Questo non è terrorismo, è guerra.

[la_pergola2000]

la politica dei blocchi c'è da un pezzo forse non sei stato attento.
Era il blocco sovietico che oscurava il problema.
E poi sai benissimo che da sempre la religione islamica non ha mai progredito, tanto è vero che nel modo arabo ci sono modelli occidentali di vita.
Quando avrai capito che cosa aveva istituito il Mullah Omar nel suo paese, forse capirai qualcosa dell'Islam.
La mia osservazione non vuol esser una critica, ma solo un esperimento didattico.
Ciao e che Manitu ti protegga.
Se il Caudillo fosse in vita si vergognerebbe della definizione che hai dato.

[Paolo Arsena]

Originally posted by Stars
Arsena,
certo che non puo' valere la legge del piu' forte. Ma non possiamo piu' illuderci che una istituzione come l'ONU (nata in un contesto storico ormai anacronistico) congeli ogni possibilità di interventi militari finalizzati alla lotta al terrorismo, alla democratizzazione di interi paesi e, non ultimo, alla prevenzione di minacce alla pace dei nostri paesi.
Non è la prima volta che c'e' un intervento militare senza l'egida dell'Onu e non sarà l'ultima se non si trova una formula piu' efficace per salvaguardare la pace (minacciata anche e soprattutto da attentati come quello delle Torri Gemelle) e la democrazia (che troppo spesso viene calpestata in troppi paesi).

Se si ritiene l'Onu un'istituzione non più adeguata ai tempi, e io sono parzialmente d'accordo, il modo migliore per operare è anzitutto quello di continuare a rispettare le regole vigenti (perché altrimenti si sovverte un principio basilare che lega i rapporti tra gli uomini) e contemporaneamente quello di lavorare ad una riforma o alla costruzione di un organo alternativo.
Il fatto che si sia già sbagliato altre volte non autorizza a perseverare nell'errore. Anche perché, parliamoci chiaro, l'ONU non funziona in quanto non è sufficientemente garante degli interessi dell'unica superpotenza residua.

Quanto all'affermazione che gli interventi militari debbano essere finalizzati "alla lotta al terrorismo, alla democratizzazione di interi paesi e, non ultimo, alla prevenzione di minacce alla pace dei nostri paesi", passi il primo punto, ma trovo scandalosi gli altri due.
Sul primo si può discutere, anche se io continuo a sostenere che il terrorismo si plachi e si sconfigga con operazioni di difesa puntuali, efficaci e "silenziosi". Tradotto, intelligence e non bombardamenti plateali (Pisanu, nel suo piccolo, insegna; l'Iraq e la Palestina, nel loro grande, insegnano ancora di più).
Ma sugli altri due punti vige un principio distorto e un approccio ideologico.
La guerra preventiva è un processo alle intenzioni che un paese civile e democratico non ammette e non concepisce per propria natura e cultura. Una guerra siffatta, basata sul principio del sospetto non provato, è una guerra di offesa, non di difesa, cioè una guerra di aggressione, di invasione. E tale si è rivelata appunto la guerra irachena, ufficialmente mossa dalla presunta presenza di armi di distruzione di massa mai trovate.
La "democratizzazione di interi paesi", invece, è qualcosa di mostruosamente antistorico e antidemocratico. Esiste il principio di autodeterminazione dei popoli. Se accettassimo la "democratizzazione" per lo stesso motivo, uguale e contrario, noi dovremmo comprendere il principio di islamizzazione dell'occidente. Sono da stigmatizzare l'uno e l'altro. Non possiamo pretendere che la nostra civiltà sia in assoluto la migliore al mondo e pertanto passibile di esportazione. E' un principio antilaico, ma soprattutto è un ragionamento chiuso, irrispettoso, azzardato. Vallo a spiegare a un monaco tibetano un principio del genere. Non capirà nemmeno cosa intendi dire.
Dobbiamo piuttosto imparare a convivere con gli altri. Coscienti della qualità delle nostre conquiste civili e sociali, dobbiamo praticare il rispetto, l'integrazione, il confronto.
E favorire la pace, non scatenare la guerra.

[Stars]

Mi spiego meglio, perche' in effetti il tema è molto delicato.
Per "democratizzazione di altri paesi" intendo dire che le moderne democrazie occidentali hanno la responsabilità storica e morale di garantire una regolare e piena autodeterminazione dei popoli.
Cio' significa anche contribuire a rimuovere gli ostacoli (dittature militari ?) che impediscono l'autodeterminazione.
Non dimentichiamo il contributo degli alleati alla liberazione dell'Italia....
Quanto al "diritto di autodifesa", anche qui mi sembra che sia pacifico che un popolo ed un paese debbano poter difendere la propria essitenza e la propria pace ANCHE di fronte alle aggressioni esterne.
Il problema vero è che nel mondo i oggi (a differenza del mondo i ieri) non sempre vi è "formale" identificazione tra aggressore (vedi Torri gemelle) e paese ospitante (vedi regimi islamici integralisti).
Non mi nascondo il problema ma non possiamo neppure far finta che non esista.

