiaccepi.blogspot.com/
    Tradidi quod et accepi: Pio esercizio della Via Crucis
    “PIO ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS con le meditazioni di sant’Alfonso Maria de' Liguori.

    La Via Crucis rappresenta il viaggio doloroso di Gesù Cristo, allorquando andò colla croce sulle spalle a morire sul Calvario per amor nostro; onde questa devozione deve praticarsi con tutta la tenerezza, pensando di andare accompagnando il Salvatore con le lacrime nostre per compatirlo e ringraziarlo. La Santa Madre Chiesa ha misericordiosamente arricchita questa piissima pratica di molte sante indulgenze. Anzitutto, per volere di Benedetto XIV, «chiunque mediterà la Passione del Signore in questo santo esercizio» può lucrare «le stesse indulgenze che acquisterebbe se visitasse personalmente le stazioni della Via Crucis di Gerusalemme» (Decr. 3 aprile 1731). Il 20 ottobre 1931 Pio XI poi ha regolamentato le indulgenze lucrabili da coloro che compiono il pio esercizio, sia da soli sia con altri:
    1. un’indulgenza plenaria “toties quoties” si compia la pia pratica;
    2. un’altra indulgenza plenaria se il giorno stesso in cui si è compiuta la pia pratica, o in un altro giorno del mese, si assista alla Sacra Sinassi;
    3. un’indulgenza parziale di dieci anni per ogni singola stazione se la Via Crucis non si concludesse a causa di un ragionevole motivo;
    4. un’indulgenza plenaria, a norma dei decreti dell’8 agosto 1859 e del 25 marzo 1931, a coloro che, non potendo prender parte alla Via Crucis, per legittimo impedimento o per malattia, reciteranno davanti ad un Crocefisso all’uopo benedetto 20 Pater, Ave, Gloria;
    5. un’indulgenza parziale di dieci anni dieci quarantene per ogni Pater, Ave, Gloria della ventina di cui sopra;
    6. un’indulgenza plenaria a coloro che, a causa della malattia, meditino sul Crocifisso all’uopo benedetto pur senza recitare i 20 Pater, Ave, Gloria.”


    https://sardiniatridentina.blogspot....na-di.html?m=0
    “VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA.

    Stazione a Sant’Eusebio.
    Semidoppio.
    Paramenti violacei.
    La Chiesa Romana continua a inculcare ai fedeli la necessità di fuggire il peccato e allo stesso tempo la necessità di ricorrere a Cristo per esserne perdonati. Il tema della liturgia odierna è ancora la resurrezione: quella del figlio della vedova di Sarepta di Sidone e quella di san Lazzaro. Col peccato noi moriamo alla grazia e addoloriamo atrocemente Cristo e la Chiesa: per risorgere abbiamo bisogno di Gesù, propiziazione dei nostri peccati, che ci dà la forza di pentirci e di orientare a nostra volontà verso una vita santa lontana dal peccato.”
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    https://sardiniatridentina.blogspot....ue-di.html?m=0
    “VENERDÌ DOPO LA QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA: IL PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.

