Oggi la 19ma Giornata mondiale della gioventù



Alberto Giannino*
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Oggi si festeggia la 19ma giornata mondiale della gioventù. E' un evento importante nella cristianità non solo perchè riguarda milioni di giovani, ma anche perchè è l'occasione per fare il punto fra i giovani e Dio. Una volta esisteva, specialmente nelle Università, l'ateismo militante e aggressivo, ora finito in soffitta. Una delle ragioni è che i giovani che negavano l'esistenza di Dio non avevano argomenti per supportare una tale affermazione. Ricordo che un vescovo, qualche anno fa, scrisse un libro ancora valido oggi intitolato: "Come si fa a dichiarsi ateo a 16 anni?" E colpì nel segno. Atei si, ma ignoranti, nel senso che ignoravano gli argomenti che li avrebbero spinti a dichiararsi atei. Oggi molti giovani sono invece impegnati nel volontariato, nei movimenti ecclesiali, nei gruppi diocesani, nelle associazioni, sono nella stragrande maggioranza credenti e praticanti. Si riconoscono nella persona di Gesù di Nazaret: nel suo messaggio e nel suo mistero. Credono ai suoi miracoli e alla sua risurrezione. Non hanno dubbi a questo riguardo. Per loro Gesù è Dio, il Cristo e il Risorto. Credono nelle due nature presenti in Lui: la natura umana e quella divina. Gesù per loro è Uomo e Dio. Non ci sono ambiguità: egli non è solo un Maestro, un grande della Storia, un uomo eccezionale, un Profeta. No, Gesù è Dio come dirà Tommaso con le seguenti parole: «Mio Signore e mio Dio». E anche noi ci riconosciamo nelle parole dell'Apostolo e contestiamo quella falsa teologia imbevuta di protestantesimo secondo la quale sarebbe esistito solo un Gesù storico, mentre il Cristo della fede sarebbe un'invenzione. Lo scopo di questa tesi è evidente: negare l'esistenza di Dio, mentre di Gesù nessuno può negare qualcosa dal momento che ci sono le fonti storiche e i Vangeli. Non abbiamo parlato dei giovani senza Dio: quei giovani per i quali che Dio ci sia o non ci sia non è un loro problema. Sono giovani indifferenti a Dio e alla religione. Anche se non sono polemicamente contro Dio. Ma non sono neanche a favore di Dio. Ebbene questi giovani sono parecchi (forse la maggioranza) e non si riconoscono nella morale cattolica perchè a loro dire "non permissiva", "troppo rigorosa" e "poco flessibile nella sessualità". Forse per loro dichiararsi senza Dio è una comoda facciata per giustificare una vita dissoluta in cui prevale il vizio, il sesso, l'alcool, il divertimento. Insomma inseguono valori edonistici.
Poi questi giovani guardano molto ai modelli consumistici: e allora spendono soldi, pensano alla carriera, guardano al lusso sfrenato, agli abiti firmati e costosi e magari a macchine o moto di grande cilindrata. Perseguendo questi "valori" materialisti è inevitabile che respingano Dio e la religione essendo i valori spirituali inconciliabili con quelli materialisti. Altri giovani sono senza Dio perchè non riescono a spiegarsi il male, il dolore e la sofferenza. Noi ci limitiamo a dire che la sofferenza si può comprenderla solo nella Teologia della Croce. Se si prescinde da qui, allora tutto diventa problematico e si corre il rischio di allontanarci definitivamente da Dio. Senza contare che questi giovani non vanno in chiesa da anni, non si confessano da tempo, non ricordano le preghiere e il Credo, non conoscono la Bibbia e non pregano. Anche la scienza e la tecnica hanno la loro importanza nella negazione di Dio. Alcuni dicono: "la scienza può tutto, la scienza basta a tutto, la scienza risponde a tutto" e cosi credono di poter fare a meno di Dio creatore. Poi guardando gli innegabili progressi della scienza e della tecnica sono indotti a dubitare di Dio. Che bisogno c'è di Dio, se l'uomo è andato sulla luna, è nello spazio, ha costruito aerei che volano a migliaia di chilometri, oppure se il chirurgo ti opera al cuore e ti guarisce? E a scuola questa mentalità è favorita nei licei scientifici dove il pensiero positivista domina incontrastato e a un docente di religione cattolica riesce difficile spiegare concetti come "Dio", "l'anima" e "l'aldilà". Poichè non sono verificabili da un punto di vista empirico, diventano concetti privi di senso. Ecco perchè chiediamo che oltre alla libertà di insegnamento nella scuola ci sia anche la libertà di apprendimento per i giovani, in modo che possano conoscere il sapere cristiano non solo nella religione cattolica, ma anche in filosofia e nelle scienze. Non bisogna dimenticare che l'80% degli scienziati crede in Dio creatore. Duemila anni fa alcuni greci rivolsero a Filippo e agli altri Apostoli una domanda: "Vogliamo vedere Gesù" (Gv 12,21). Volevano sapere chi era Gesù. Non si trattava semplicemente di un approccio per sapere come si presentava l'uomo Gesù. Mossi da grande curiosità e dal presentimento che avrebbero trovato risposta alle loro domande fondamentali, volevano sapere chi egli era veramente e da dove veniva. Anche noi invitiamo i giovani d'oggi ad imitare quei greci che si rivolsero a Filippo, mossi dal desiderio "di vedere Gesù". Per trovare la risposta sul senso della vostra vita.
*Presidente nazionale Associazione docenti cattolici
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[Data pubblicazione: 04/04/2004]