[Paolo Arsena]

Io sono invece dell'opinione che le democrazie occidentali non abbiano, a livello politico, nessun dovere e nessuna responsabilità nei confronti di alcuno. Non siamo investiti di autorità divine superiori. Semplicemente dobbiamo cercare di diffondere, ove possibile e con strumenti esclusivamente pacifici, politici, umanitari, i diritti civili che abbiamo conquistato.
Nostro dovere, piuttosto, è aiutare economicamente i Paesi svantaggiati, dal momento che la nostra influenza sul mondo è dettata sostanzialmente da interessi economici. Con una mano prendiamo pure, ma con l'altra restituiamo almeno qualcosa.

Per l'autodifesa dalle aggressioni esterne sono d'accordo anch'io. Gli eserciti sevono proprio a questo. Ma qui si tratta di terrorismo, di aggressioni "interne". Che vanno combattute su un altro terreno e con altri mezzi. E comunque l'Iraq non c'entrava nulla con tutto questo. O meglio, ormai ce lo abbiamo tirato dentro. Un nemico in più, insomma.

[kid]

e buttare la bomba. Poi si torna e si piglia il petrolio. E' la strategia che suggerisco per i rapporti diplomatici con la civiltà islamica. Purtroppo gli americani sono stupidi. Ad esempio quando Saddam si piglia il kuwait, ma lasciaglielo prendere! Poi ci guadagni sul greggio. E invece no: vai a far rispettare il diritto internazionale di uno statarello come il kuwait! Ma chi se ne frega, dico io guardate la sinistra, Occhetto, che gliene fregava ed il papa, altrettanto. Ma quelli gli yankees pensano che con due sventagliate di mitraglia si aggiusta tutto. Ad esempio geddafi si è ridotto a miti consigli. Ma vedete, leggetevi limes e capirete che conta la posizione geografica per la politica. Geddafi si emancipa perchè è a ridosso del mediterraneo, saddam no perchè costeggia l'arabia saudita è a un tiro di schioppo da israele e a ridosso ed in guerra con l'Iran, in guerra perchè non è mai stata sciolta la resistenza iraniana che lui ha armato e sguinzagliato al di là del suo confine. Ma gli americani sono doppiamente stupidi, non come i francesi che i rapporti dell'onu lo sanno che sono fasulli. Gli usa ci credono ed è l'onu che dice che l'iraq ha armi di distruzione di massa ed è una risoluzione dell'onu che chiede la dimostrazione della loro distruzione, mica della loro esistenza! Oho belli, dieci anni sono stati gli ispettori in iraq a cercare di capire cosa diavolo c'era e non c'era. E dopo l'11 settembre diciamo che agli usa è venuta fretta, ma sarebbe venuta anche ai francesi se gli avessero tirato giù la torre eiffel. Poi adesso leggo che siamo in guerra con gli sciiti. Fesserie. Quella che combatte è una minoranza estrema degli sciiti, seimila per l'esattezza da cui Teheran sta prendendo le distanze. Cosa devono fare i militari italiani ritirarsi davanti al primo gangster armato che vuole prendere il paese? Ma il paese stava meglio con saddam! Punti di vista. C'era chi sosteneva che la francia stesse meglio sotto i borboni, l'italia meglio sotto gli austriaci. Diciamo che qui noi siamo quelli che i regimi li fan saltare per aria, diciamo, non siamo il forum della conservazione e della tirannia. Una cosa però brunik giusta l'ha scritta: si vota e vedrete che gli estremisti vincono le elezioni, non per altro ma perchè i religiosi moderati pregano non fanno politica, tipo al Sistani. Lo penso anch'io. L'ho visto in Algeria. Lo ha scritto anche la fallaci. Per questo via i soldati adesso e gettate la bomba!

[Paolo Arsena]

Lascio decantare le farneticazioni di Calvin.

[kid]

visto che sopportiamo da mesi la tua miopia.

[brunik]

Alè, si profila una nuova battaglia della missione umanitaria.


Venerdì 9 Aprile 2004, 10:19


Iraq: Tv, Italiani Schierano Carri Armati Su Sponde Eufrate
Di (Ham/Pe/Adnkronos)

Nassiriya, 9 apr. - (Adnkronos/Aki) - I militari italiani avrebbero iniziato questa mattina a ridispiegare i carri armati ai margini del fiume Eufrate in direzione del centro cittadino di Nassiriya. Lo riferisce l'inviato della Tv araba Al-Jazeera. I mezzi blindati sarebbero stati posizionati proprio davanti all'entrata principale della citta' dove si trovano attualemente i sostenitori dell'Imam radicale sciita Muqtada Al-Sadr. Nella stessa zona erano scoppiati nei giorni scorsi gli scontri piu' violenti tra i nostri soldati ed i miliziani dell'Esercito del Mahdi che hanno portato alla morte di una quindicina di ribelli iracheni ed al ferimento di diversi militari italiani.