    Doppio maggiore.
    Paramenti rossi.
    La Chiesa già il Venerdì Santo e nella festa del Corpus Domini medita e adora il mistero del Sangue dell'Agnello che ha riscattato l'umanità dalla schiavitù cui l'aveva prostrata il peccato d'Adamo e nel quale fu sancita la nuova ed eterna Alleanza fra Dio e gli uomini. L'odierna specifica festività ha le sue origini nella devozione di san Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, che nel 1822 ne ottenne la celebrazione per la sua Congregazione. Nel 1850 Pio IX la inserì nel Messale Romano, in ringraziamento della vittoria sui rivoluzionari della Repubblica Romana e del suo ritorno a Roma, fissandola alla prima domenica di Luglio. San Pio X la traslò al primo Luglio e Pio XI nel 1933, XIX centenario della Redenzione, la sollevò al rito doppio di prima classe. Una speciale commemorazione del Sangue del Redentore è prevista il Venerdì dopo la quarta domenica di Quaresima.”
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    «Radio Spada è un sito di controinformazione cattolico http://www.radiospada.org e una casa editrice http://www.edizioniradiospada.com
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    “5 APRILE 2019: SAN VINCENZO FERRERI, CONFESSORE.”
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    “5 aprile 2019: VENERDÌ DELLA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA.”
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    https://www.radiospada.org/2019/04/i...-piazza-o-c-d/
    «La solenne festa del Preziosissimo Sangue di Nostro Signor Gesù Cristo, istituita da Pio IX in ringraziamento del suo ritorno a Roma nel 1850 ed elevata a rito doppio di I classe da Pio XI nel XIX centenario della Redenzione (1933), si celebra il 1° luglio. Una Commemorazione del Divin Sangue si fa anche il Venerdì dopo la quarta Domenica di Quaresima.
    Per onorare il Prezzo della nostra Redenzione offriamo al Lettore le “Invocazioni al Prezioso Sangue di Cristo” composte nel 1947 dal Cardinale Adeodato Piazza, carmelitano scalzo, devotissimo al Sangue di Cristo e convinto che questa devozione potesse essere (ed invero è) un efficace rimedio alle false teorie moderne che nella sfrenata ricerca del piacere portano l’uomo ad evitare ogni sorta di sacrificio, ma lo distruggono nello sfogo delle più mostruose passioni.
    Sangue di Cristo, abbi pietà di me!
    Sangue di Cristo, lavacro di redenzione, bagno di salute, battesimo di purezza: ridonami l’innocenza, la grazia e la santità.
    Sangue di Cristo, prezzo del peccato: rimetti tutte le mie mancanze, cancella le colpe, risana le piaghe, mortifica le mie passioni.
    Sangue di Cristo, faro di somma virtù, investimi della tua luce, infiammami del tuo ardore, trasformami con la tua forza, fammi ricco dei tuoi meriti.
    Sangue di Cristo, Tu che doni la divina grazia e sei pegno di elezione, di adorazione, di immortalità: fammi sentire l’influsso del Pensiero divino, lo zelo del suo Cuore, la fiamma della sua Carità.
    Sangue di Cristo, fortezza dei martiri, vino che da’ vita alle vergini: fa’ di me un’ostia viva, santa, gradita a Dio.
    Sangue di Cristo, diadema della Chiesa, sua vita, sua gloria e sua potenza: corrobora il magistero del Pontefice, lo zelo dei Vescovi, le fatiche degli Apostoli, le elevazioni e gli studi dei Religiosi, le attività dell’apostolato cattolico.
    Sangue di Cristo, lume delle genti, ricchezza dei popoli: salva gli erranti, converti i peccatori, santifica i giusti, moltiplica gli eletti, solleva le pene delle anime purganti, le ansietà dei moribondi, i dolori degli infermi, le tristezze dei deboli; da’ ai popoli salute e pace nella tua giustizia.
    Sangue di Cristo, dono della Santissima Trinità, frutto della Vergine Madre, fonte d’acqua che risale alla vita: inebria con le tue delizie, infiamma con la tua forza, trascina col tuo profumo i cuori dei fedeli. Amen.
    Sangue di Cristo, ascoltami!
    (Adeodato Giovanni Card. Piazza , vescovo di Sabina e Poggio Mirteto, Problemi religiosi e insegnamenti pastorali. Lettere, Roma 1953, pp. 172-173, n. 51). Leggi anche: Le Litanie del Preziosissimo Sangue.»
    https://www.radiospada.org/2016/07/l...issimo-sangue/
    https://www.radiospada.org/2012/07/g...-di-cristo-re/
    https://www.radiospada.org/tag/sangue-di-cristo/






    http://www.agerecontra.it/


    http://www.centrostudifederici.org/


    http://www.crisinellachiesa.it/


    http://www.centrosangiorgio.com/







    https://www.truerestoration.org/


    https://novusordowatch.org/


    http://www.fathercekada.com/


    http://www.traditionalmass.org/






    https://moimunanblog.com/2019/04/05/...en-dominicana/
    “SAN VICENTE FERRER, DE LA ORDEN DOMINICANA BY MOIMUNAN ON 5 ABRIL, 2019.”
    https://moimunanblog.files.wordpress...04/image15.jpg
    https://i1.wp.com/i44.servimg.com/u/...1/saint127.jpg
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    https://moimunanblog.files.wordpress...pg?w=639&h=481
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    “Monumento a San Vicente Ferrer. Valencia España.”



























    “Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
    https://profidecatholica.com/


    https://johanlivernette.wordpress.com/


    https://lacontrerevolution.wordpress.com/


    https://sedevacantisme.wordpress.com/


    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


    http://wordpress.catholicapedia.net/


    https://fidecatholica.wordpress.com/


    https://militesvirginismariae.wordpress.com/




    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    “Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

    Messes :: Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/messes

    "Discipline originelle du carême chrétien."

    5 avril : Saint Vincent Ferrier, Missionnaire (1357-1418) :: Ligue Saint Amédée
    “5 avril : Saint Vincent Ferrier, Missionnaire (1357-1418)”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati..._ferrier_2.jpg







    Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, Giuseppe e Maria!!!
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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