[brunik]

LA SITUAZIONE STA PRECIPITANDO.


Venerdì 9 Aprile 2004, 12:05


Iraq: attaccato convoglio Usa,morti


(ANSA) - BAGHDAD, 9 APR - Uomini armati hanno attaccato un convoglio americano che trasportava carburante a ovest di Baghdad, uccidendo almeno nove persone. Un fotografo della Reuters sul posto ha detto di aver visto corpi che bruciavano all'interno dei veicoli, ancora in fiamme vicino a Abu Gharib. Il fotografo ha detto che il convoglio comprendeva mezzi militari americani e autocisterne. A Abu Gharib, citta' a maggioranza sunnita, ieri c'erano stati aspri scontri tra soldati Usa e guerriglia.

Venerdì 9 Aprile 2004, 9:13

Iraq: Scontri a Karbala, 21 Morti; Sequestrato Canadese

(AGI) - Karbala (Iraq), 9 apr. - Nella notte combattimenti sono continuati a infuriare nella citta' santa sciita di Karbala, nell'Iraq centro-meridionale, tra truppe polacche e bulgare della coalizione a guida Usa, da un lato, e miliziani fedeli al leader radicale sciita Moqtada al-Sadr, dall'altro. Secondo fonti sanitarie e di polizia, il bilancio degli scontri e' pesantissimo, giacche' solo nelle ultime ore hanno perduto la vita come minimo 21 persone: quindici iracheni, compresi almeno tre ribelli, e sei pellegrini iraniani, tra cui una donna. Il ministero degli esteri canadese conferma che un cittadino canadese che lavora per una organizzazione umanitaria e' stato preso in ostaggio in Iraq. Fra ieri e oggi altri cinque militari americani sono caduti sul campo, sotto il fuoco nemico, mentre il sesto e' morto per le ferite riportate il 4 aprile scorso a Mosul, nel nord del paese. Non e' in programma un ritiro delle truppe giapponesi dall'Iraq, nemmeno dopo l'ultimatum di tre giorni impartito a Tokyo dai miliziani sciiti che ieri avevano sequestrato tre cittadini nipponici, una giornalista e due giovani pacifisti, minacciando di "bruciarli vivi" se le loro pretese non saranno accolte. Per la seconda notte consecutiva un'esplosione e' risuonata nei pressi della base dei militari giapponesi a Samawa, nell'Iraq meridionale, senza peraltro provocare conseguenze di sorta. Tre militari spagnoli della Brigata 'Plus Ultra II' sono rimasti feriti in un'imboscata tesa loro a Diwaniyah da miliziani sciiti del sedicente Esercito 'al-Mahdi'.

Iraq:Si Combatte a Baquba,Sciiti a Fianco Ribelli Sunniti

(AGI) - Baquba (Iraq), 9 apr. - Dopo Falluja e Ramadi, combattimenti sono divampati anche a Baquba, la terza citta' per importanza del cosiddetto 'Triangolo Sunnita', la zona piu' instabile e pericolosa dell'intero Iraq che si estende a ovest e a nord di Baghdad. Lo hanno riferito testimoni oculari secondo i quali a Baquba contro le truppe americane si sono coalizzati con i ribelli di fede sunnita, maggioritaria in citta', anche gli sciiti, loro tradizionali avversari. Le due comunita' avverse avevano unito le forze gia' a Falluja; Baquba, 65 chilometri a nord della capitale, ha comunque una popolazione mista. I testimoni hanno raccontato di aver visto colonne di fumo levarsi dalla sede del governatorato, utilizzato anche dai militari Usa, e anche dagli edifici intorno al commissariato della polizia irachena. Forti esplosioni sono inoltre risuonate nei pressi della principale base americana in citta'. Gli scontri sono iniziati dopo la preghiera del venerdi' islamico, quando si sono riversati nelle strade per manifestazioni di protesta sciiti integralisti che sostentono il leader radicale Moqtada al-Sadr e simpatizzanti sunniti degli insorti. -



Iraq: Scontri Fra Militari Coalizione e Milizie Sadr a Kufa
Di (Ses/Gs/Adnkronos)

Baghdad, 9 apr. (Adnkronos/Xin) - Nuovi scontri fra militari della coalizione a comando Usa e miliziani dell'esercito di Mahdi dell'estremista sciita Moqtada al Sadr sono scoppiati intorno alle 13.45 (ora locale) nella citta' di Kufa, nel sud dell'Iraq. Lo rende noto l'agenzia di stampa Xinhua citando testimoni oculari secondo cui gli scontri hanno avuto origine intorno alla moschea della citta'.

[kid]

guarda che anche il Prodi dice che un conto è andare un conto è tornare. Sei un dissidente!